2020-05-20

sst Lariana e Agorà 97 Onlus: si amplia la collaborazione a favore dei bambini fragili

Con una convenzione siglata lo scorso 1 aprile e che scadrà il 31 dicembre del 2021, Asst Lariana si è impegnata con l’associazione Agorà 97 Onlus a sottoscrivere un accordo per integrare la modalità assistenziale a favore dei piccoli pazienti ospitati nella comunità socio sanitaria “Casa di Gabri” a Rodero. La struttura assiste in regime residenziale bambini e neonati affetti da gravissime patologie e tecnologicamente dipendenti, che necessitano di un’assistenza continua sanitaria e tutelare nell’arco delle 24 ore. In particolare l’integrazione del modello assistenziale prevede un accesso medico a Casa di Gabri quattro volte la settimana da parte degli specialisti della Pediatria dell’ospedale Sant’Anna, diretta dal dottor Angelo Selicorni, e con la previsione di ulteriori accessi in funzione delle necessità assistenziali dei bambini assistiti. Da parte dei medici della Pediatria del Sant’Anna potranno essere offerte anche consulenze telefoniche.
La convenzione può contare anche su consulenze da parte della Chirurgia maxillo-facciale pediatrica, diretta dal dottor Andrea Di Francesco, e della Fisioterapia respiratoria, diretta dal dottor Enrico Tallarita. In questo caso le visite verranno organizzate con accesso a chiamata secondo le necessità clinico-assistenziali dei bambini ricoverati.
“Vogliamo sviluppare un impegnativo modello assistenziale integrato di altissimo valore - osserva Fabio Banfi, direttore generale di Asst Lariana - e siamo orgogliosi di averlo potuto fare con una realtà come “Casa di Gabri”, una realtà qualificata del nostro territorio che si prende cura di bambini “fragili”, permettendo loro di evitare momenti di ospedalizzazione grazie ad una assistenza sanitaria continua”.
Anche il dottor Angelo Selicorni, primario della Pediatria dell’ospedale Sant’Anna, sottolinea l’importanza di questa fase e dichiara “Conosco uno per uno i piccoli pazienti di Casa di Gabri; molti soffrono di malattie genetiche rare con gravi malformazioni e pesanti deficit fisici ed intellettivi. Nella gran parte dei casi la loro condizione è quella di una “instabilità controllata” per cui il poter oggi garantire l’accesso plurisettimanale in comunità, anzi a casa dei bambini, di un medico del reparto vuol dire poter fornire un’assistenza più costante, vuol dire intercettare tempestivamente piccole e grandi criticità e porvi rimedio, lavorando insieme al personale infermieristico ed educativo della Casa per garantire loro la miglior qualità di vita possibile; tutto ciò in un contesto “familiare” altamente qualificato. Da ultimo lasciatemi dire che sono davvero grato ai miei collaboratori per la disponibilità che hanno dimostrato nel mettersi in gioco in questo progetto innovativo e particolare che ci farà certamente crescere sia sul piano medico che umano”.
Casa di Gabri nasce nel 2009 quando un ospedale lombardo cercava un posto per un bimbo con gravissimi problemi e senza una famiglia; da allora di strada ne è stata percorsa tanta e non senza difficoltà; sono stati ospitati 42 bambini e dal 2011 è una struttura socio sanitaria accreditata in Regione Lombardia che è sempre stata presente e attenta alle necessità evolutive della struttura.
“Casa di Gabri” è un piccolo e speciale modello organizzativo di assistenza sanitaria ma non solo - spiega Sergio Besseghini, responsabile delle case gestite da Agorà 97 onlus - ha la sua unicità nel poter gestire in una casa, in un ambiente familiare non ospedaliero ma con tutte le caratteristiche e i presidi socio sanitari necessari (sistema di telemedicina per un monitoraggio continuo, giubbetto gonfiabile chiamato “macchina della tosse”), situazioni di alta complessità assistenziale. Oggi, e di questo mi sento in particolare di ringraziare il direttore di Asst Lariana Fabio Banfi per la sua sensibilità, con la nuova convezione facciamo un indubbio e determinante salto di qualità, tutto a favore dei nostri bimbi per garantire loro sempre maggiori competenze specialistiche prevenendo situazioni di criticità. L’attuale èquipe multiprofessionale avrà un approccio domiciliare di cura e presa in carico più integrato senza dimenticare le famiglie che, con la presenza del medico in struttura, potranno avere un ulteriore supporto nella gestione dei bambini”.


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