2020-10-30

BRUNO DETASSIS il Signore del Brenta


di Renato Frigerio - Nel corso degli anni trenta il maggiore “protagonista del Brenta” fu Bruno Detassis, nato a Trento nel 1910 e scomparso a Madonna di Campiglio nel maggio 2008. In Brenta espresse, ha scritto Gian Piero Motti, “qualcosa di nuovo e di diverso, sia nel senso della difficoltà pura sia soprattutto nella scelta degli itinerari dove eleganza e grandiosità hanno un ruolo primario”. E lo espresse in arrampicata libera dove, cito ancora Motti, “il fiuto dello scalatore va alla ricerca del tracciato naturale”. 

Esercitava il mestiere di idraulico quando decise di proiettare e dedicare la sua esistenza alle montagne dolomitiche, fu Portatore nel 1923 e Guida nel 1925 entrando nell’infuocata stagione del sestogradismo nella sfida nazionalistica e culturale degli alpinisti contrapposti austro-tedeschi e italiani. Ne fu uno dei protagonisti carismatici, elegante nei movimenti in parete, seguace degli insegnamenti del viennese Paul Preuss (e come Preuss non usò mai staffe), con un fisico asciutto e i nervi ben saldi. Divenne poi Istruttore di Corsi per Guide, coordinatore di Soccorso Alpino, Maestro di sci, e divenne infine il mitico custode del rifugio Brentei gestendolo per decenni con tutta la famiglia. Il suo motto di alpinista era stato: cercare il facile nel difficile. 

Artista dell’arrampicata libera, formò una memorabile cordata con un altro artista dell’arrampicata libera, Ettore Castiglioni, coltissimo autore di pubblicazioni sulle Dolomiti. stilista rigoroso e raffinato. Di ricca famiglia milanese era nato in Trentino nel 1908, respirò la libertà e amò la libertà: salvò infatti molte famiglie ebree portandole in Svizzera e, catturato nella zona del Maloja dai nazifascisti nel 1944 fuggì ma morì stremato e assiderato sul ghiacciaio del Forno. Lo commemorò nella “Rivista Mensile del C.A.I.” Elvezio Bozzoli Parasacchi. 

Con Castiglioni nel 1933 Detassis compì alcune ascensioni fra cui la Cima Tosa per la parete Sudsudovest e la parete Ovest del superbo Crozzon di Brenta, 800 metri in 6 ore e mezza. Nel 1934 i due si portarono alle Pale di San Martino e il 26 luglio vi affrontarono i 700 metri del difficilissimo sperone Sudest del Sass Maòr superandolo in 7 ore e mezza, e salirono altri itinerari come le vie di 5° superiore della Cima Canali e lo spigolo Nordovest della Pala del Rifugio. Delle numerose ascensioni di Detassis dal 1932 al 1938 citeremo le principali e in particolare le “storiche”. Fra queste ci fu, nell’agosto 1934, quella che Detassis fece con due Guide trentine, Ulisse Battistata di Trento e Enrico Giordani di Molveno: i tre scalarono in due durissimi giorni la parete Nordest della Brenta Alta, colossale massa rocciosa di 500 metri al centro del massiccio, in 20 ore e con l’impiego di 65 chiodi. Vi salirà in solitaria nel 1953 Cesare Maestri. 

Motti ha messo questa ascensione nello stesso piano delle due maggiori imprese del 1934: la via Carlesso della Torre Trieste e la via Andrich della Punta Civetta. Parliamone. 

Il 7/8 agosto la grande Guida friulana, pordenonese, Raffaele Carlesso (1908-1992) vinse la Torre Trieste di 700 metri in 25 ore e l’impiego di 46 chiodi alternandosi con Bortolo Sandri (che morì sull’Eiger con Mario Menti nel 1936); il 23/24 agosto il temerario agordino diciottenne Alvise Andrich (1936-1951) vinse la parete Nordovest della Punta Civetta, 750 metri in 19 ore e l’impiego di 45 chiodi, come primo di cordata, col bellunese Ernani Faè. 

Nell’agosto 1911 Paul Preuss col cognato Paul Relly era salito in 7 ore con varianti la Nordnordest del Crozzon di Brenta; nel luglio 1935 Detassis con Enrico Giordani in 12 ore salì la parete Nordest, elegante e affascinante direttissima al limite del sesto grado: definita “Via delle Guide”. È considerata la massima conquista alpinistica di Bruno Detassis. Vi saliranno in prima invernale nel 1969 i lecchesi Antonio e Gianni Rusconi, Gianluigi Lanfranchi e Robi Chiappa. 

Con Giordani, nel luglio del 1936, scalò la lunga serie di diedri sulla impressionante parete Sud del Croz dell’Altissimo, 1000 metri di 5° superiore con passaggi di 6°. 

Il 13 agosto 1937 salì col trentino Giorgio Graffer (1910-1940, deceduto in combattimento aereo) sul pilastro Est della complessa mole di Cima Tosa: secondo Motti fu la sua impresa più ardua perché “all’inizio, esattamente i primi 100 metri” vennero superate “difficoltà di assoluto sesto grado in libera arrampicata”. 

Sempre nel 1937 con Giuseppe Pirovano partecipò, senza fortuna, ai tentativi per la lotta della conquista della parete Nord ’Eiger. Inoltre diresse nel periodo a cavallo di fine 1957 ed inizio 1958 la spedizione trentina al versante Est del Cerro Torre, in Patagonia. 


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BRUNO DETASSIS (1910-2008)

 

Bruno Detassis, Guida Alpina di Madonna di Campiglio, detto il “re del Brenta”, nato a Trento il 24 giugno 1910, è scomparso a Madonna di Campiglio nel maggio 2008. 

