2019-10-07

MAESTRO DEL COMMERCIO" 50&PIU' LECCO: EMOZIONI E FESTA

Sala gremita per la cerimonia di premiazione 


Una cerimonia sobria, ma ricca di emozioni. Una festa per dire grazie a quanti hanno speso anni, se non una vita intera, dietro al bancone. Ieri, domenica 6 ottobre, la manifestazione "Maestro del Commercio" 2019, organizzata dalla associazione 50&Più Lecco e svoltasi presso la sede di Palazzo del Commercio in piazza Garibaldi, ha celebrato il valore dell'impegno imprenditoriale, la dedizione ai clienti, l'attaccamento alla professione e la presenza sul nostro territorio di una trentina di commercianti. 

In totale sono stati insigniti di un riconoscimento 29 esercenti lecchesi. Per i 25 anni di attività sono stati premiati con l'Aquila d'Argento Clarissa Arrigoni di Erve, Fulvia Nava di Lecco e Sabina Melesi di Lecco. A ricevere l'Aquila d'Oro per i 40 anni sono stati Anna Airaghi di Barzio, Luigi Aldeghi di Casatenovo, Annamaria Baruffaldi di Primaluna, Vittorio Fumagalli di Castello Brianza, Giuseppe Invernizzi di Ballabio, Luigi Alessandro Invernizzi di Moggio, Ivan Mandelli di Imbersago, Giuseppina Riva di Castello Brianza, Giuseppina Scaccabarozzi di Airuno, Pierserafina Selva di Cortenova, Maria Elena Todeschini di Lecco e Giorgio Buzzoni di Cassina Valsassina. L'Aquila di Diamante (50 anni) è stata invece conferita a Giovanni Bonaiti di Lecco, Renato Bonaiti di Lecco, Mario Ciresa di Lecco, Egidio Crimella di Ballabio, Angela Teresa Dozio di Olgiate Molgora, Alessio Galbusera di Calco, Giuseppe Riva di La Valletta Brianza (alla memoria), Maria Tentori di La Valletta Brianza, Maria Franca Todeschini di Lecco, Antonio Veraldi di Olgiate Molgora, Leonardo Viganò di Ballabio. Tre infine i riconoscimenti "Golden age"(over 50 anni), andati a Rosa Flauto di Lecco, Vincenzo Imperato di Lecco e Giuseppina Tentori di Molteno.
La cerimonia si è aperta con il saluto del presidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati, con il video-messaggio del presidente nazionale di 50&Più e di Confcommercio Imprese per l'Italia Carlo Sangalli, con la relazione del presidente 50&Più Lecco, Eugenio Milani, seguiti dai contributi del vicesindaco del Comune di Lecco, Francesca Bonacina e del presidente della Provincia di Lecco, Claudio Usuelli. Quindi a prendersi il palcoscenico della sala conferenze di piazza Garibaldi sono stati i tre Premi d'Eccellenza. Il Premio "Maestri Più" è stato assegnato all'Istituto Parini di Lecco, "per avere sempre risposto alle sollecitazioni del territorio lecchese con un'offerta formativa ampia e diversificata, contribuendo a preparare migliaia di studenti grazie a una proposta  capace di stare al passo con i cambiamenti della società"; a ritirarlo la dirigente Raffaella Crimella. Quindi è stato consegnato a Romeo Sozzi, imprenditore fondatore di Promemoria, il Premio "La chiave del successo" "per avere mostrato nelle sue intuizioni e invenzioni firmate Promemoria il valore della bellezza, ricercando nuovi materiali e nuove armonie con l'obiettivo di percorrere strade innovative sempre con entusiasmo e personalità". Infine "Una Rosa per una Donna" è stato conferito alla volontaria Elena Clamer "per avere testimoniato con la propria azione semplice e discreta di volontaria l'importanza della compassione, dell'ascolto e della vicinanza umana a fianco di persone che chiedono di essere accompagnate con amore nella loro malattia".
Hanno portato il loro saluto, prima della cerimonia di consegna ai 29 commercianti, anche i parlamentari Roberto Ferrari e Gianmario Fragomeli, presenti insieme a numerosi sindaci del territorio.









