2020-05-31

CONCILIARE INNOVAZIONE E SPAZIO. PROBLEMATICA AFFRONTATA DAL DOTTOR RICCARDO ERBA, PRIMARIO DELLA DIVISIONE DI CHIRURGIA 1 DEL NOSOCOMIO CITTADINO

di Germana Marini -  Rinverdire la memoria di chi ha vissuto la realtà di un servizio, sotto ogni aspetto eccellente: quello elargito dall’Ospedale lecchese di via Ghislanzoni, nel corso di oltre dieci intensi anni, compresi tra il 1989 e il 2000, e ragguagliare nel contempo le nuove generazioni in merito alla partecipazione dei medici a stage propedeutici all’accrescimento delle acquisizioni scientifiche, messe a frutto all’interno del contesto ospedaliero stesso: ecco le finalità di questo mio revival.

Il raccogliere in una pubblicazione unitaria, edita dall’Editrice C.B.R.S., una nutritissima serie d’interviste ai primari di ogni singola Divisione del presidio cittadino, da me effettuate in un lungo “Viaggio nel pianeta sanità”, mensilmente apparse sul periodico nazionale “il Punto Stampa”, si deve alla lungimiranza del direttore Claudio Redaelli, Consigliere dell’Ospedale provinciale di Lecco dal 1965 al 1981, e Vicepresidente dal 1975 al 1981,  succeduto al dott. Aldo Rossi, all’On. Vittorio Calvetti e al dott. Salvatore Bonalumi.
Pubblicazione dalla tiratura di 300 copie, in men che non si dica esaurite.
<< Questa singolare iniziativa >>, ebbe a dichiarare Redaelli, << posta in essere grazie alla preziosa collaborazione della giornalista Germana Marini e alla cortese disponibilità degli operatori sanitari, è di enorme rilievo, in quanto l’Ospedale rappresenta un’autentica risorsa, un fiore all’occhiello per Lecco, apprezzato com’è in ambito europeo, al punto che da ogni parte giungono qui per affidarsi a mani provatamente esperte >>. Aggiungendo: <<Posso ben dire che le articolate interviste della Marini rimarranno ad esempio di un servizio giornalistico esclusivo, reso possibile dal lodevole impegno professionale, sia di chi le ha curate, che di chi ne è stato protagonista. Mi corre quindi l’obbligo di ringraziare sentitamente, non gli specialisti soltanto, bensì il personale infermieristico, paramedico, ausiliario, i tecnici,  le 75 operose, infaticabili suore all’interno del collegiato e tutti coloro che si sono prodigati al fine di dar lustro a questa privilegiata
struttura >>.

Divisione di Chirurgia 1 dell’Ospedale di Lecco, ore 13,30. Il primario, dottor Riccardo Erba e la sua équipe fanno capolino dalla Sala Operatoria a conclusione degli interventi, e prima dell’intervallo di colazione ci viene gentilmente accordato un colloquio, nel corso del quale il dottor Erba fa, per così dire, il punto della situazione, iniziando col rispondere al nostro primo quesito:
“ Quali fasi hanno caratterizzato il suo iter professionale?”.
“ Subito dopo la laurea ho trascorso un periodo di tirocinio della durata di 9 mesi all’Ospedale San Carlo di Milano, dopodiché sono venuto a Lecco, dove ho lavorato per qualche tempo come assistente chirurgo del professor De Nicolai. La mia tensione a confronto con altre realtà, onde maturare un’esperienza che mi consentisse di saggiare le mie reali chances, mi ha quindi condotto negli Stati Uniti. Ho soggiornato quattro anni negli USA, fondamentali senz’altro per la mia preparazione. Al rientro ho svolto mansioni primariali fino al marzo del 91, e in seguito sono stato assistente del dottor Cassinelli. Successivamente ho prestato a lungo la mia opera in qualità di primario all’Ospedale di Chiavenna, tornando infine a Lecco, con incarichi trimestrali, di volta in volta reiterati, fino alla data odierna”.

CONDIZIONI  PENALIZZANTI  SOTTO  MOLTEPLICI  ASPETTI

“ Può sinteticamente documentarci circa la strutturazione e composizione del Reparto, incluse le eventuali carenze o deficit?”.
“ La Divisione di Chirurgia Prima esplica un’attività di chirurgia generale e di chirurgia toracica. Responsabile di quella toracica è il dottor Francesco Radaelli, mentre il dottor Pierluigi Carzaniga presiede in particolare alla chirurgia cosiddetta mininvasiva. Tra gli altri collaboratori: la dottoressa Lucia Zullini, il dottor Renzo Russo, il dottor Gianni Stardiotti e il dottor Stefano Badessi. Il reparto dispone di 26 letti di degenza e 2 servizi igienici soltanto, ed è assai carente per quanto concerne la possibilità di garantire ai pazienti un minimo di comfort e di privacy. Ma la struttura in cui operiamo non è soprattutto in grado di rispondere alle pressanti richieste in ragione del numero di sedute operatorie, allo stato attuale del tutto insufficiente. L’introduzione di sedute pomeridiane due volte la settimana, ha ovviato in parte all’inconveniente, mentre il deficit di spazi continua ad essere un fattore limitante, soprattutto per ciò che attiene all’attività della chirurgia toracica. 
Non essendo pensabile di risolvere questi problemi nell’odierno contesto, guardiamo con speranza al nuovo Presidio ospedaliero, la vastità del quale ci permetterà di riorganizzare le cose in modo più razionale”.

SOFISTICATE METODICHE E RICOVERI LAMPO: IL FUTURO È QUESTO

“ Negli ultimi tempi si sono registrati apporti strumentali di particolare rilievo?”.
“ Diciamo che i dati innovativi sotto il profilo della chirurgia generale sono configurabili principalmente in quella mininvasiva, che rappresenta un po’ la “chirurgia del futuro”. Abbiamo di recente acquisito attrezzature qualitativamente in accordo con lo sviluppo tecnologico, e continuiamo via via ad intraprendere una serie di nuovi interventi per via laparoscopica. Trattasi però di metodiche che richiedono sedute operatorie non brevi, al fine di essere realizzate al meglio; mentre siamo anche qui intralciati dalla scarsa disponibilità di tempo”.
“ E quanto ai progetti futuri…?”.
“ Il progetto di introdurre la “One day surgeri”, o la chirurgia con ricovero della durata di un unico giorno,  la quale assolutamente imporrà un aspetto organizzativo, perseguibile soltanto in adeguato ambiente.
Da parte dell’Amministrazione la volontà di miglioramento, in pratica, non manca, ma esistono limiti oggettivi per cui il più ambizioso progetto urta contro una realtà assai difficile da gestire”.

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