2020-08-05

“Lascia o triplica” tra i maggiori ricordi dell’Aquilone che viene ristrutturato


di Giovanni Alessi E’ subito visibile lungo via Parini il perimetro blindato di cantiere, animato da vivaci “pupazzetti”, per i lavori di radicale ristrutturazione del cinema Aquilone, o Teatro del Sagrato, o vecchio salone dell’oratorio San Luigi, risalente ai primi anni del Novecento. Vi è passata una storia di tanti spettacoli, di incontri, di manifestazioni entrate nella tradizione, religiosa e civile, che ha accompagnato tutto il secolo “veloce” delle grandi scoperte e delle straordinarie invenzioni, funestato, purtroppo, da due spaventose guerre mondiali.

            Se c’è un ricordo di teatro “leggero”, divertente, quasi avanspettacolo vecchia maniera, con i dovuti rigori dell’area oratoriana, il primato spetta a “Lascia o triplica”, il gioco a quiz avviato nella primavera 1956 sulla falsariga dello strepitoso successo RAI TV di “Lascia o raddoppia”, condotto da Mike Bongiorno. “Lascia o raddoppia” paralizzava l’Italia il giovedì sera, “Lascia o triplica” paralizzava l’oratorio San Luigi e dintorni del centro storico, il sabato sera.




            Sulla falsariga del noto telequiz, “Lascia o triplica” ottenne un successo superiore ad ogni previsione ed andò avanti per diverse puntate, sino ad estate inoltrata. Il premio finale era di 72.000 lire in gettoni d’oro. Conduceva il gioco Gustavo Gnecchi, lecchese di Rancio, affiancato dalla valletta Gisella Stefanoni, di Mandello Lario. Gisella era giovanissima, 15 anni, studiava a Lecco nella Casa degli Angeli di via Belvedere ed aveva debuttato sul palcoscenico presso il teatrino dell’oratorio di San Lorenzo a lago, in Mandello. C’era l’orchestra del CRAL Moto Guzzi, diretta da Sergio Todeschini e l’orchestra Azalea, diretta da Peppino Mazzoleni. C’era pure una passerella di cantanti e di comici, da Martino e Filippo a Gianfranco Sacchi, da Martino Badoni a Renzo Scalcinati. Partecipò a qualche serata anche il Coro Alpino Lecchese, che aveva sede in oratorio.



Ospite d’onore in una serata di giugno fu Luigi Scanagatta, il maestro di Varenna balzato alla ribalta nazionale come esperto di ornitologia nella trasmissione “Lascia o raddoppia”; il maestro è “caduto” sull’ultima domanda in cabina. Aveva già in precedenza dichiarato che qualsiasi premio da lui ottenuto sarebbe stato devoluto a finanziare i restauri per l’antica prepositurale di San Giorgio in Varenna: così puntualmente avvenne.








Fra i partecipanti di “Lascia o triplica” c’è stato anche il lecchese Aloisio Bonfanti al quale abbiamo chiesto un commento ricordo circa la sua partecipazione a quella indovinatissima versione lecchese del grande gioco nazionale. “Avevo sedici anni – ha detto Aloisio Bonfanti – ero impegnato all’oratorio nel gruppo pre-ju e venni invitato da don Giuseppe e dagli Organizzatori a rappresentare l’oratorio stesso, visto che stavano giungendo concorrenti da diversi Comuni, rioni ed associazioni  e mancava un esponente dei “padroni di casa”. Gareggiai sulla storia del Risorgimento. Partecipai a tutte quattro le serate di selezione verso la finalissima, cadendo sull’ultima domanda, quando era ospite d’onore il maestro Scanagatta ed il pubblico era straordinariamente numeroso, pigiato anche all’esterno del salone e seguiva lo spettacolo attraverso le porte e le finestre spalancate. Posso dire, infine, che ricordo benissimo quelle serate perché ritengo di aver avuto l’onore di rappresentare l’oratorio San Luigi, che tuttora porto nel cuore”.

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