Fin da piccolo impara ad amare la montagna e il senso di libertà che trasmette. 

Attivissimo negli anni trenta e quaranta del secolo scorso in tutte le Dolomiti e soprattutto nel gruppo di Brenta. Grande scalatore ha nel suo curriculum un’infinità di vie e molte prime nelle Pale di San Martino e in Marmolada, durante le campagne per la preparazione delle guide alpinistiche di quelle zone. Suoi compagni di cordata sono stati Giorgio Graffer, Tito Battistata, Enrico Giordani (con il quale nel 1935 ha aperto la storica “Via delle Guide” sul Crozzon) e altri, ma soprattutto Ettore Castiglioni (con il quale ha tracciato tante vie). Nel 1937, con Giuseppe Pirovano partecipò, senza fortuna, ai tentativi sulla parete Nord dell’Eiger (che fu finalmente scalato nel 1938 da Heckmair, Vorg, Harrer e Kaspareck). 

Nel fine 1957/inizio 1958 diresse la spedizione trentina alla parete Est del Cerro Torre in Patagonia. 

Bruno è stato anche Maestro di sci e direttore della Scuola di Madonna di Campiglio.

Per decenni è stato custode del rifugio Brentei, fin dal 1949, e attivissimo come istruttore ai Corsi Guide e nel Soccorso Alpino. 

A Sestriere, nel 1935, conobbe Nella Cristian (triestina, classe 1909, Campionessa di nuoto, Maestra di sci e atleta azzurra): nacque l’amore e si sposarono. Matrimonio perfetto, allietato da due figli, Jalla e Claudio.



Bruno Detassis, Guida Alpina, è nato a Trento il 24 giugno 1910 ed è scomparso a Madonna di Campiglio l’8 maggio 2008. Considerato tra i maggiori protagonisti degli anni trenta, risultò attivissimo nell’apertura di vie che testimoniano la sua qualità di artista dell’arrampicata libera. Oltre 100 sono le vie aperte da lui sulle Dolomiti: qui ci si limita ad elencare in ordine cronologico soltanto alcune delle sue principali realizzazioni conseguite nella sua lunga carriera alpinistica. 

 

1932 – prima assoluta della Brenta Alta, diedro della parete Sud, con Gino Corrà;

prima assoluta della Paganella, parete Est, con A. Pedrotti, Gino Corrà, Nello Bianchini, via diretta; 

1933 – prima assoluta del Dos di Dalun, parete Nord, con Ettore Castiglioni; prima assoluta della Cima Tosa, parete Sudovest, con Ettore Castiglioni; prima assoluta del Crozzon di Brenta, parete Ovest, con Ettore Castiglioni; prima ascensione notturna del Campanile Basso, 6 agosto, con Gaetano Mantovani; 

1934 – prima assoluta della Brenta Alta, parete Nordest, con Ulisse Battistata, Enrico Giordani, via Trento, 2 giorni, 20h di scalata; prima assoluta della Torre di Brenta, parete Sudovest, con Enrico Giordani, Ulisse Battistata, Pompeo Marimonti; prima assoluta al Sass Maòr, spigolo Sudest, con Ettore Castiglioni, 9h; prima assoluta dello Spiz d’Agnèr Nord, parete Nordest, con Ettore Castiglioni; 

1935 – prima assoluta del Croz del Rifugio, spigolo Sudovest, con Pino Fox; prima assoluta del Crozzon di Brenta, parete Estnordest, con Enrico Giordani, 12 h, Via delle Guide; 

1936 – prima assoluta del Croz dell’Altissimo, parete Sudsudovest della Cima Nordovest, con Enrico Giordani, Via delle Guide; 

1937 – prima assoluta della Cima Tosa, pilastro di destra della parete Est, con Giorgio Graffer; tentativo di ripetizione alla parete Nord dell’Eiger con Giuseppe Pirovano; 

1938 – prima ascensione al Piccolo Dain, parete Sudest, con Rizieri Costazza, via Canna d’organo; 

1941 – prima assoluta del Torrione Comici, parete Ovest, con Sandro Disertori, Renzo Graffer, Cesare Scotoni, W. Sgorbati; prima assoluta alla Punta di Campiglio orientale, parete Sudsudovest, con Cesare Scotoni, via dedicata alla memoria di Giorgio Graffer; 

1947 – prima assoluta della Cima Brenta, parete Est, con Marino Stenico, Carlo Sebastiani, Marco Franceschini;

1949 – prima invernale, 23 febbraio, al Campanile Basso, con Serafino Serafini; festeggia la centesima salita, 18 settembre, al Campanile Basso;

1954 – prima assoluta alla Torre Frisanco, parete Sudovest, con i fratelli Catullo e Giordano; 

1956 – attraversata delle Alpi con gli sci in 61 giorni: 1700 km ca., 40 bivacchi, 136.000 metri di dislivello, con Alberto Righini, il fratello Catullo, Fortunato Donini, Giulio Dallagiacoma; 

Fine 1957/inizio 1958 – capo della spedizione trentina che, con Catullo Detassis, Luciano Eccher, Cesarino Fava, Cesare Maestri, Marino Stenico, effettuò un tentativo sul versante Est del Cerro Torre nella Patagonia meridionale; 

1975 – prima assoluta al Campanile dei Brentei, parete Sudovest, con il fratello Catullo e il figlio Claudio, Ugo Lorenzi, via Mario Bisaccia;

1976 – prima assoluta alla Punta occidentale di Campiglio, parete Sud, con Catullo e Claudio Detassis, Cesare Maestri, Ezio Alimonta, via delle Tre Generazioni. 

 

 

 

 

  

 

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