2020-11-16

“Amici Lecco-Vanadzor Italia-Armenia”, la nuova associazione è realtà

Il presidente Sergio Fenaroli: “Promuoveremo un’iniziativa di solidarietà con una raccolta fondi da inviare quale aiuto umanitario a quelle popolazioni così pesantemente colpite”

 


E’ stata fondata a Lecco l’associazione “Amici Lecco-Vanadzor Italia-Armenia”, con sede presso la Cooperativa “Circolo Libero pensiero” di Rancio. Sono stati eletti gli organismi dirigenti e delineati gli scopi e le finalità del nuovo sodalizio.

Presidente è Sergio Fenaroli, ex dirigente sindacale della Cgil e depositario della memoria storica degli eventi che hanno caratterizzato e generato i contatti con la città armena di Vanadzor.

I rapporti della comunità lecchese con l’Armenia risalgono al 1988 con il drammatico terremoto che causò oltre 50.000 vittime. Pronta e immediata fu la solidarietà dei lavoratori con Cgil, Cisl e Uil, delle associazioni e delle istituzioni lecchesi, che a distanza di un anno nel dicembre 1989 inaugurarono ben due scuole elementari a Vanadzor (Kirovakan) e Grumi (Leninakan).

A fine febbraio di quest’anno una delegazione di insegnanti della scuola numero 19 di Vanadzor, ricambiando la visita di tre gruppi distinti di lecchesi avvenuta nel 2018, era giunta a Lecco e quello era stato un momento straordinario e un’occasione preziosa per delineare un’attività didattica e formativa (oggi sospesa per ben note ragioni) che coinvolgerà gli alunni delle rispettive scuole.

“In questi giorni drammatici, con l’aggressione militare del 27 settembre subìta dall’esercito Azero nell’enclave del Nagorno Karabakh e conclusasi con la sconfitta  militare e la perdita di migliaia di vittime civili, causando l’esodo di oltre 110mila persone rifugiatesi in Armenia - spiega il presidente Fenaroli - è nostra intenzione promuovere un’iniziativa di solidarietà con una raccolta fondi volontaria da inviare quale aiuto umanitario alle popolazioni armene, così pesantemente colpite”.

“Oggi - aggiunge - siamo di fronte a una situazione con origini e cause diverse dal terremoto del 1988, ma molto simile per il dramma umano e morale che il popolo armeno dovrà affrontare in questi giorni e per gli anni a venire e i veri amici si riconoscono proprio in queste difficili circostanze”.

“Oltre alla guerra - osserva ancora Fenaroli - anch’essi stanno combattendo la pandemia di Covid-19 e non possiamo lasciarli soli. Non li dimenticheremo e siamo certi che la comunità lecchese, sia pure in una condizione difficile imposta dalla crisi in atto, troverà le volontà e le ragioni per fare la propria parte, accogliendo il nostro appello per un aiuto umanitario indirizzato alle famiglie armene più disagiate”.

Nei prossimi giorni verranno coinvolte le istituzioni, le associazioni, la Cgil, la Cisl e la Uil, le Parrocchie, le scuole e la comunità lecchese intera, oltre ai mass media, chiedendo il loro interessamento e indicando loro il conto corrente che verrà aperto per favorire la raccolta fondi.

La e-mail di riferimento è questa: leccovanadzor@libero.it.

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