2020-07-11

“I RAGNI DI LECCO – UNA STORIA PER IMMAGINI” di Serafino Ripamonti

256 pagine – copertina rigida a colori – fotografie b/n e a colori – formato cm. 22,5x17 – 
Euro 24,90 – edito da Rizzoli/Mondadori Libri SpA – Milano 






di Renato Frigerio - Lo scopriamo amaramente che gli anni scivolano via troppo in fretta e che le generazioni si rincorrono allo stesso modo, lasciandosi così spesso alle spalle anche le esperienze più belle, che rimangono avvolte come in una scia di fumosi ricordi, per finire poi per essere del tutto dimenticate. Ad una di queste storie straordinarie che, pur proseguendo tuttora, corre il rischio di perdere il filo del suo importante passato, ha voluto ridare piena intensità di memoria Serafino Ripamonti, che dei Ragni di Lecco ha completa conoscenza per averne seguito buona parte del loro cammino come giornalista e vivendone poi da quasi un ventennio le stesse vicende come componente del gruppo. 

Si risale al 1946, quando alcuni alpinisti di spicco della Sezione del CAI di Lecco, particolarmente appassionati ed entusiasti, decidono di dar vita ad un gruppo elitario, che si darà presto la denominazione di “Ragni della Grignetta”. 
Con questo suo libro, che non è il primo che traccia la storia dei Ragni, l’autore riesce a riattivare l’interesse, oltre che a colmare la lacuna per questo ultimo non breve periodo in cui il cammino dei Ragni è proseguito. Serafino Ripamonti comunque ritiene importante riprendere la loro storia dall’inizio, perché l’influenza determinante dei Ragni per l’alpinismo lecchese e non solo, è in grado di offrire una solida forza propulsiva soltanto se viene considerata a partire dalle vicende che hanno originato il gruppo, lanciandolo poi ai vertici dell’alpinismo mondiale con un’attività sbalorditiva, che ha avuto seguito per un lungo periodo. 
Questo percorso nel libro viene individuato e descritto in forma briosa e accattivante e con meticolosa precisione, in linea con l’impressionante realizzazione di tante e superbe imorese, che non meritano ora di finire irresponsabilmente in una vacua dimenticanza. Saremo forse sorpresi nel leggere che il cammino di un gruppo, pur composto da alpinisti di eccezionale profilo, non sempre è proseguito con un profilo ideale, intervallando momenti di slancio e di esaltazione a periodi in cui si accendevano accalorate discussioni e si arrivava alle note sconvolgenti lacerazioni. 
Il bello di questa lunga storia narrata per intero sta nell’abilità dell’autore che riesce a farci comprendere come i comuni ideali della passione per la montagna e l’alpinismo possano fare di un insieme di persone un gruppo affiatato, dal quale ognuno riceve più forti stimoli e autostima. È per questa sensazione di orgogliosa appartenenza che i singoli alpinisti si riferiscono e si richiamano al loro gruppo anche quando la loro attività si svolge a livello personale o unitamente ad alpinisti estranei al gruppo. 
Lo spazio preponderante del libro offre comunque il più vistoso interesse negli avvincenti ed esaurienti racconti delle grandi conquiste dei Ragni, che sono però intessute di qualche inevitabile sconfitta e di dolorosi tragici eventi. 
Troveremo che, dopo settantaquattro anni, il gruppo “Ragni di Lecco” può guardare fiducioso al suo passato per continuare una gloriosa tradizione che si adegua all’evoluzione dell’alpinismo: e certamente, anche la lettura di questo libro, oltre che soddisfare gli appassionati della montagna, contribuirà ad infondere entusiasmo e impegno ai giovani che praticano l’alpinismo, guardando ai Ragni. 

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