2020-06-10

MEDICINA INTERNA: UN RUOLO VITALE! “L’INTERNISTA È A TUTTI GLI EFFETTI UNO SPECIALISTA”, EVIDENZIA LA PROFESSORESSA PIERA RECALCATI

di Germana Marini Rinverdire la memoria di chi ha vissuto la realtà di un servizio, sotto ogni aspetto eccellente: quello elargito dall’Ospedale lecchese di via Ghislanzoni, nel corso di oltre dieci intensi anni, compresi tra il 1989 e il 2000, e ragguagliare nel contempo le nuove generazioni in merito alla partecipazione dei medici a stage propedeutici all’accrescimento delle acquisizioni scientifiche, messe a frutto all’interno del contesto ospedaliero stesso: ecco le finalità di questo mio revival.

Il raccogliere in una pubblicazione unitaria, edita dall’Editrice C.B.R.S., una nutritissima serie d’interviste ai primari di ogni singola Divisione del presidio cittadino, da me effettuate in un lungo “Viaggio nel pianeta sanità”, mensilmente apparse sul periodico nazionale “il Punto Stampa”, si deve alla lungimiranza del direttore Claudio Redaelli, Consigliere dell’Ospedale provinciale di Lecco dal 1965 al 1981, e Vicepresidente dal 1975 al 1981,  succeduto al dott. Aldo Rossi, all’On. Vittorio Calvetti e al dott. Salvatore Bonalumi.
Pubblicazione dalla tiratura di 300 copie, in men che non si dica esaurite.
<< Questa singolare iniziativa >>, ebbe a dichiarare Redaelli, << posta in essere grazie alla preziosa collaborazione della giornalista Germana Marini e alla cortese disponibilità degli operatori sanitari, è di enorme rilievo, in quanto l’Ospedale rappresenta un’autentica risorsa, un fiore all’occhiello per Lecco, apprezzato com’è in ambito europeo, al punto che da ogni parte giungono qui per affidarsi a mani provatamente esperte >>. Aggiungendo: <<Posso ben dire che le articolate interviste della Marini rimarranno ad esempio di un servizio giornalistico esclusivo, reso possibile dal lodevole impegno professionale, sia di chi le ha curate, che di chi ne è stato protagonista. Mi corre quindi l’obbligo di ringraziare sentitamente, non gli specialisti soltanto, bensì il personale infermieristico, paramedico, ausiliario, i tecnici,  le 75 operose, infaticabili suore all’interno del collegiato e tutti coloro che si sono prodigati al fine di dar lustro a questa privilegiata
struttura >>.


Sappiamo tutti come la Medicina Interna rappresenti quella parte della Medicina Clinica, che si occupa di malattie di varia origine e che colpiscono diversi organi. Avviene però che questa, che può legittimamente definirsi “Medicina specialistica”, venga confusa con la Medicina Generale, o di primo intervento; quantunque nella sua dimensione metodologica sia la materia più importante nella formazione del medico di Medicina Generale.
“ Ma esattamente quali sono le funzioni e i ruoli della Medicina Interna negli Ospedali ?”.
Rivolgiamo il quesito alla professoressa Piera Recalcati, primario della Divisione di Medicina 1e 2 e direttore del Dipartimento di Medicina e Riabilitazione del Presidio ospedaliero lecchese.
“Diciamo che sono alquanto complessi”, la professoressa Recalcati spiega.
“E gli elementi di complessità, molteplici e eterogenei, si possono sintetizzare così: le malattie, che si manifestano spesso non tipicamente come patologia di un singolo organo, bensì quale espressione di sintomatologie pluriorgano, che richiedono da parte del medico un metodo di approccio analitico, basato sulla conoscenza/professionalità; nonché sulla sua individuale esperienza. Vanno citate quindi le svariate tecniche diagnostiche, di cui attualmente si avvale l’internista, che subiscono un continuo affinamento ed incremento, e che impongono un’oculata scelta, che può influenzare anche il costo/beneficio della loro applicazione. Tecniche relativamente ai quali i medici debbono mantenersi scrupolosamente aggiornati. Un ruolo di primo piano lo gioca infatti la ricerca: di qui l’esigenza che gli Ospedali potenzino le risorse, consentendoci di dedicare molto più tempo al presente. Un'altra realtà con la quale il curante deve oggi confrontarsi per qualsiasi iniziativa terapeutica, è l’etica; la moderna interpretazione/evoluzione della quale crea dei rapporti medico-paziente, anni orsono assolutamente impensabili. Con l’avvento del “nuovo potere decisionale del soggetto” il paziente è posto infatti al centro del progetto diagnostico, al quale attivamente partecipa. Il cosiddetto “consenso informato” determina, insomma, una maggior consapevolezza del malato sui suoi diritti e sulle sue possibili aspettative. Ora questa posizione di centralità dell’utente/paziente, che come abbiamo detto emerge dall’evoluzione del concetto di etica in medicina, è particolarmente sentita per quanto concerne la Medicina Interna. Menzioniamo infine un aspetto non trascurabile, relativo all’aziendalizzazione: quello riguardante la complessità organizzativa, o etica dell’attività lavorativa, che implica il concetto di “economia”.”.

