2020-12-16

LETTERA A GESU’ BAMBINO


Germana Marini
Con largo anticipo rispetto a un Natale, da lui ogni anno con trepidazione atteso, Franchino, carta e penna alla mano, aveva vergato la tradizionale “Lettera al Bambinello”, delegando la mamma a spedirla.  

La quale l’aveva, come d’abitudine, dissigillata e letta, al fine di conoscere quali doni il piccolo ambisse ricevere. 

Lettura che l’aveva lasciata letteralmente di stucco, commovendola fino alle lacrime. 

“Carissimo Gesù”, egli aveva scritto, “quest’anno non portarmi nessun regalo. Rinuncio volentieri a qualunque dono, purché tu mi faccia una grande grazia: impedire che mamma e papà si separino!  

Sono già andati dagli avvocati, ed io sarò presto costretto a vivere un po’ con mamma e un po’ con papà, e sono tanto triste, Gesù Bambino, perché è con tutti e due che desidero crescere! 

Sto facendo un sacco di fioretti, sperando che tornino a volersi bene… 

Ho anche rotto il mio salvadanaio per dare ai bambini poveri della Parrocchia i soldini. 

Sono sicuro che tu ,buono come sei, esaudirai la mia preghiera. 

Fa’ che questo sia un Natale di pace per noi e per tutte le famiglie!”. 

 

Era così avvenuto che la mamma facesse partecipe il babbo del contenuto della missiva, e il giorno di Natale Franchino li aveva scorti abbracciarsi accanto al Presepe, dopodiché, accarezzandolo con infinita tenerezza, gli avevano sussurrato:  

“E’ tutto o.k., tesoro. Non ci lasciamo più!”. 


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