Istituto Parini di Lecco

L’Istituto Tecnico Commerciale Statale “Giuseppe Parini” nasce a Lecco nel 1908. In oltre cent'anni di vita, l'istituto superiore lecchese si è sempre caratterizzato per l’apertura alle sollecitazioni del territorio lecchese, attuata ampliando e diversificando nei decenni l'offerta formativa dell'Istituto nel campo dei servizi amministrativi, delle tecnologie della comunicazione e del turismo, in generale nel terziario avanzato.
L’evoluzione della realtà socio-economica aziendale e in particolare lo sviluppo di nuove tecnologie informatiche e l’attenzione alle differenti realtà geo-politiche e ai contesti lavorativi del settore terziario, in ambito nazionale e internazionale, hanno determinato l’introduzione, fin dagli anni 70 di nuovi corsi sperimentali  che,  con la riforma dell’istruzione superiore, hanno permesso di costituire i seguenti  indirizzi e  articolazioni.
L'offerta attuale dell'Istituto Parini - oggi guidato dal dirigente scolastico Raffaella Crimella - prevede gli indirizzi “Amministrazione, Finanza e Marketing” (anche serale) con tre possibili articolazioni (Amministrazione, Finanza e Marketing; Relazioni internazionali per il Marketing; Sistemi Informativi Aziendali) e “Turismo”, ma anche un corso professionale regionale quadriennale per “Operatore amministrativo segretariale indirizzo informatico gestionale” e un corso professionale statale quinquennale su “Servizi commerciali”.
Il "Parini" offre una seria formazione di base in campo economico-giuridico, integrata con competenze nell'uso delle lingue e dell'informatica, fondamentale per raggiungere un buon livello di professionalità nel mondo del lavoro attuale. Le finalità dei corsi di studio del "Parini" sono, quindi, quelle di preparare diplomati che siano in grado di inserirsi agevolmente nelle attività aziendali che necessitano sempre più di persone con "saperi" diversi, capaci di analizzare e comprendere la realtà lavorativa del territorio lecchese e con una apertura a un contesto interculturale ormai imprescindibile.
In particolare va evidenziato il valore per Lecco dell'indirizzo turistico "ITER", il corso di studi quinquennale di Perito Tecnico per il Turismo che costituisce la risposta ad una domanda dei territori a forte vocazione turistica. I programmi di insegnamento sono orientati, oltre che verso le lingue, alla specializzazione in tecnica turistica, trasporti, storia dell’arte, marketing pubblicitario e pubbliche relazioni: è quindi un corso di studi particolarmente rivolto verso il futuro, la comunicazione e la flessibilità. Per esplorare o inserirsi nel nuovo territorio l’utente ha bisogno di informazioni, assistenza, guida, organizzazione, iniziative promozionali, e per queste funzioni si richiede un operatore professionalmente qualificato, dotato di cultura aperta e innovativa, capace di fornire e supportare servizi con valore aggiunto significativo.
Ma si tratta di una delle molte possibilità offerte dall'Istituto tecnico che in questi 100 anni ha preparato e formato migliaia di lecchesi, dimostrando sempre la capacità di mantenere viva la tradizione guardando al futuro, consolidando e incoraggiando la cultura di impresa.

 Romeo Sozzi


Romeo Sozzi nasce nel 1948 a Valmadrera e compie gli studi a Milano presso l’Accademia di Brera. Amante profondo della sua terra ha sempre vissuto nel Lecchese, immerso nella natura ma a due passi dalla grande città. Un taccuino sempre in tasca, penne, matite. Romeo Sozzi annota per istinto e per passione.  Scruta una forma e la tratteggia. Magari il profilo di una montagna che evolverà in una maniglia. Magari la sinuosità di un’onda di lago che suggerirà il profilo di un cassetto. Parole su carta anche per definire un colore colto in una nuvola, in una roccia, in un’infiorescenza. Gli piace memorizzare i colori. Raccontarli. Farli suoi. E poi con l’inseparabile scatola di acquerelli, ricostruirli. Vive l’idea e lentamente la trasforma manualmente in prodotto. Con una filosofia chiara. Non il “tanto” o il “tutto”, men che meno il “troppo”: solo il meglio, il fatto veramente bene, lo entusiasma. “IL BELLO FA BENE”. 

