2020-06-20

Quando Sandro Pertini venne a Lecco per la medaglia della Liberazione


di Aloisio Bonfanti - I turisti e villeggianti, non solo del territorio lecchese, ma della Regione Lombardia, che frequentano le spiagge adriatiche della Romagna, da Cesenatico a Gatteo Mare, si chiederanno anche quest’anno, nei loro “giri” del territorio vicino, perché una via Lecco nel quartiere Ponte Pietra del Comune di Cesena. La via si trova lungo la “strada del mare”, che da Cesenatico porta a Cesena, sulla distanza di circa 18 chilometri tra i due capoluoghi, che, però, confinano con le rispettive aree municipali.

       
     La via Lecco si trova salendo da Cesenatico verso Cesena, a quattro chilometri di distanza dalla Barriera Cavour di Cesena, la grande porta dell’antica cinta muraria della città, prima di entrare nel centro storico della stessa. Vi sono, all’interno del centro, gioielli da visitare, come la Biblioteca Malatestiana, la grande piazza del Popolo, con la fontana del Masini, ed il palazzo municipale. E’ presso il municipio che una lapide ricorda la medaglia d’argento conferita al Comune di Cesena, nel 1974, con decreto del Presidente della Repubblica, Giovanni Leone; con analogo, contemporaneo provvedimento per la città di Lecco. Lecco ha nel cortile centrale del palazzo municipale di piazza Diaz una lapide che riporta il decreto della storica onorificenza.
            La medaglia d’argento che ha reso gemelle Lecco e Cesena è all’origine della via nel quartiere di Ponte Pietra, che rappresenta uno spaccato del florido artigianato locale e si trova in un territorio dove è ancora ricca un’attività agricola, che fa di Cesena anche la città delle pesche.



            Anche la città di Lecco avrebbe dovuto dedicare una via a Cesena, nel ricordo del conferimento della medaglia. La cerimonia ufficiale avvenne il 14 marzo 1976, con l’intervento del presidente della Camera, Sandro Pertini, che due anni dopo diventerà presidente della Repubblica. Il provvedimento relativo a via Cesena si incagliò, invece, nel tormentato periodo amministrativo comunale di Lecco, nel triennio 1976/1979, con ben tre sindaci, che terminò con le elezioni anticipale del 1979. I lecchesi di una certa età potranno ricordare quel 1979, dove vennero chiamati alle urne per ben tre volte: in primavera per le politiche nazionali anticipate, in giugno per le elezioni europee ed in ottobre per le municipali.
            L’iniziativa della via Cesena cadde, quindi, nel dimenticatoio nel rapido susseguirsi di mutazioni amministrative e politiche. Nel quarantennale della cerimonia ufficiale di conferimento (1996), Lecco ha dedicato alla memoria di Sandro Pertini, oratore di quella storica giornata, il centro sociale di via Eremo, in quartiere Germanedo. La proposta è stata avanzata dal consigliere comunale Luca “Cine” Corti. Il centro sociale di Germanedo è stato ufficialmente intitolato a Sandro Pertini.
            Pertini venne a Lecco partecipando al lungo corteo che dal centro cittadino raggiunse lo stadio Rigamonti, salendo corso Matteotti, che presentava ancora l’imponente complesso industriale della Badoni, storica azienda lecchese, che ha portato il nome della città in tutto il mondo. Parlò dalla tribunetta delle autorità, dopo il saluto del sindaco di Lecco, Rodolfo Tirinzoni, del rappresentante dell’ANPI, il comandante partigiano Piero Losi, del rappresentante del Governo il ministro Tommaso Morlino. Pertini ricordò i fatti salienti e gloriosi a livello nazionale della Lotta di Liberazione, ma non mancò di menzionare i numerosi avvenimenti del lecchese, ad iniziare dal coraggioso sciopero contro la guerra e la dittatura della primavera 1944, che aveva portato alla deportazione in Germania di numerosi lavoratori, diversi dei quali non sono, purtroppo, tornati.


            Il conferimento della medaglia d’argento sul civico Gonfalone di Lecco venne effettuato dal generale Arturo Capizzi Cittadini, comandante della gloriosa divisione Legnano, che si era distinta, con i suoi fanti, nella durissima e sanguinosa battaglia di Montelungo, sul fronte di Montecassino, nel dicembre 1943. Era un giovane ufficiale della Legnano il tenente Luigi Colombo, lecchese, che rimase ferito e che sarà sindaco della città dal 1955 al 1958, avviando le prime pratiche per il riconoscimento di una benemerenza per la Lotta di Liberazione.
            Qualche anno dopo la cerimonia a Lecco Sandro Pertini, divenuto presidente della Repubblica, ebbe modo di incontrare nel palazzo del Quirinale una delegazione di rappresentanti del mondo economico e finanziario. Come era sua abitudine cercò un dialogo diretto,dopo i saluti ufficiali, con i presenti e chiese ad un componente la delegazione “Lei da dove viene?”. Alla risposta dell’interpellato “Sono di Lecco”, Pertini rispose “Ricordo quella città, sono stato oratore per la cerimonia della medaglia della Resistenza e della Liberazione; cercate di essere sempre degni di tale riconoscimento”.

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