2021-01-27

Mandello. Una poesia di Primo Levi per “celebrare” il 27 gennaio, Giorno della memoria

Dal consiglio comunale dei ragazzi un video e uno striscione all’esterno della scuola media “per non dimenticare”

 


(C.Bott.) “Il Giorno della memoria è una ricorrenza internazionale per ricordare e onorare le vittime dell’Olocausto e viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno, giorno in cui le truppe sovietiche nel 1945 spalancarono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Non potendo usufruire del cineteatro “Fabrizio De André”, quest’anno non ci è stato possibile organizzare eventi per ricordare questa giornata. Ci è sembrato però doveroso “fermare” questo giorno almeno con un post e riportare la poesia di Primo Levi Se questo è un uomo che ben fa percepire l’annullamento dell’uomo e il progetto di sterminio perpetrato nei campi nazisti”.

Doriana Pachera, assessore alla Cultura e all’istruzione del Comune di Mandello, interviene sul significato del Giorno della memoria istituito con la legge numero 211 del 20 luglio 2000 e ricorda come gli alunni della secondaria di primo grado dell’istituto scolastico “Alessandro Volta” siano soliti affrontare ogni anno il drammatico tema della Shoah attraverso la visione di alcuni film.

Le pellicole programmate quest’anno nelle varie classi sono Train de vie di Radu Mihaileanu, Storia di una ladra di libri di Brian Percival, Schindler’s list di Steven Spielberg, Un sacchetto di biglie di Christian Duguay e Concorrenza sleale per la regìa di Ettore Scola.

“Ogni proiezione - afferma l’assessore - viene arricchita da analisi e discussioni sull’argomento, oltre che da letture e riflessioni, particolarmente apprezzate dagli alunni, su vari interventi della senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah. Nella scuola primaria sono stati invece intrapresi interessanti percorsi sul rispetto della persona umana”.

L’ultimo pensiero di Doriana Pachera è per il video realizzato dal consiglio comunale dei ragazzi di Mandello. “E’ toccante e delicato - dice - e aiuta a non dimenticare la peggiore offesa che sia mai stata fatta agli uomini”.

Introdotto da frasi e pensieri in rima (due di queste recitano “Ho visto la guerra come un temporale, ho visto anche il bene schiacciato dal male” e “Contiamo le punte, non cinque ma sei. Sapete perché? Perché erano ebrei. Offesi e picchiati , uccisi e bruciati. Sui treni rinchiusi e mai ritornati”), il video propone in poco più di due minuti e mezzo testimonianze su cui riflettere tratte dal libro Fu stella di Matteo Corradini e Vittoria Facchini sul tema della Shoah. Una di queste afferma: “Ci hanno arrestati e poi spinti in corteo, da quella prigione al treno piombati, nemmeno sapevo di essere ebreo. Me l’han detto gli altri, avrei almeno pregato”. E un’altra: “I nostri violini suonano al vento, la fila in silenzio non sa dove va, ma senza un lamento la camera a gas li soffocherà. Non sono persone, ma spettri di orrori, le stanze là sotto sono chiuse da fuori”.

“Avevo un orsetto e due bamboline - si legge (e si ascolta dalla stessa voce dei ragazzi) proseguendo nella visione del filmato - avevo i pastelli qualche disegno, avevo i capelli con le treccine, avevo un cavallo fatto di legno. Mi han fatto la doccia, ora gioco di là”.

Quindi una riflessione che, verrebbe da dire, racchiude tutte le altre: “La sola speranza di tutta la storia è perdere il conto e non la memoria. Sono storie diverse, come i desideri. Ciascuno è una luce di quelle più belle e brillano tutte in mezzo alle stelle”.

Non è casuale la scelta del libro Fu stella da cui trarre gli spunti proposti. Quella pubblicazione racchiude infatti il racconto di dieci ebrei - giovani e vecchi, ragazze e ragazzi, maestri e librai - vittime della discriminazione. Una lunga filastrocca dove a parlare è una delle stelle cucite sui loro cappotti e sulle loro camicie allo scopo di identificarli. Le parole e le immagini dei libro si fondono e si rincorrono, raccontando con perfetta sintonia la stessa storia.

Alla fine del video, corredato da una serie di disegni altrettanto emblematici, la “firma” di tutti i componenti del consiglio comunale dei ragazzi: del “sindaco” Riccardo Lafranconi e di Alessio Maurigh, di Giulia De Marcellis e Samuele Cesana, di Emanuele Ciavatta e Gaia Zucchi, di Sofia Airò e Riccardo Manzini, di Cristiano Pozzi, Alice Marcelli e Alessandro Grassi.

Un video prezioso in ogni parola e in ogni illustrazione, cui si aggiunge lo striscione con la scritta “Per non dimenticare” appeso all’esterno della scuola media “Alessandro Volta”.

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