2020-06-29

ALESSANDRO LAVECCHIA, ARTISTA A TUTTO TONDO, APPASSIONATO E POLIEDRICO

di Eraldo Lipari - Ho conosciuto il valente pittore, decoratore, restauratore e scenografo Alessandro Lavecchia all’epoca del suo soggiorno romano, della durata di oltre sette anni, convocato nella capitale d’Italia per attendere al restauro di antichissime ville, quali la Mondragone a Monte Porzio Catone, e villa Doria Pamphili, nonché alla realizzazione di scenografie teatrali e cinematografiche, che hanno riscosso lusinghieri consensi.
Artista a tutto tondo, si è sin da giovanissimo imposto per la capacità e l’impegno profusi in ogni sua creazione ed opera.



Nato a Lecco il 1° ottobre 1968, e diplomatosi a pieni voti all’Accademia d’Arte di Brera, dopo la parentesi romana ha fatto ritorno in Lombardia, operando sempre in qualità di decoratore e scenografo per note aziende del settore, ed eseguendo affreschi, decorazioni e trompe l’oeil all’interno di signorili dimore e strutture pubbliche.
Di particolare rilievo le sue collaborazioni con famose aziende del campo scenografico di Milano, realizzando test pubblicitari, televisivi, scenografie per sfilate di moda e per le vetrine della Rinascente.
Alquanto apprezzati i murales decorativi di grosse dimensioni che hanno personalizzato le prestigiose palestre milanesi del marchio “AUDACE”, commissionatigli dal direttore operativo Ciro Santucci e curati nell’aspetto progettuale e ideativo da Rocco Cosentino e Gaspare Grammatico. 


Trasferitosi in pianta stabile a Malgrate, in provincia di Lecco, Alessandro è attivamente impegnato con la sua ditta, denominata LAV COLORS, nell’ambito del restauro e decorazioni pittoriche per ville, hotel e strutture pubbliche del territorio.
È da segnalare altresì la sua passione per la “copia d’autore” e la “ritrattistica”, come le opere da lui eseguite, dedicate ad Amedeo Modigliani e a Norman Rockwell, e che la sua pagina Facebook è Lav Pittore Decoratore.

Un rapporto, il nostro, che data da anni, non improntato unicamente a quello che intercorre tra il critico d’arte e l’artista, bensì consolidatosi nel tempo, con frequenti visite, sue a Roma e mie nel lecchese, tipo quella odierna, approfittando della quale, a beneficio dei lettori gli ho rivolto alcune domande:





“Come è nata la tua grande passione per la pittura?”.
“Fin dai primi anni di vita i miei genitori dicono che sono sempre andato alla ricerca di carta e colori, dopodiché frequentando la scuola mi sono accorto di avere una netta inclinazione per il disegno. Ma è stato al Liceo Artistico Medardo Rosso di Lecco che ho approfondito e consolidato quanto detto”.

“Quel è il pittore da te prediletto?”.
“Mi ha sempre affascinato Raffaello per la grande armonia che caratterizza le sue opere, nonché Leonardo Da Vinci e Michelangelo, a motivo della prorompente forza espressiva che promana dai loro dipinti. Diciamo che le emozioni che mi trasmette Claude Monet sono però veramente uniche”.

“Annovereresti le tecniche da te impiegate con maggior efficacia?”.
“L’acrilico e l’olio su tela, ma traggo grande soddisfazione anche dall’uso dell’acquerello”.

“Un ultimo quesito, concernente i tuoi progetti futuri”.
“Quello di veder concretizzata un’aspirazione relativa ai Promessi Sposi del Manzoni, in chiave pittorica e figurativa, coinvolgente il Comune di Lecco, al fine di valorizzare la nostra pittoresca città con delle installazioni in particolari zone del territorio lecchese, a tutto vantaggio dell’aspetto turistico”.

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