2019-09-10

Libreria Parole nel Tempo: gli incontri di settembre

Lunedì 16 settembre, ore 18.00, il Prof. Massimo Firpo(Scuola Normale Superiore di Pisa) presenterà in libreria il volume di Massimo Firpo-Germano MaifredaL’eretico che salvò la Chiesa. Il cardinale Giovanni Morone e le origini della Controriforma(Torino, Einaudi, 2019)


Massimo Firpo(Torino, 1946), ha studiato all'Università di Torino con Franco Venturi e poi alla Scuola normale superiore di Pisa. Dal 1986 è professore ordinario di Storia moderna, disciplina che dal 1990 ha insegnato dapprima nella Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Torino e poi alla Scuola Normale Superiore di Pisa. 
Socio dell'Accademia delle Scienze di Torino e dell'Accademia dei Lincei di Roma, ha fatto parte dei Comitati scientifici della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e della "Rivista di storia e letteratura religiosa", è stato tra i direttori di "Studi storici", ed è attualmente tra i direttori della "Rivista storica italiana" e membro dei Comitati scientifici della Fondazione Luigi Firpo di Torino e dell'Istituto nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze. Ha studiato e insegnato anche alla Cornell University, alla Newberry Library di Chicago, alla Oxford University. Le sue ricerche si sono concentrate sul radicalismo religioso cinquecentesco (Pietro Bizzarri esule italiano del Cinquecento, Torino, Giappichelli, 1971; Antitrinitari nell'Europa orientale del '500, Firenze 1977; Il problema della tolleranza religiosa nell'età moderna, Torino, 1978), la Riforma italiana (Tra alumbrados e "spirituali". Studi su Juan de Valdés e il valdesianesimo nella crisi religiosa del '500 italiano, Firenze, 1990; Riforma protestante ed eresie nell'Italia del Cinquecento, Roma-Bari, 1993; Dal sacco di Roma all'Inquisizione. Studi su Juan de Valdés e la Riforma italiana, Alessandria, 1998; "Disputar di cose pertinente alla fede". Studi sulla vita religiosa nel Cinquecento italiano, Milano, 2003); l'Inquisizione (con le edizioni critiche dei processi contro Giovanni Morone, Pietro Carnesecchi, Vittore Soranzo e Lorenzo Davidico) e le origini della Controriforma (Nel labirinto del mondo. Lorenzo Davidico tra santi, eretici,inquisitori,Firenze, 1992; Inquisizione romana e Controriforma. Studi sul cardinal Giovanni Morone e il suo processo d'eresia, Brescia, 2005; Vittore Soranzo vescovo ed eretico. Riforma della Chiesa e Inquisizione nell'Italia del '500, Roma-Bari, 2006), i rapporti fra arte e dissenso religioso nel '500 (Gli affreschi di Pontormo a San Lorenzo, Eresia, politica e cultura nella Firenze di Cosimo I, Torino, 1997; Artisti,gioiellieri, eretici. Il mondo di Lorenzo Lotto tra Riforma e Controriforma, Roma-Bari, 2001; Battista Franco "pittore viniziano" nella cultura artistica e nella vita religiosa del '500, (Pisa, 2007), problemi di iconografia politica e religiosa ("Navicula Petri". L'arte dei papi nel Cinquecento 1527-1571, Roma-Bari, 2009 (gli ultimi due in collaborazione con F. Biferali), Storie di immagini. Immagini di storia. Studi di iconografia cinquecentesca, Roma 2010). Tra i lavori più recenti: Juan de Valdés e la riforma nell’Italia del Cinquecento(Roma-bari, 2016); (con F. Biferali), Immagini ed eresie nell’Italia del Cinquecento(Roma-Bari, 2016)


