di Cesare Perego - Un fantastico viaggio, in alta montagna in una località ai piedi della Grigna, attraverso una natura ora amica e ispiratrice, ora nemica e traditrice, sulle orme della Leggenda della Grigna.
Da sempre la montagna è stata sede di contrastanti sentimenti: da quello mistico/religioso, a quello più terreno ed umano che ci dà il senso di appartenenza alla natura, a quello ancora, di impotenza nei confronti di un gigante che ci schiaccia, a quello di rispetto.
La montagna ha sempre rappresentato un momento di riflessione e di sfida per l’uomo, essa è anche sede del lavoro umano. Le nostre genti, hanno dovuto fare i conti con un territorio difficile che ne ha condizionato lo sviluppo e forgiato il carattere.
Le attività legate alla montagna, come l’allevamento, l’arte dei formaggi, la raccolta del legname, l’arte mineraria, o l’alpinismo hanno caratterizzato molta parte della vita economica e sociale dei Piani Resinelli. Partendo da queste ricchezze, si intende mettere in risalto la montagna come luogo dove la natura ancora riesce contrapporsi nettamente alla città mettendo in gioco quei valori fatti di solidarietà umana, di spontaneità, di amicizia, ma anche di confronto e di sfida sana e leale che sembrano sonnecchiare della nostra coscienza.
Storia, lavoro e sport si incrociano da sempre in questo lembo di terra lecchese e lombarda, ma oggi occorre presentare il nostro patrimonio ad un pubblico sempre più vasto ed esigente dando standard di qualità e servizi in grado di competere col turismo internazionale. La vocazione industriale del territorio lecchese deve allargare gli orizzonti a nuove potenzialità e prospettiva: non mancano certo le basi naturali e culturali per farlo.
Proporre turismo, significa essenzialmente regalare emozioni e questo territorio possiede ancora quegli spazi di contatto con la natura. I Piani Resinelli hanno vissuto un momento d’oro negli anni 60 del 900, hanno poi conosciuto un declino durato qualche decennio ed oggi ritornano ad essere meta privilegiata per l’alpinismo, l’escursionismo, il turismo scolastico ed agrosilvopastorale.
Strategica si è dimostrata la volontà di investire in questo luogo da parte degli Enti Pubblici
(riattrezzatura e messa in sicurezza delle vie alpinistiche, recupero delle miniere dimesse per finalità turistiche) ma anche una sensibilità turistica da parte di chi abita ai Piani e propone una nuova imprenditorialità.
Le attrazioni per eccellenza della località oltre al “parco Avventura” di sicuro interesse, sono rappresentate da:
Il Parco Valentino che ai Piani Resinelli si estende su una superficie di 180 ettari. E’ percorso da diverse piste in terra battuta e da comodi sentieri parte dei quali oggi percorribili da tutti. Nel cuore del Parco Valentino si può visitare il museo naturalistico delle Grigne, ubicato in una bella e antica costruzione stile alpino, offre una carrellata su tutti gli spetti paesaggistici e naturalistici. Era l’angolo preferito da Valentino Gerosa Crotta che nei pochi momenti di tempo libero dai suoi impegni di direzione della massima industria lecchese l’acciaieria del Caleotto a cui dedicò mezzo secolo di attività professionale. Lui, coltivava una profonda passione per la natura.
Il turismo minerario, rappresenta la novità degli ultimi anni, con il recupero e la messa in sicurezza avvenuta negli anni 2000-2002 delle miniere risalenti al 1600 e dimesse nel 1958 permette la comprensione dei diversi metodi estrattivi legati alle epoche e ai mezzi a disposizione. Principalmente si estraeva galena argentifera. Didattica e laboratori, geologico, botanico, metereologico rappresentano un punto di forza delle attività legate al mondo scolastico. La visita si svolge lungo un percorso altamente suggestivo, con l’accompagnamento di guide altamente professionali.
Le arrampicate e l’escursionismo, trovano nella Grignetta, la montagna simbolo raggiungibile dai Piani Resinelli con una valenza che travalica di molto il ruolo di vetta simbolo del lecchese. Palestra fin dagli anni 30 del novecento, dell’arrampicata lombarda sulle sue rocce si è svolta la storia dell’alpinismo ma anche la semplice passione di tanti che ne hanno percorso gli innumerevoli sentieri
Nessun commento:
Posta un commento