STRUTTURE POLIFUNZIONALI. PLURIPOTENZIALI. FLESSIBILI

“ Ci parla del Reparto di Medicina Interna di cui è responsabile?”.
“ Nell’Ospedale di Lecco la Medicina Interna viene svolta in due Divisioni: Medicina 1, con disponibilità di 100 letti di degenza, e Medicina 2, che ne conta 76. Complessivamente usufruiscono di ricovero ospedaliero nell’ambito delle medesime circa 4000 pazienti l’anno. Il motivo del ricovero è rappresentato dall’insorgenza acuta di una sintomatologia specifica, o dalla necessità di accertamento diagnostico. Accade che per la grande disinformazione a livello di utenza e di una disinformazione da parte degli organizzatori stessi, Medicina Interna divenga una sorta di “ricettacolo”, di “refugium peccatorum” nel vero senso del termine. Tutto ciò sottovalutando che l’internista è a tutti gli effetti uno specialista, e non un medico generico. Ma passiamo ad illustrare le caratteristiche delle due Medicine, dicendo che le medesime sono strutture: Polifunzionali, ma soprattutto flessibili, ossia in grado di adattare e modificare le priorità d’intervento conformandole alle mutevoli necessità provenienti dal territorio e dall’interno, ad esempio in rapporto a fattori stagionali ed epidemiologici”.

PRESTAZIONI AMBULATORIALI SPECIALISTICHE: NO STOP LA RICHIESTA

“ Quanto a malattie, quali registrano una maggiore incidenza?”.
“ Come pone in risalto l’analisi del tipo di patologia rilevata nei pazienti ricoverati, presso i due Reparti di Medicina Vascolare, è prevalente la popolazione anziana, in gran numero ricoverata nei Reparti Medici.  Immediatamente dopo si colloca la patologia neoplastica. Seguono poi le malattie dell’apparato respiratorio, digerente, e quella diabetica. Precisiamo che questi dati si sovrappongono sostanzialmente a quelli osservati in Reparti di Medicina di altri Ospedali, con variazioni di alcune patologie, verso le quali esiste un indirizzo specialistico”.
“ Ci consta che oltre all’Ambulatorio di Oncologia, siano stati istituiti altri importanti servizi…”.
“ Negli anni 90, infatti, nelle équipe mediche dell’Ospedale si sono sviluppate varie attività specialistiche di derivazione internistica, programmate e indirizzate nell’ambito dei progetti di Reparto, e portate avanti dall’interesse in materia dei singoli medici. Sono stati così messi a disposizione dell’utenza i seguenti Ambulatori Specialistici: Medicina Interna, Oncologia, Oncoematologia, Diabetologia, Pneumologia, Endocrinologia, Angiologia, Malattie Metaboliche, Epatologia, Studio dell’Ipertensione Arteriosa. E il numero delle visite effettuate nel corso del 1997 ammontano a circa 10000. È questa la cartina tornasole dell’alta domanda delle prestazioni stesse”. 

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