2020-04-24

Lecco. Il Gruppo aiuto mesotelioma onora le vittime dell’amianto e del Covid-19

Domenica 26 aprile alle 9, nella Basilica di San Nicolò, sarà celebrata una messa trasmessa in diretta streaming


Domenica prossima 26 aprile, alle ore 9, nella Basilica di San Nicolò a Lecco verrà celebrata una messa a suffragio delle vittime dell’amianto. La celebrazione eucaristica sarà trasmessa in diretta streaming su “Unica Tv” e da “Lecco Fm” e sulla pagina Facebook https://m.facebook.com/gruppoaiutomesotelioma.org.

Durante la celebrazione verrà letta la preghiera delle vittime dell’amianto.
Martedì 28 è poi la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto e sul sito dell’associazione (www.gruppoaiutomesotelioma.org), sul canale YouTube, dalle 8 alle 21 verranno pubblicati video di musicisti, scrittori, artisti e anche di cittadini lecchesi che hanno voluto rendere omaggio alle vittime dell’amianto e del Covid-19.
L’associazione Gam intende così essere vicina a tutte le persone e alle famiglie che hanno sofferto e ancora stanno lottando ogni giorno contro due nemici invisibili.
Sempre martedì 28 aprile a Lecco verrà deposto un omaggio floreale al monumento alle vittime dell’amianto posto nell’aiuola in piazza Manzoni, dove l’anno scorso è stata anche collocata una pianta di Davidia involucrata (cosiddetto “albero dei fazzoletti”), Premio Eternot 2019 riconosciuto alla presidente del Gam, Cinzia Manzoni, proveniente dal vivaio Eternot di Casale Monferrato come omaggio alla lotta all’amianto. Un monumento vivente che il Gam ha donato alla città di Lecco.

“Ricordiamo che tra il 2000 e il 2017 - spiega Cinzia Manzoni - in provincia di Lecco sono stati 187 i casi di mesotelioma certo e probabile, malattia causata dell’esposizione all’amianto e per la quale non si conosce  una cura”.
“Tra il 2012 e il 2015 - aggiunge - si sono registrati ben 64 casi, con un picco raggiunto nel 2015 di 20 cittadini segnalati nella sola provincia lecchese e che al momento del ricovero hanno avuto una diagnosi di mesotelioma. Non sono state riportate le altre patologie asbesto correlate e inoltre sappiamo che questi dati sono sottostimati. L’amianto è stato messo al bando nel 1992, ma i dati confermano che ci si continua ad ammalare. Il mesotelioma può comparire infatti anche decine di anni dopo aver respirato l’asbesto”.
I dati lombardi nel periodo 2000-2017
Riportiamo i numeri contenuti nel rapporto sull’attività 2017 del Registro mesoteliomi della regione.
In Lombardia tra il 2000 e il 2017 sono stati segnalati 11.213 “casi sospetti” (tra le segnalazioni pervenute alcune riguardano soggetti la cui diagnosi è stata effettuata in anni precedenti o soggetti non residenti in Lombardia).
Il numero di casi per i quali la raccolta delle informazioni è stata completata e la valutazione della diagnosi e dell’esposizione è stata portata a termine è di 7.267. 
Di questi, 5.981 casi sono stati confermati come mesotelioma. La diagnosi di mesotelioma maligno è stata considerata certa per 4.809 (66,2%), probabile per 468 (6,4%) e possibile per 704 (9,7%).

L’esposizione all’amianto è risultata essere avvenuta in ambito professionale in 3.233 casi, pari al 64,7%. E’ stata riconosciuta un’esposizione di tipo familiare (convivenza con soggetti professionalmente esposti ad amianto) in 93 casi (1,9%), ambientale in 169 casi (3,4%) ed extralavorativa (legata ad attività svolte nel tempo libero) in 111 casi (2,2%).
L’esposizione di 1.324 persone (26,5%) è stata definita come ignota e per 40 casi non è stato possibile giungere a una classificazione dell’esposizione.
Il “Gruppo aiuto mesotelioma” di Lecco, associazione che raggruppa i familiari delle vittime dell’amianto, continuerà a lottare affinché dal territorio venga completamente rimossa ogni fibra di amianto.
Un aiuto arriverà anche dal consiglio comunale di Lecco, che ha di recente approvato uno stanziamento di 50.000 euro per incentivare la cittadinanza alla rimozione dell’amianto in città.
In occasione dell’emergenza coronavirus il Gam ha donato da subito gel lavamani e mascherine alle Rsa, agli hospice e agli ospedali minori, ma chi vuole continuare a donare può farlo attraverso bonifico bancario INTESA SAN PAOLO - IBAN  IT93 D030 690 960 610 00001 40697, oppure  contattando il gruppo al numero 329-09.15.734.

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