“Fondamentale l’intervento di Confcommercio sul ministero del Lavoro e sull’Inps”
A nessun commerciante era piaciuta l’idea di sfidare la fortuna online, per di più in un solo giorno, per richiedere il bonus mensile da 600 euro che il decreto del 17 marzo aveva destinato ad autonomi e professionisti. In prima fila a contestare questa sorta di “lotteria del bonus” era stata Confcommercio Imprese per l’Italia, che si è battuta fin da subito per evitare l’adozione del click day per l’attuazione delle principali misure previste dal Decreto Legge “Cura Italia”.
E nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 19, anche grazie a queste forti pressioni effettuate nei confronti dell’Inps e del Ministero del Lavoro, l’Inps ha annunciato di non voler fare ricorso a questa modalità per assegnare l’una tantum. Per ottenere il bonus sarà a disposizione una domanda aperta a tutti che verrà attivata nei prossimi giorni sul sito dell’Istituto di previdenza. Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha annunciato che non ci sarà scadenza ma unicamente una data di inizio certa. Anche il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo ha rassicurato annunciando che non ci sarà nessun click day e che le risorse stanziate dal Governo saranno sufficienti per tutti.
“Siamo contenti che sia stata superata l’ipotesi di un click day che sarebbe stato profondamento sbagliato e che avrebbe comportato il rischio che qualcuno potesse essere escluso dal beneficio economico – sottolineano da Confcommercio Lecco – L’intervento attuato da Confcommercio a livello nazionale nei confronti dell’Inps e del Governo ha dato i suoi frutti. Crediamo sia un atto di giustizia”.
Nelle scorse ore, quando era emersa la possibilità del click day, Confcommercio Lecco, per voce del presidente Antonio Peccati, aveva tuonato: “In questa fase di emergenza il click day rischierebbe di vanificare in buona parte la stessa volontà del legislatore, oltre ad apparire un’autentica "presa in giro". Sarebbe un sistema poco rispettoso del momento drammatico che stanno vivendo migliaia di commercianti e di operatori e non metterebbe tutti i potenziali richiedenti sullo stesso piano e alle stesse condizioni di partenza”.
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