2020-06-22

BATTERE IL MALE SUL TEMPO ! Nuova proposta del Comitato Lecchese ANDOS

di Germana Marini - Rinverdire la memoria di chi ha vissuto la realtà di un servizio, sotto ogni aspetto eccellente: quello elargito dall’Ospedale lecchese di via Ghislanzoni, nel corso di oltre dieci intensi anni, compresi tra il 1989 e il 2000, e ragguagliare nel contempo le nuove generazioni in merito alla partecipazione dei medici a stage propedeutici all’accrescimento delle acquisizioni scientifiche, messe a frutto all’interno del contesto ospedaliero stesso: ecco le finalità di questo mio revival.

Il raccogliere in una pubblicazione unitaria, edita dall’Editrice C.B.R.S., una nutritissima serie d’interviste ai primari di ogni singola Divisione del presidio cittadino, da me effettuate in un lungo “Viaggio nel pianeta sanità”, mensilmente apparse sul periodico nazionale “il Punto Stampa”, si deve alla lungimiranza del direttore Claudio Redaelli, Consigliere dell’Ospedale provinciale di Lecco dal 1965 al 1981, e Vicepresidente dal 1975 al 1981,  succeduto al dott. Aldo Rossi, all’On. Vittorio Calvetti e al dott. Salvatore Bonalumi.
Pubblicazione dalla tiratura di 300 copie, in men che non si dica esaurite.
<< Questa singolare iniziativa >>, ebbe a dichiarare Redaelli, << posta in essere grazie alla preziosa collaborazione della giornalista Germana Marini e alla cortese disponibilità degli operatori sanitari, è di enorme rilievo, in quanto l’Ospedale rappresenta un’autentica risorsa, un fiore all’occhiello per Lecco, apprezzato com’è in ambito europeo, al punto che da ogni parte giungono qui per affidarsi a mani provatamente esperte >>. Aggiungendo: <<Posso ben dire che le articolate interviste della Marini rimarranno ad esempio di un servizio giornalistico esclusivo, reso possibile dal lodevole impegno professionale, sia di chi le ha curate, che di chi ne è stato protagonista. Mi corre quindi l’obbligo di ringraziare sentitamente, non gli specialisti soltanto, bensì il personale infermieristico, paramedico, ausiliario, i tecnici,  le 75 operose, infaticabili suore all’interno del collegiato e tutti coloro che si sono prodigati al fine di dar lustro a questa privilegiata
struttura >>.

Continuiamo a trattare dell’ANDOS   (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), il Comitato lecchese che ha promosso un Corso di informazione e formazione  “Tumore al Seno. Conoscere. Prevenire. Curare”.
Corso articolato in quattro incontri.
Il primo della serie si è svolto giovedì 3 dicembre nella stipatissima Sala Riunioni dell’Ospedale, in Corso Martiri della Liberazione 94 a Lecco, condotto dalla dottoressa Marilena Visini, Oncologa presso il Nosocomio cittadino, che ha parlato di “Informazione e Cancro. Carcinoma della mammella : le dimensioni del problema”.

All’introduzione della Presidente ANDOS, dott.ssa Maria Gandini Sesana, ha fatto seguito il lucido, ma non freddo, resoconto di una situazione obiettivamente suscettibile di destare allarme; mitigata però dalla garanzia che “grazie ai nuovi approcci terapeutici e alla prevenzione in primo luogo, guarire completamente si può”!
È quanto la dottoressa Visini, la cui partecipazione umana agli stati d’animo delle pazienti sono proverbiali, ha asserito.
“Occorre pertanto guardare al di là delle statistiche, secondo cui si ammalano di tumore al seno 8000 donne ogni anno in Italia, con una mortalità del 20% all’incirca”, si è espressa.
“ Se annualmente il numero delle ammalate cresce dell’1-2 per cento, il dato confortante è che i decessi, al contrario, tendono a diminuire. E l’antidoto per eccellenza, non ci stancheremo di ripeterlo, è rappresentato dalle analisi eseguite a scopo cautelativo; prima cioè che la neoplasia si palesi. Perché questa abbia a formarsi, le sostanze cancerogene devono infatti agire nel tempo, e lo sviluppo stesso del tumore avviene per tappe.
Ad una prima fase, cosiddetta di “iniziazione”, in cui tali sostanze inducono un errore al livello del DNA, insufficiente però da solo a scatenare il cancro, succede quella di “promozione”, imputabile ad un'altra sostanza che, provocando la riproduzione delle cellule cancerogene, “risveglia il male”.
“ Ma molto prima che il cancro dia segno di sé”, ha sottolineato la dottoressa, “le cellule rivelano già alcune anomalie, che la mammografia tempestivamente effettuata denuncia.
Un’indagine che dopo i 40 anni dovrebbe eseguirsi almeno una volta all’anno, e andrebbe ripetuta ogni due anni, superati i 50; ma praticabile anche a 30 – 35, in caso di “famigliarità”, o allorché alla palpazione si avverta qualcosa di “strano”. 
Un’utilità incontrovertibile, questa, paragonabile a quella del Pap – test, che così drasticamente ha ridotto l’incidenza del tumore al collo dell’utero”.

Assai vivace il dibattito conclusivo dell’incontro, dopodiché ci si è dato appuntamento a giovedì 11 febbraio, quando la Radiologa, dottoressa Luigina Pastore, parlerà “dell’importanza tanto della mammografia che dell’ecografia mammaria e delle nuove prospettive della diagnostica per immagini”.
Il primo aprile, quindi, il Chirurgo, dottor Angelo Recalcati, e l’Oncologa, dottoressa Visini, relazioneranno su, “l’evoluzione chirurgica e terapeutica nel carcinoma mammario, attualità e prospettive “.

Quarto e ultimo incontro, infine, il 3 giugno , allorché la Fisiatra, dottoressa Maria Carla Marforio, avrà il compito d’illustrare “i miglioramenti indotti dalla riabilitazione sulla qualità della vita”, mentre la Psicologa,  dottoressa Emanuela Manfredi, tratteggerà “ il vissuto psicologico della donna prima e dopo la malattia”.
E un'altra collega, la dottoressa Damaris Rovida, spalleggiata da alcune volontarie ANDOS che racconteranno le loro esperienze,   avrà modo di ripercorrere “ le fasi caratterizzanti la loro accurata formazione”.

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