2020-03-15

QUATTRO ANNI FA L’ADDIO A GIGI ALIPPI Ci ha lasciato il 28 marzo 2016

Capitava di lunedì il 28 marzo del 2016, quando la triste notizia della perdita di Gigi Alippi ha toccato il cuore di tutti. 
Ma Lecco e dintorni sapevano bene che Gigi aveva avuto il coraggio, la tenacia e la capacità di vivere nella riservatezza i suoi sogni e i suoi progetti, i suoi ideali esclusivi in profondità: è questo un grande conforto per chi resta. 

Anche ora parlare di un amico scomparso è pur sempre difficile. Si rischiano banalità di circostanza, luoghi comuni, ripetizioni ordinarie, parole vuote e usate. E ogni volta che uno dei nostri cari amici di montagna se ne va, ci lascia dentro un vuoto immenso, che occorre tempo a colmare. Sono sempre tanti i ricordi che ci assalgono con intensità. 
Spesso severo davanti a comportamenti ed atteggiamenti che non condivideva, Gigi Alippi, classe 1936, era un uomo dalle passioni smisurate: le Grigne, dove è maturata la sua voglia di alpinismo e per la montagna, e la caccia, stavano in primo piano. 
Quando muore qualcuno con cui si avevano legami di amicizia sincera si tende a farne l’apologia. La guida alpina Gigi Alippi sulle Alpi ha fatto alpinismo, quello con la A maiuscola, scalando alcune tra le vie più difficili dell’epoca. Fuori Europa, sulle montagne delle catene del mondo, Alippi ha al suo attivo esperienze personali ovunque: Artico e Nordamerica, Sudamerica, Antartide, Asia centrale, Africa. 
Il suo profilo culturale verso l’alpinismo lo ha guidato in tutta la sua ampia e invidiabile carriera. Infatti l’alpinismo è un fenomeno sociale e culturale, teniamolo sempre presente. Gigi sapeva bene dove collocarsi, col suo rispetto vivamente sentito per l’alpinismo classico di grande respiro e per le sue adeguate figure tipiche e mitiche. 
Tutto in linea con le finalità dei Ragni, facendone un doveroso riferimento per il suo gruppo di appartenenza ed esprimendo affinità in stretta relazione con la radicata tradizione alpinistica lecchese e la sua gloriosa storia. 
Gigi Alippi aveva il suo carattere, non facile di certo. Spesso ci si trovava a discutere sostenendo opinioni differenti per concezione e cambiamenti alternativi, aventi modalità ricorrenti e caratterizzati nelle forme della loro fase di avanzamento evolutivo o di trasformazione per uno stato di sviluppo in atto. 
A questo punto riconoscere quanto da lui espresso con forza d’animo e entusiasmo, nel ricordo del quarto anniversario della scomparsa, è valido e precipuo motivo di riconoscenza per sentirsi vicini a Gigi pervasi dalla commozione e nello stesso tempo orgogliosi di aver avuto in sorte di percorrere qualche tratto di cammino insieme. 
Ciao Gigi e grazie di tutto!





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