Terza generazione di ebanisti specializzati nella lavorazione del legno e nel restauro, Romeo Sozzi negli anni Settanta debutta nell’interior decoration e dal 1988 dirige la propria azienda Promemoria che nel tempo è diventata non solo una realtà creativa e produttiva di appeal internazionale nell’arredamento high profile, ma anche un inesauribile banco di prova di progetti innovativi. Rigore, disciplina, ma sempre un fondo di entusiasmo e una forte personalità di bon vivant. Perché il “fare” di Romeo Sozzi non si esaurisce nell’ambito professional,e ma è un flusso continuo, un’onda di pensiero che permea ogni angolo, anche il più intimo, del suo essere. A creare s’impara osservando, prendendo appunti, ascoltando armonie, respirando fragranze. Ma anche gustando nuovi sapori, accarezzando materiali, viaggiando per il mondo e stringendo ai quattro angoli del globo una rete di meravigliose amicizie.

Promemoria è oggi una realtà produttiva poliedrica che riunisce tutte le fasi di lavorazione, dalla ricerca dei materiali allo studio delle finiture, e oggi è indiscussa punta di diamante tra le eccellenze del décor, in simbiosi col fior fiore dell’artigianato italiano ed europeo. Il mondo Promemoria porge forti valenze culturali ad un pubblico esigente ed educato ad apprezzare la storia delle cose oltre alla loro intrinseca qualità. Ogni pezzo è eseguito a mano. Spesso su misura e a tiratura limitata. E sempre con un severo controllo che ne certifica il livello di eccellenza. L’attenzione al dettaglio si coniuga con l’uso di materiali esclusivi. Patine, impressioni tattili e olfattive si fondono in una sintassi di sfumature irripetibili. E poi i colori, vibrazioni di segreti sortilegi, velature e alchimie quasi tattili, oltre che visive. Anche in grado di trasferire profumi. E i tessuti? Seta, lino, cashmere…la farandola delle fibre nobili è puntualmente reinterpretata. Un microcosmo a parte: quello dei metalli aristocratici, dal bronzo all’argento passando per il rame. Che spesso affiancano vetri di Murano o porcellane made in Italy per trasformarsi in maniglie, paralumi, finissimi servizi da tavola.

Se nel quartier generale di Valmadrera è palpabile l’esprit singolare che Romeo Sozzi ha saputo infondere all’azienda è altrettanto percepibile la presenza della nuova generazione che già da tempo è impegnata nelle diverse fasi della produzione. Sono tre i figli, Stefano, Davide e Paolo che nell’affiancare il padre hanno assunto via via crescenti responsabilità e che oggi si preparano, più che a un passaggio del testimone, alla condivisione di una realtà produttiva sempre più complessa. Senza contare l’espansione internazionale della griffe che ha il suo storico showroom a Milano ed è presente con proprie esclusive location nelle maggiori città del mondo: Parigi, Londra, Mosca, New York, Amburgo, Monaco, Varsavia e Hong Kong.
Elena  Clamer

