2019-12-02

Caos Ztl, per i commercianti a Como "indicazioni fuorvianti"

Da molti anni ormai, le città italiane fanno ampio ricorso alla limitazione del traffico veicolare, prevalentemente nei centri storici, ma non solo.
Sono famosi i casi di Siena, prima città italiana a limitare il traffico dentro le mura, con provvedimenti che hanno fatto scuola anche all’estero, e di Milano, con la zona a traffico limitato più grande d’Italia.

L’istituzione di una zona a traffico limitato, oltre a coinvolgere i residenti, finisce per influenzare, nel bene e nel male, l’esperienza di viaggio dei turisti e l’organizzazione delle imprese che li accolgono.
Federalberghi, in collaborazione con ART&S, Azione Ricerca Territorio e Sviluppo, ha analizzato il funzionamento delle zone a traffico limitato in trentasei comuni ad alta intensità turistica, rilevando pro e contro delle soluzioni adottate (orari, costi, modalità di pagamento, permessi, procedure, segnaletica, sistemi di controllo, etc.).
L’indagine ha dedicato particolare attenzione all’impatto che le ZTL producono sulla capacità ospitale delle destinazioni, rilevando anche il parere degli operatori e acquisendo informazioni sui servizi che le strutture ricettive approntano per ridurre i disagi che le limitazioni del traffico provocano ai turisti.
Le regole che disciplinano il funzionamento delle ZTL – sostiene il presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Como Roberto Cassani – costituiscono spesso un vero e proprio labirinto, nel quale è difficile orientarsi e dal quale i forestieri riescono ad uscire solo al prezzo di multe salate.”
L’indagine condotta da Federalberghi si pone come obiettivo proprio quello di segnalare le buone prassi da imitare e i passi falsi da non ripetere nella istituzione e nella gestione delle ZTL, auspicando di contribuire – per tal via – alla costruzione di città più accoglienti, sia per i residenti sia per i turisti.
Gli operatori non sono pregiudizialmente contrari alla regolamentazione del traffico in determinate zone – aggiunge Roberto Cassani – purché, ovviamente, siano adottati gli accorgimenti necessari per consentire ai turisti e alle strutture che li accolgono di poter svolgere agevolmente le proprie attività”.

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