Il libro

Giovanni Morone (1509-80) ebbe un’esistenza in apparenza paradossale: due volte legato papale al concilio di Trento – che chiuse nel 1563 salvandolo dal fallimento cui pareva destinato – fu oggetto di gravi accuse di eresia sfociate in due processi inquisitoriali voluti dai papi-inquisitori del suo tempo, Paolo IV (che lo rinchiuse per oltre due anni in Castel Sant’Angelo) e Pio V. Solo la stima e l’appoggio dei sovrani asburgici (il re di Spagna Filippo II e l’imperatore Ferdinando I) gli permisero di sfuggire alla condanna e di tornare a tenere le redini dei principali avvenimenti coevi: dall’alleanza che portò alla battaglia di Lepanto alla crisi della repubblica di Genova. Impareggiabile diplomatico formatosi nella Milano degli Sforza, protagonista dei colloqui di religione nella Germania sconvolta da Lutero, amico di Vittoria Colonna e committente di Michelangelo, vescovo riformatore, Morone fu uomo di grande prestigio europeo, la cui memoria è stata tuttavia riproposta solo in chiave di esemplare prelato cattolico, rimuovendo i drammatici conflitti interni alla gerarchia ecclesiastica che segnarono la sua vita ed ebbero un peso decisivo nel delineare l’identità della Chiesa cattolica nella lunga età della Controriforma.
Quella di Giovanni Morone è una storia paradossale. Legato papale sia nella prima fallita convocazione del concilio di Trento negli anni 1542-43 sia nell’ultima del 1562-63, quando il maggior storico moderno di quel sinodo, Hubert Jedin, gli attribuí il merito di averlo salvato dal fallimento cui sembrava ormai essere destinato. Tra quelle due convocazioni, tuttavia, egli fu oggetto di gravi accuse di eresia, sfociate nel processo inquisitoriale preparato per anni in segreto da Gian Pietro Carafa e formalizzato nel giugno del ’55, all’indomani della sua elezione papale. Un processo reso pubblico due anni dopo con il clamoroso arresto di «cosí gran cardinale, […] in voce certa di esser papa», come ebbe a dire Enrico II di Francia. Solo la morte del pontefice inquisitore consentí al Morone di sfuggire alla condanna. E solo l’appoggio del re di Spagna Filippo II gli permise di uscire da Castel Sant’Angelo dopo 27 mesi di prigionia e di partecipare al conclave di Pio IV, suo amico e concittadino, che poche settimane dopo, ai primi di marzo del 1560, ne pronunciò l’assoluzione. Il paradosso di quel porporato illustre, il cui profilo storico e storiografico trascolora di volta in volta nell’immagine dell’eretico o del «baluardo della fede cattolica», sarebbe durato anche negli anni seguenti, come dimostra la ripresa del processo preparata (anche se mai attuata) da un altro papa inquisitore quale Pio V. Questo libro ricostruisce finalmente un profilo chiaro e coerente di una figura storica di straordinario spessore.




Giovedì 19 settembre2019, ore 18.00, Micaela Tirinzonipresenterà in libreria il suo ultimo libro, il romanzo breve Il blu oltre il mare(Edizioni DrawUp, 2019)

Il blu oltre il mare

Gaia insegna tedesco in un liceo. Andrea lavora per un’agenzia interinale. Squattrinati, ma con una grande voglia di conoscere il mondo, appena possono partono per luoghi lontani. Dopo un viaggio in Messico e un’aggressione, Gaia scopre di avere un serio problema a un occhio.
Il suo incontro con la malattia non le risparmia nuove e amare sorprese, ma le regala anche momenti inaspettati di dolcezza e fiducia. Lo svolgersi degli eventi e un flusso di pensieri di rabbia e sgomento, frammisti a sogno e stupore, scorrono inesorabili nei suoi incantevoli occhi blu e trasportano il lettore verso un finale che lascia libera la sensibilità interpretativa e l’approccio personale alla speranza.
Attraverso le vicende di una donna e della sua famiglia, le sue paure e le sue alterne situazioni interiori, Micaela Tirinzoni confeziona un romanzo breve, denso di grazia ed emotività, avvalendosi di una scrittura limpida e tuttavia profonda. .
Un percorso contro la malattia che da individuale può rivelarsi universale, tra le anse di quelle fragilità umane, soprattutto interiori, con cui ciascuno di noi è obbligato, almeno una volta, a fare i conti.

