2020-07-10

CARDIOLOGI MONDIALI A LECCO UNA PIOGGIA DI RICONOSCIMENTI E MEDAGLIE D’ORO

di Germana Marini Rinverdire la memoria di chi ha vissuto la realtà di un servizio, sotto ogni aspetto eccellente: quello elargito dall’Ospedale lecchese di via Ghislanzoni, nel corso di oltre dieci intensi anni, compresi tra il 1989 e il 2000, e ragguagliare nel contempo le nuove generazioni in merito alla partecipazione dei medici a stage propedeutici all’accrescimento delle acquisizioni scientifiche, messe a frutto all’interno del contesto ospedaliero stesso: ecco le finalità di questo mio revival.

Il raccogliere in una pubblicazione unitaria, edita dall’Editrice C.B.R.S., una nutritissima serie d’interviste ai primari di ogni singola Divisione del presidio cittadino, da me effettuate in un lungo “Viaggio nel pianeta sanità”, mensilmente apparse sul periodico nazionale “il Punto Stampa”, si deve alla lungimiranza del direttore Claudio Redaelli, Consigliere dell’Ospedale provinciale di Lecco dal 1965 al 1981, e Vicepresidente dal 1975 al 1981,  succeduto al dott. Aldo Rossi, all’On. Vittorio Calvetti e al dott. Salvatore Bonalumi.
Pubblicazione dalla tiratura di 300 copie, in men che non si dica esaurite.
<< Questa singolare iniziativa >>, ebbe a dichiarare Redaelli, << posta in essere grazie alla preziosa collaborazione della giornalista Germana Marini e alla cortese disponibilità degli operatori sanitari, è di enorme rilievo, in quanto l’Ospedale rappresenta un’autentica risorsa, un fiore all’occhiello per Lecco, apprezzato com’è in ambito europeo, al punto che da ogni parte giungono qui per affidarsi a mani provatamente esperte >>. Aggiungendo: <<Posso ben dire che le articolate interviste della Marini rimarranno ad esempio di un servizio giornalistico esclusivo, reso possibile dal lodevole impegno professionale, sia di chi le ha curate, che di chi ne è stato protagonista. Mi corre quindi l’obbligo di ringraziare sentitamente, non gli specialisti soltanto, bensì il personale infermieristico, paramedico, ausiliario, i tecnici,  le 75 operose, infaticabili suore all’interno del collegiato e tutti coloro che si sono prodigati al fine di dar lustro a questa privilegiata
struttura >>.

“La cultura della prevenzione ammonisce che l’aterosclerosi va trattata prima che inizi a compiere i ben noti danni”, ha asserito il dottor Giuseppe Gullace nel corso dell’annuale Cena Sociale, organizzata dall’Allmac di Lecco (associazione lariana per la lotta contro le malattie dell’apparato cardiovascolare), tenutasi di recente presso il ristorante “La Casupola” di Bosisio Parini, a conclusione del “Meeting interattivo di ecografia cardiovascolare” che si è svolto nella Sala Conferenze dell’Hotel Griso. Meeting cui sono intervenuti autorevoli cultori dell’Ecocardiografia italiana ed europea, recando aggiornate conoscenze sulla fisiopatologia, diagnosi e follow-up, applicate alle malattie dell’apparato cardiovascolare e sulle nuove metodiche. Proprio grazie al dottor Gullace e ai suoi collaboratori, i dati raccolti a mezzo di screening effettuati nel nostro territorio in quattro anni d’intensa attività, hanno costituito un riferimento importante. E gli stessi saranno presentati anche all’American College Of Cardiology, negli Stati Uniti.

L’ALTO COSTO DELL’INFARTO

“Presso il centro di Cardiologia preventiva di Bosisio, voi avete studiato lungamente e approfonditamente ciò che concerne il preinfarto. Cosa è emerso dottore?”, chiediamo.
“Fra tutti gli individui dai 20 ai 65 anni che abbiamo visitato, il 20% è risultato ad alto rischio, soprattutto in ragione della presenza di più fattori predisponenti. Inutile dire quanto uno studio del genere, che permette di consigliare misure cautelative a pazienti ancora asintomatici, svelando processi degenerativi altrimenti ignorati, sia importante. Ma il tutto non si esaurisce qui. Monotorizziamo successivamente il paziente, seguendolo nel tempo, così da trarre informazioni essenziali per l’attuazione di una terapia il più possibile mirata e in grado di ridurre al minimo il pericolo di incidenti ischemici e di morte. E notizie altrettanto utili circa il danno cardiaco, l’ecografia le fornisce nel dopo-infarto”.

“D'altronde investire denaro allo scopo di scongiurare il verificarsi dell’infarto va a beneficio delle istituzioni, oltreché del paziente…”.
“Su questo non ci piove. Considerando che un infarto costa non meno di 40 milioni, le istituzioni hanno tutto l’interesse a fare il possibile per evitarlo. Bisogna scriverle queste cose. Non stancarsi di ripeterle, in modo che, un po’ alla volta la goccia scavi la pietra!”.

UNA PIOGGIA DI RICONOSCIMENTI E DI MEDAGLIE D’ORO

Gullace:” Il Centro di Bosisio abbiana personale capace e apparecchiature all’avanguardia”.
Lo stesso concetto è stato ribadito dall’uscente Amministratore Straordinario dell’Ussl  Filadelfio La Marca, che si è congratulato con Gullace per la tenacia con la quale ha saputo portare avanti un’iniziativa, alla cui realizzazione sempre più persone,  stimolate dal suo entusiasmo, hanno concorso. In riscontro, l’Allmac ha conferito al dottor La Marca una targa d’oro, meritatissima in ragione della sensibilità dimostrata nei confronti di questa vitale problematica. Che sarebbe stato destinato all’Ospedale San Anna di Como non lo si immaginava ancora, ma grande è stata la commozione e toccanti gli accenti con i quali ha espresso la sua sincera gratitudine. Personalmente, il Sindaco di Malgrate Gianni Rota, aveva consegnato riconoscimenti a 10 cardiologi di spicco, italiani e stranieri, ed al termine della riunione conviviale, i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali di Oggiono e Bosisio hanno gratificato di attestati e medaglie ricordo personaggi benemeriti e illustri. Antonio Focone, direttore dell’Ordine dei Giornalisti, si è visto insignire di maschera d’argento. Al cronista non è restato che congratularsi a sua volta con il dottor Gullace, dopo che l’attività e i progressi operati dal Centro sono stati illustrati con profusione di particolari, onde aggiornare il pubblico.
“Non avrei potuto fare ciò che ho fatto, senza adeguati aiuti e senza la dotazione di sofisticate apparecchiature”, Gullace si è espresso. 
“ Ho già avuto modo di mostrarvi i miei preziosi strumenti, frutto di una tecnologia che ha raggiunto insperati traguardi, accelerando i tempi relativi alle indagini, consentendoci di pervenire tempestivamente alla diagnosi e cura”.

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