2020-06-14

Inaugurazione del Centro Diurno all’Airoldi e Muzzi di Lecco UN BABBO NATALE CHE PREMIA I NONNINI

di Germana Marina Rinverdire la memoria di chi ha vissuto la realtà di un servizio, sotto ogni aspetto eccellente: quello elargito dall’Ospedale lecchese di via Ghislanzoni, nel corso di oltre dieci intensi anni, compresi tra il 1989 e il 2000, e ragguagliare nel contempo le nuove generazioni in merito alla partecipazione dei medici a stage propedeutici all’accrescimento delle acquisizioni scientifiche, messe a frutto all’interno del contesto ospedaliero stesso: ecco le finalità di questo mio revival.

Il raccogliere in una pubblicazione unitaria, edita dall’Editrice C.B.R.S., una nutritissima serie d’interviste ai primari di ogni singola Divisione del presidio cittadino, da me effettuate in un lungo “Viaggio nel pianeta sanità”, mensilmente apparse sul periodico nazionale “il Punto Stampa”, si deve alla lungimiranza del direttore Claudio Redaelli, Consigliere dell’Ospedale provinciale di Lecco dal 1965 al 1981, e Vicepresidente dal 1975 al 1981,  succeduto al dott. Aldo Rossi, all’On. Vittorio Calvetti e al dott. Salvatore Bonalumi.
Pubblicazione dalla tiratura di 300 copie, in men che non si dica esaurite.
<< Questa singolare iniziativa >>, ebbe a dichiarare Redaelli, << posta in essere grazie alla preziosa collaborazione della giornalista Germana Marini e alla cortese disponibilità degli operatori sanitari, è di enorme rilievo, in quanto l’Ospedale rappresenta un’autentica risorsa, un fiore all’occhiello per Lecco, apprezzato com’è in ambito europeo, al punto che da ogni parte giungono qui per affidarsi a mani provatamente esperte >>. Aggiungendo: <<Posso ben dire che le articolate interviste della Marini rimarranno ad esempio di un servizio giornalistico esclusivo, reso possibile dal lodevole impegno professionale, sia di chi le ha curate, che di chi ne è stato protagonista. Mi corre quindi l’obbligo di ringraziare sentitamente, non gli specialisti soltanto, bensì il personale infermieristico, paramedico, ausiliario, i tecnici,  le 75 operose, infaticabili suore all’interno del collegiato e tutti coloro che si sono prodigati al fine di dar lustro a questa privilegiata
struttura >>.

Il sogno della Presidente degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi, dott.ssa Maria Gandini Sesana e di quanti operano con tanta dedizione all’interno della Casa di Riposo lecchese, si è avverato.
In alternativa al ricovero, d’ora in poi gli anziani potranno trovare ospitalità presso il “Centro Diurno Integrato”, la cui inaugurazione ha avuto luogo sabato 5 dicembre 1998, alla presenza di varie autorità, tra cui il direttore dell’Azienda Ospedaliera Roberto Rotasperti e il Prevosto di Lecco, Monsignor Busti, che ha benedetto la nuova struttura.
Un bagno di folla che la Sala Polifunzionale, in cui la cerimonia si è svolta,
non riusciva a contenere, per salutare questa novità assoluta nel campo dell’assistenza. Un servizio prezioso e, nel raggio del territorio provinciale, unico, con la funzione di supplire all’impossibilità del servizio di assistenza domiciliare per anziani e fronteggiare le situazioni più difficili. In regime di ricovero diurno, il Cdi erogherà tutte quelle prestazioni socio-assistenziali e sanitarie, che solo una struttura di provata efficienza può offrire, concedendo in pari tempo sollievo alle famiglie.

“Ribadendo ciò che abbiamo avuto modo di sottolineare più volte, l’Airoldi e Muzzi è dei lecchesi, perché i lecchesi l’hanno voluto e loro continuano a sostenerlo”: così la Presidente Gandini Sesana si è espressa, definendo il Centro “ un impegnativo, ma meritato dono di Natale ai nonnini e alla città, realizzato per esaudire le pressanti richieste, col pieno appoggio delle Istituzioni, dei Sanitari e di chi si sforza di dare sempre il meglio agli ospiti sotto ogni rapporto”.

Dopo il ringraziamento a Presidente, autorità e a tutti i promotori del Cdi, il Direttore Medico dottor Maurizio Rossi ha posto in luce l’importanza di una creazione destinata a rispondere alle esigenze di quanti si trovano a soffrire degli handicap, che la vecchiaia in fase degenerativa comporta. 
“ Una struttura in perfetta aderenza agli indirizzi geriatrici più all’avanguardia”, ha detto, “ quella che ci apprestiamo a presentarvi in questo lieto e memorabile giorno!”.

“ Tenendo conto che il 22% della popolazione residente nella provincia lecchese ha superato i 60 anni, che 2500 sono le persone della terza età disabili, delle quali il 9% fruisce dell’assistenza domiciliare ASL, possiamo arguire cosa rappresenti l’allestimento del Cdi all’interno degli Istituti Airoldi e Muzzi, tradizionalmente sensibilissimi ad accogliere ogni valida proposta”, è stata la testimonianza del Direttore Generale dell’ASL , dottor Pasquale Cannatelli.

Rimarcando i vantaggi del non sradicare completamente l’anziano dal proprio ambiente, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Lecco Carlo Invernizzi ha garantito di collaborare senza risparmio alla buona riuscita del piano.

La relazione del Direttore Sanitario, dottor Ivan Villa, si è infine imperniata sulle attività del Centro, la cui capienza è di 15 unità.
Dopo aver illustrato il progresso degli standard strutturali e gestionali registrato negli ultimi tempi, fino ad accumulare un patrimonio di esperienza nell’assistenza all’anziano, il dottor Villa ha esposto le caratteristiche del Servizio, nonché la “giornata tipo”: dall’accoglienza dell’ospite alle ore 8 fino al suo ritorno a casa verso le 17,30, con possibilità per i soggetti disabili di usufruire di un mezzo di trasporto.

Una giornata stimolante e varia, che prevede la lettura dei quotidiani, ginnastica di gruppo, affinità di animazione e artistica, sostegno relazionale e psicologico, oltre alla consumazione del pasto e al beneficiare di tutti i routinari servizi.

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