Sono una persona da “dietro le quinte” e non mi piace sia fatta pubblicità su di me anche perché sono motivata esclusivamente dalla passione che provo nei confronti degli altri. Fatta questa premessa, accetto di ricevere questo “dono” unicamente perché penso sia un modo indiretto per avvicinare le persone al mondo del volontariato. Un mondo che arricchisce regalandoci un sacco di esperienze di vita, ci fa vedere la vita come qualcosa che va comunque sempre la pena di vivere per quanto ingiusta possa sembrare e ci rende più umani e COMPASSIONEVOLI. Tutto questo senza dimenticare che potremmo trovarci noi all’improvviso dall’altra parte: è importante capire quanto bisogno c’è di avere qualcuno che stia vicino alle persone che soffrono e che spesso sono abbandonate al loro dolore psichico e fisico.
Premesso questo, mi presento velocemente. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, mi sono laureata nel 1986 in Laurea in scienze dell’informazione presso l’Università Statale di Milano e in questo campo ho avuto varie esperienze di lavoro capendo quasi subito quanta aridità ci sia in questo ambiente pur interessante e stimolante. Ho subito cercato sbocchi di umanità, inizialmente in famiglia, soprattutto nei confronti dei “nonni”.
Grazie ad un mio collega di lavoro ho iniziato l’avventura del 118 e per 10 anni sono stata volontaria in ambulanza presso la Croce di San Nicolò, esperienza molto “adrenalinica” che mi ha fatto crescere come persona capace di interfacciarsi con gli altri in un momento di estrema emergenza. Ma che di contro mi lasciava una sensazione di incompletezza, perché una volta lasciato il malato al Pronto Soccorso, nulla più si sapeva di lui.  E questa sensazione è diventata più profonda con il passare del tempo. Aspettavo e cercavo una occasione per fare il salto di qualità ed è arrivata nel 2000.
Mi sono avvicinata alla Associazione Fabio Sassi dopo aver curato il papà in casa per tanti anni, durante i quali in alcuni momenti mi sono sentita fragile e sola ad affrontare le difficoltà di una malattia inguaribile. Senza nessun “estraneo” con cui sfogare il mio dolore, le mie paure e le mie insicurezze che non potevo confidare alla mamma. Quando il papà ci ha lasciato mi sono detta che se altre famiglie si fossero trovate in questa situazione di sofferenza e fragilità forse potevo fare qualcosa per loro, condividendo l’esperienza vissuta dalla mia famiglia.
Entrando nell’Associazione, prima come volontaria a domicilio e poi in Hospice “Il Nespolo”, ho capito che vivere e condividere con qualcuno questi momenti estremamente difficili della vita è importante. Il conforto, la vicinanza, il solo esserci fanno affacciare ad una vita che può ancora essere dignitosa, ma soprattutto fanno comprendere quali sono i veri valori che contano. Una carezza, un abbraccio, un sorriso, il silenzio e il rispetto fanno sì che il cammino della malattia sia il più possibile sereno, lontano dalla solitudine e dal tormento. Non importa cosa hanno fatto fino a quel momento: per noi sono uguali e vengono trattati allo stesso modo perché davanti alla sofferenza tutti siamo inermi e spaventati.
Si può fare molto in questo momento della vita che precede la morte e che può cambiare anche chi è accanto alla persona sofferente. Spesso sono piccoli gesti semplici ma ricchi di significato che portano a una comunicazione “DA CUORE A CUORE”. Usiamo le nostre mani per coccolare ed accarezzare, sono gesti affettivi che rassicurano e tranquillizzano. 
A volte è difficile accettare la nostra impotenza davanti alla loro sofferenza, ma posso stare lì e la condivido anche se avrei voglia di scappare. L’ascolto è un altro aspetto molto importante per noi volontari perché non si limita a prestare attenzione alle parole dette ma significa sentire le loro e le nostre emozioni. LA SACRALITÀ DELLA VITA IN HOSPICE CI APPARE CHIARA IN QUESTI MOMENTI!
Negli anni ho anche abbracciato altre attività che mi riempiono il cuore di gioia e che mi hanno permesso di conoscere persone fantastiche, soprattutto mamme e papà, con il cuore colmo di amore e dedizione e con una forza di spirito inspiegabile e nei confronti delle quali mi sento PICCOLA PICCOLA. Sono segretaria della sezione di Lecco della U.I.L.D.M., che si occupa della raccolta fondi per i malati di Distrofia Muscolare e per Telethon, e in tale veste i miei impegni vanno dalle pratiche d'ufficio ai banchi di vendita nelle manifestazioni pubbliche.
Eccomi io sono così, incurante di come mi vede la gente, bensì sempre alla ricerca di  quello che c’è dentro di me e negli altri per scoprire sempre qualcosa di nuovo e di bello.
  

Nessun commento:

Posta un commento