Micaela Tirinzoniè nata a Lecco nel 1962.
Dopo la maturità linguistica ha conseguito il titolo di interprete-traduttrice e ha lavorato molti anni come freelance. In seguito a un lungo periodo di pausa per motivi di salute, ora è impiegata presso un travel network.
Appassionata di narrativa e letteratura, nel tempo libero ama scrivere romanzi e poesie, che spesso abbina a immagini di suggestivi paesaggi.
Ha pubblicato il romanzo E adesso... (2011), etre raccolte di poesia: Rami nascosti (2012), Coriandoli di seta (2013), Le ali e le vele nude (2018).


Venerdì 27 settembre, ore 18.00, il Prof. Giorgio Motta(Liceo Classico e Linguistico “Alessandro Manzoni” di Lecco) terrà in libreria la conferenza: 1989-90:La rivoluzione pacifica.  Dalla caduta del muro di Berlino alla riunificazione


Giorgio Motta, già professore a contratto presso lo IULM (Istituto Universitario di Lingue Moderne) di Milano nonché presso la SILSIS (Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario) dell’ Università di Bergamo, è attualmente docente di Lingua e Civiltà tedesca presso il Liceo Manzoni di Lecco. 
E’ autore di diversi manuali per le Scuola Secondaria di Primo Grado (Wir, Magnet, Wir Zwei, Aktiv),di Secondo Grado ( Direkt, Exakt, DAS), di una grammatica (Grammatik direkt) , di una letteratura ( Meine Autoren) e di materiali integrativi (Exakt plus, Erzählungen).
I suoi testi sono distribuiti a livello internazionale da Ernst Klett Sprachen, Stuttgart.
In ambito storico ha pubblicato, sempre per Loescher, una breve storia dei due Stati tedeschi (Von der Teilung zur Vereinigung / Dalla divisione alla riunificazione) nonché una singolare retrospettiva degli ultimi 50 anni: La mia storia della Germania. Ricordi e riflessioni di un prof di tedesco.




La conferenza in sintesi:

L’incontro ripercorre le tappe fondamentali di quello straordinario processo che 30 anni fa ha portato al tracollo della DDR e alla successiva riunificazione dei due Stati tedeschi: dalla perestroikadi Gorbaciov alla apertura della cortina di ferro tra Ungheria e Austria; dalla consapevolezza dei propri diritti (Wir sind das Volk!)alla costituzione di un movimento civico di opposizione (Neues Forum); dall’euforia per la caduta del muro all’entusiasmo per le prime libere elezioni; dal tracollo del sistema economico della DDR all’introduzione del D-Mark; dal sogno di un facile benessere ad una pericolosaOstalgie.
Il tutto supportato da immagini, materiale storico e brevi filmati.


 Lunedì 30 settembre, ore 18.30, primo incontro – per l’anno 2019/2020 - del gruppo di lettura: analisi del romanzo di Israel J. Singer, I fratelli Ashkenazi(Torino, Bollati Boringhieri, 2011)
Trama del romanzo

Ogni giorno che il Signore regala al creato, Reb Abraham Hirsh Ashkenazi, commerciante di stoffe e capo della comunità ebraica di Lodz, lo zucchetto in testa e una barba lunga quanto l'esilio, siede alla scrivania del suo piccolo ufficio scuro e medita sui sacri testi cercando di trarne saggezza da dispensare alle schiere di commercianti ebrei che fanno ressa alla sua porta. Poco più di uno shtetl tra i tanti nella Polonia di fine Ottocento dominata dalla Russia, Lodz pullula in quegli anni di mercanti provenienti da ogni parte dell'impero. In questo piccolo e operoso mondo, nascono i due figli di Reb Hirsh Ashkenazi, opposti nel carattere fin dalla prima infanzia: Jakob Bunin, vitale e generoso, Simcha Meyer, introverso e abile negli affari. Il turbine della vita porterà Jakob ad affermarsi con il suo talento di comunicatore, mentre Simcha, miscuglio di cupidigia e lungimiranza che tutto travolge in nome del profitto, sarà protagonista di una spregiudicata ascesa economica. Attorno a loro si svolgono i grandi eventi della Storia, le passioni e le vicende minime di una folla di personaggi uniti dalla comune spiritualità ebraica. Nelle pagine di questo imponente romanzo-fiume apparso nel 1936, Israel J. Singer seppe dare la rappresentazione di un mondo e di una civiltà che di lì a poco sarebbe stata ferocemente annientata. Introduzione di Claudio Magris.

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