2021-04-06

Case, dopo un anno di Covid i prezzi tornano a scendere: -1,5% nel primo trimestre


Dopo un anno di pandemia arriva la prima flessione dei prezzi delle
abitazioni usate, che segnano un calo a dell’1,5% nel primo trimestre 2021 a livello nazionale. Questo ribasso riduce il valore al metro quadro a 1.718 euro, secondo l'ultimo indice dei prezzi di idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. Tenuto conto della variazione annuale, i prezzi invece si mantengono in terreno positivo, con un incremento pari all’1,1%.

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “è il primo contraccolpo della crisi provocata dal Covid-19 con effetti negativi generalizzati sui prezzi rimasti in terreno positivo per tutto il 2020. La pandemia ha messo sottosopra il mercato che ha conosciuto un momento di grande vitalità dopo il primo lockdown, proprio perché tanti hanno maturato la consapevolezza di dover avere una casa più idonea alle loro nuove esigenze. Un’ondata positiva che però sembra essersi bruscamente fermata di fronte al perdurare della crisi e alle difficoltà delle famiglie, per cui si iniziano a riscontrare i primi rallentamenti dovuti alla difficoltà nell’erogazione dei mutui. 

Nei prossimi mesi l’indebolimento dell’economia potrebbe essere mitigato dalla politica monetaria della Bce, con conseguenze sui tassi dei mutui, e dall’iniezione di liquidità dell’UE. Questi fattori, legati al consolidamento dei processi vaccinali, potrebbero ravvivare ulteriormente la domanda, in special modo nei grandi mercati, portando a un rapido recupero dei prezzi”.

Regioni 

 

Nel primo trimestre il calo tendenziale dei prezzi delle abitazioni si rispecchia nel quadro regionale dove solo in Veneto i prezzi sono rimasti stabili mentre nel resto delle macroaree si assiste a variazioni sia al rialzo (14 regioni) che al ribasso (5 regioni).

La Lombardia (-4,2%) traina la lunga serie di ribassi regionali, davanti a Lazio (-2,3%), Marche (-2,2% e Umbria (-1,9%). Di contro la performance migliore spetta alla Valle d’Aosta (2,8%) seguita da Friuli-Venezia Giulia (2,4%) e Trentino-Alto Adige. Recuperi marginali anche per Basilicata e Calabria (entrambe 0,4%). 

In virtù dell’effetto Covid-19 il Trentino-Alto Adige guida per la prima volta la graduatoria dei prezzi unitari con 2.473 euro al metro quadro davanti alla Liguria, che scende al secondo gradino del podio in virtù dell’ennesimo calo che fissa il prezzo a 2.440 euro/m2. Le seguono Valle d’Aosta (2.402 euro/m2), Toscana (2.222 euro/m2), Lazio (2.078 euro/m2) e Lombardia (1.755 euro/m2).

Province

Ben 2 province su 3 hanno chiuso il primo trimestre con un saldo negativo dei prezzi guidate da Varese (-6,1%), Bergamo (-5,6%) e Vicenza (-4,9%). In difficoltà le province dei principali centri come Milano (-3%), Torino (-1,8%), Napoli (-1,4%) e Roma (-1,3%). All’opposto della tavola troviamo Pordenone (4,1%) con l’incremento maggiore davanti a Forlì-Cesena ed Aosta (entrambe 2,8%).

I prezzi più alti a livello provinciale si trovano a Bolzano, che guida dall’alto dei suoi 3.699 euro di media davanti a Savona (3.056 euro/m2), Firenze (2.871 euro/m2) e Milano (2.623 euro/m2). I prezzi di richiesta più bassi spettano sempre a Biella (614 euro/m2) davanti a Caltanissetta (703 euro/m2) e Isernia (715 euro/m2).

Capoluoghi

I centri capoluogo hanno avuto un comportamento leggermente meno ribassista rispetto alle province, con 65 città dove i proprietari hanno ridotto i prezzi nel corso del primo trimestre. Il calo maggiore si è verificato a Agrigento (-11,1 %), seguita da Frosinone (-8,8%) e Fermo (-6,7%). Dall’altro capo Pordenone segna il rialzo più alto (12,6%), seguita da Ragusa (5,1%) e Gorizia (4%).

Tra i grandi mercati Milano e Napoli (entrambe -1,4%) segnano le sofferenze maggiori seguite da Torino (-1,3) e Roma (-0,5%). Male anche tutti i principali capoluoghi, da Palermo (-2,1%) a Bologna (-0,3%).

Venezia (4.455 euro/m2) domina la graduatoria dei prezzi cittadini davanti a Milano (4.005 euro/m2). A seguire poi troviamo Firenze (3.940 euro/m2), Bolzano (3.870 euro/m2) e Bologna (3.053 euro/m2). Biella è il fanalino di coda della graduatoria con 704 euro/m2.

 

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