2020-05-22

“Uomini e Sport”, dal basket all’alpinismo passando per il dramma di questi mesi

Nel suo editoriale Sergio Longoni scrive: “Non si può rimanere indifferenti di fronte a una realtà come quella attuale che ci porta via immagini di vita e di colori, lasciandoci una scia di tristezza”

di Claudio Redaelli
Inizia da un riferimento alla situazione che tutti hanno vissuto e stanno in parte ancora vivendo (e non poteva essere diversamente, verrebbe da dire) l’editoriale di Sergio Longoni che apre il nuovo numero di Uomini e Sport, la pubblicazione quadrimestrale di “df Sport Specialist”.

“Non si può rimanere indifferenti - scrive Longoni - di fronte a una realtà che ci porta via immagini di vita e di colori, lasciandoci una scia di tristezza. Se questa tocca il suore di tutti, a maggior ragione colpisce chi può meglio comprendere il dramma di coloro che non ce la fanno più a continuare”.
“Si è obbligati a rimanere sempre allerta - aggiunge - con troppi fattori che rendono imprevedibile il futuro. Nel settore del commercio è indispensabile tenere costantemente sotto controllo la propria situazione e le variazioni che dirigono il mercato, per evitare errori che potrebbero compromettere l’andamento dell’azienda”.

Un messaggio finale di speranza e fiducia rispettivamente a chi attualmente si trova in situazioni problematiche e a chi sta invece pensando di intraprendere una nuova avventura, poi spazio ai consueti servizi della rivista, che dedica la copertina al cestista Andrea Pecchia, numero 32 della Pallacanestro Cantù.
“Ogni volta un nome da non dimenticare”, a cura di Renato Frigerio, vede Luca Rota raccontare la storia di Ercole “Ruchin” Esposito, piccolo grande alpinista, la cui intensa attività si svolse con uno stile tutto personale e una bravura tale da attirargli ancora tanta simpatia.
“Accadeva nell’anno… 1936” si sofferma poi su Augusto Corti e sul suo racconto della via “Gigi Vitali” al Pizzo d’Erna.
Spazio quindi al basket con riflessioni, riferimenti storici e le interviste di Sara Sottocornola a Pierluigi Marzorati, Antonello Riva, Andrea Pecchia e Gabriele Procida.

Doverosa attenzione viene altresì riservata alla “Cinque Mulini” che si corre fin dal 1933 a San Vittore Olona, mentre Matteo Della Bordella, presidente dei Ragni di Lecco, spiega in un ampio servizio a sua firma come si è articolata e si è svolta la sua impresa che a metà settembre dello scorso anno ha impreziosito il suo già ricco bottino con la conquista del Bhagirathi IV per la parete ovest, “firmata” anche da Luca Schiera e Matteo De Zaiacomo.
Da segnalare, nelle pagine successive di Uomini e Sport, due interessanti interviste ad AlexTxikon, esponente dell’alpinismo basco che cerca nelle zone estreme del mondo tutto ciò che può sorprendere, e a Mario Curnis, classe 1936, originario di Nembro, una vita dedicata alla montagna.
Non meno interessante lo spazio riservato ai libri, dedicato da Renato Frigerio su questo numero della rivista alle ultime fatiche letterarie di Matteo Della Bordella, Chiara Todesco e Simone Moro, oltre che a Montagne. La quarta dimensione scritto da Stefan Dech, Reinhold Messner e Nils Sparwasser.

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