2021-01-14

“PRESO A SERVIZIO”: L’ESEMPLARE, APPASSIONANTE LIBRO DEL CARDINALE ANGELO SCOLA




di Germana Marini - La mia conoscenza di S.E. il Cardinale Angelo Scola risale al 2003, allorché sul sagrato della Chiesa della Madonna del Bosco di Imbersago osai accostarmi all’alto prelato per chiedergli che il mio volume antologico di liriche a carattere religioso “La notte degli orfani” potesse fregiarsi della sua prefazione. 

 

Prefazione che si rivelò di tale valenza e commovente sensibilità, da lasciarmi senza fiato; della quale mi pregio riportare uno stralcio: 

 

“Germana Marini documenta una profonda compassione per l’uomo del nostro tempo, di cui sente acutamente tutto il dramma e le contraddizioni, ma le sa illuminare con la speranza certa che nasce dalla sua fede, severa e solida come le montagne della nostra terra lecchese. Tale fede è come l’humus di cui si alimenta ogni sua lirica che, anche per questo, io sento come particolarmente preziosa”. 

 

Nato il 7 novembre 1941 a Malgrate (Lecco), da Carlo Scola e Regina Colombo,  

Dottore in Filosofia e Teologia, egli era al tempo del nostro incontro Patriarca di  

Venezia, dopo essere stato nominato Vescovo di Grosseto e rettore presso la 

Pontificia Università Lateranense. 

Cardinale dal 2003, e nel 2011 Arcivescovo di Milano, annovera al suo attivo oltre 80  

pubblicazioni, tra le quali “Questioni di antropologia e di teologia” (1997), “Gesù, destino dell’uomo” (1999),  “Chi è la Chiesa?” (2005), “Buone ragioni per la vita in comune” (2010), “Un mondo misto”(2016). 

 

Riguardo a quest’ultimo suo capolavoro “Preso a servizio”, edito dal Centro Ambrosiano, il Cardinal Scola ha così commentato: 

“Parecchi mi hanno chiesto di scrivere qualcosa in occasione del mio cinquantesimo di ordinazione presbiterale: sono stato infatti ordinato sacerdote nel 1970. Sennonché, avendo già parlato di me nel recente testo “Ho scommesso sulla libertà”,  mi sembrava pleonastico aggiungere dell’altro. Ho così risolto di riunire taluni scritti relativi al mio episcopato milanese, come segno di gratitudine al Signore per questi lunghi anni di sacerdozio. Gratitudine che si estende a tutti i fedeli che si impegnano con autentica dedizione a sostenere la vita delle comunità cristiane di cui, soprattutto in questo frangente storico, c’è particolarmente bisogno. In modo speciale mi rivolgo ai sacerdoti, ai consacrati e alle consacrate”. 

 

Alquanto pregnante e incisiva, infine, la prefazione al libro a firma dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, suo successore, dalla quale emerge l’immensa stima da lui sempre riposta nel nostro celebre conterraneo. 

 

Diciamo che le intrinseche finalità di “Preso a servizio”  si possono sintetizzare in un accorato appello a scoprire in noi stessi e negli altri quel Cristo, di cui troppo spesso ignoriamo la costante, vitale presenza. 

Egli, figlio di Dio, che ci ha creati a Sua immagine e somiglianza, in grazia delle quali ne diffondessimo la dottrina e il carisma. 

 

La caratura di questo singolare volume si evince anche dal fatto che diviene sempre più raro poter reperire copie dello stesso, andate, a pubblicazione avvenuta, letteralmente “a ruba”.                                                                                                                                                                         





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