2019-11-19

Mandello ha il suo Museo di arte sacra. La cerimonia d’inaugurazione il 7 dicembre

Sarà presente anche il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni

Sabato 7 dicembre verrà inaugurato a Mandello il Museo di arte sacra, risultato di una serie di azioni condivise, promosse e attuate dalla parrocchia di San Lorenzo e dalla Diocesi di Como con il contributo della Fondazione Cariplo.

La cerimonia inaugurale si svolgerà in due momenti, alla presenza del vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni. Nell’arcipretale di San Lorenzo ai saluti del prelato e a quelli del parroco della comunità pastorale di Mandello, monsignor Giuliano Zanotta, seguiranno gli interventi di don Andrea Straffi, direttore dell’Ufficio di arte sacra e del Sistema museale della Diocesi di Como, e dell’architetto Alessandro Colombo.
A seguire è previsto il taglio del nastro, dopodiché sarà possibile visitare il museo accompagnati da Eugenia Bianchi e da Giovanna Virgilio, referenti del Sistema museale e responsabili del progetto.
Sorto allo scopo di assicurare la salvaguardia, l’esposizione, lo studio e la valorizzazione culturale e pastorale di alcune tra le opere d’arte più rilevanti dell’arcipretale di San Lorenzo, il Museo di arte sacra di Mandello è stato realizzato contestualmente al restauro conservativo dell’edificio denominato “Casa del vicario” (già sede della confraternita dei Disciplini di santa Marta) su progetto dell’architetto Sebastiano Fasoli.
Il percorso espositivo si articola in tre sale. Nella prima, dedicata alla confraternita dei Disciplini e caratterizzata da un affresco con la Crocifissione di Cristo tra la Madonna e san Giovanni (restaurato con il determinante apporto dei benefattori Angela ed Enrico Bonfanti di Mandello) è possibile ammirare una splendida croce astile rinascimentale, tra le eccellenze della collezione.

L’ambiente successivo è invece una finestra aperta sull’altare maggiore della chiesa di San Lorenzo, poiché vi si trovano esposte alcune statuette provenienti dal pregevole tabernacolo “a tempietto” di epoca barocca. Da lì è possibile accedere all’ultima sala, dove fanno bella mostra svariate tipologie di oggetti sacri e un notevole corredo di paramenti.
In questa stessa sala è riservato altresì un apposito spazio agli “ex voto” provenienti dalla chiesa di Santa Maria nascente di Debbio, opere che con la loro vivace iconografia interpretano in modo efficace sentimenti di sincera devozione popolare.
Accanto agli ex voto vi è la porta che mette in comunicazione il museo con la chiesa. E’ proprio questa la sala più coinvolgente. Un magnifico tempio barocco che eccelle soprattutto per gli imponenti arredi lignei e per i grandi teleri, dove il pittore milanese Agostino Santagostino ha illustrato le storie della vita di san Lorenzo.
L’allestimento del museo di Mandello stato progettato dagli architetti Alessandro Colombo e Paola Garbuglio dello “Studio Terra”.

“In uno spazio di delicata intimità qual è quello dei locali adiacenti alla chiesa di San Lorenzo - osservano -  l’allestimento del museo degli oggetti sacri che hanno accompagnato le vite della comunità nel corso dei secoli deve essere improntato alla più alta essenzialità e deve assolvere la funzione di mostrare con discrezione, quasi sparendo a favore della visione dei pezzi”.

“Per questo motivo - aggiungono - abbiano scelto di utilizzare un solo materiale, il più puro e trasparente, ossia il cristallo, per realizzare vetrine, pannelli e teche dove gli oggetti di arte sacra possano trovare la giusta collocazione in termini di visione e conservazione e la parola scritta li possa accompagnare connotandoli al meglio”.
Il Museo di arte sacra di Mandello fa parte del Sistema museale della Diocesi di Como, a cui afferiscono il Museo d’arte sacra  di Scaria, il Museo del tesoro di Chiavenna, il Museo parrocchiale di Ponte in Valtellina e il nascente Museo del Duomo di Como.
Determinante per la concretizzazione dell’intervento è stato l’apporto della “Costruzioni Colombo Lilliano”, impresa mandellese specializzata in restauri conservativi del patrimonio artistico.

Alla cerimonia inaugurale del 7 dicembre è previsto altresì l'intervento di Mario Romano Negri, presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese. 

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