2021-03-03

Torna in libreria La Straniera, la collana di Avagliano editore dedicata ai classici stranieri. E TORNA MELVILLE!


Romanzo breve d’avventura e di mare oggi considerato un piccolo capolavoro del romanzo d’avventura dell’Ottocento, "Benito Cereno" che Avagliano ripropone nella versione di Cesare Pavese fu pubblicato a puntate sul “Putnam’s Monthly” nel 1855 e poi incluso, leggermente rivisitato, nella raccolta 
The Piazza Tales (1856). Il libro parla, con un linguaggio snello e colto, di una rivolta di schiavi a bordo di una baleniera spagnola sulle coste del Cile, episodio realmente avvenuto nel 1799, ma è occasione per l’autore per mettere in scena la secolare lotta tra bene e male (ma anche altre contrapposizioni: Europa e America, schiavo e padrone, ecc.). A causa della sua ambiguità, è stato letto da alcuni come un testo razzista, da altri invece come abolizionista. I primi critici, invece, hanno visto in Benito Cereno un racconto che esplora la malvagità umana, senza attinenze con il tema razziale. La vicenda narrata riassume in sé le caratteristiche del romanzo d’avventura, di quello gotico e di quello giallo. La straordinaria capacità di Melville sta nel condurre il lettore all’interno di una vertiginosa ragnatela narrativa grazie alla accumulazione di indizi, enigmi, false piste e dialoghi lasciai in sospeso e al limite del surreale.

«Anzitutto, è una storia di mare, e mai il mare tradisce la fantasia di Melville. È curioso come un’esperienza durata poco più di quattro anni e conclusa quando egli ne aveva ventisei, gli abbia invasa tutta l’anima, filtrando a interessarne le radici più segrete». Cesare Pavese 

Herman Melville nasce il 1° agosto 1819 a New York, dove studia e cresce ascoltando i racconti di avventure marinaresche del padre, ricco commerciante e viaggiatore. In Herman, terzo di otto figli, sboccia la passione per i viaggi. Il fallimento economico e la morte del padre obbligano la famiglia al trasferimento a Lansingburgh, sul fiume Hudson, dove il ragazzo lascia la scuola per svolgere lavori occasionali. Ma è nel giugno del 1839, quando si imbarca come mozzo su una nave che da New York raggiungerà Liverpool, che comincia la sua personale avventura. Negli anni  successivi, tra rimpatri, diserzioni, nuovi viaggi e lunghi scali, a testimonianza delle sue esperienze, nascono i romanzi: Typee (1846), Omoo (1847), Mardi (1849), Redburn (1849), Giacchetta bianca (1850), Billy Budd (1924). E la raccolta di racconti La veranda, nella quale appaiono: Bartleby lo scrivano (1853), Benito Cereno (1855). Nel 1847 sposa Elizabeth Shaw con la quale si stabilisce prima a New York e poi, nel 1850, a Pittsfield (Massachusetts). Nel febbraio dello stesso anno inizia la stesura di Moby Dick, ultimato e pubblicato nel 1851, il capolavoro che, solo dopo la sua morte, sarà riconosciuto uno dei maggiori romanzi dell’Ottocento nell’intero panorama mondiale. Quasi del tutto dimenticato, Herman Melville muore a New York il 28 settembre del 1891. Riposa nel Woodlawn Cemetery, nel Bronx. 
 

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