2020-11-27

TONI GOBBI: GUIDA ALPINA CON ATTIVITÀ PROFESSIONALE DI ALTO LIVELLO SIA SU ROCCIA SIA SU GHIACCIO

Toni Gobbi, classe 1914, si è formato come alpinista sulle Dolomiti, sebbene fosse un abile avvocato, preferì vivere a Courmayeur, dove divenne guida alpina. 

Conobbe il Monte Bianco alla Scuola militare alpina di Aosta, e a Courmayeur oltre che guida fu un personaggio fra i più importanti, cari, ricordati. 

E non dimentichiamo che il giorno in cui, con la moglie Romilda, volle aprire un negozio di attrezzature sportive, vi abbinò subito una bottega di libri di montagna, presto luogo di incontro famoso per gli uomini di cultura e gli alpinisti. 

 

Scialpinista e fautore di un alpinismo invernale avanzato, lo si ricorda per tre grandi prime invernali sul Monte Bianco: la Cresta des Hirondelles, con il famigerato “intaglio a V”, nel 1948, la cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutèrey nel 1949 e la via Major, in cordata con Arturo Ottoz, sulla parete delle Brenva nel 1952. 

Fece diverse prime ascensioni anche sulle Dolomiti e nell’area del Monte Bianco, delle quali la più importante fu quella sulla parete Est del Grand Pilier d’Angle, all’epoca considerata la scalata più difficile (TD+/ED1) delle Alpi Occidentali, in cordata con Walter Bonatti, nel 1957, dall’1 al 3 agosto, 70 chiodi, qualche tratto in artificiale. 

Fu componente della memorabile spedizione italiana in Karakorum, nella regione dell’Alto Baltoro, composta da 8 alpinisti e guidata da Riccardo Cassin, che conquistò, con la cordata di vetta Walter Bonatti e Carlo Mauri, il Gasherbrum IV (7925m) nel 1958. 

Gobbi, successivamente visitò il Caucaso nel 1966 e la Groenlandia nel 1967 e nel 1969. 

 

Esperto sciatore ed ideatore di importanti raid scialpinistici, con il percorso delle hautes-routes, in tutte le Alpi, morì travolto da una valanga sulle Dolomiti nel 1970. 

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