2019-07-05

Alla Galleria Bellinzona la mostra “Estate con Baselitz. Incisioni 1964-2015”

Gianfranco Colombo - «Nella grafica si può dimostrare in maniera molto presente il soggetto perché più immediato rispetto al dipinto, dove il medium pittorico si sovrappone all'immagine, mentre l'incisione lascia trasparire il disegno, diversamente appunto nascosto». Queste parole di Georg Baselitz evidenziano l’importanza che per lui aveva l’incisione. Un aspetto della sua opera che può essere apprezzato nella nuova mostra inaugurata sabato alla Galleria Bellinzona, in via Azzone Visconti a Lecco.
Si intitola “Estate con Baselitz. Incisioni 1964-2015”, è curata da Oreste Bellinzona e Sabrina Galli e comprende più di 50 opere. La mostra lecchese è stata allestita in contemporanea con la grande retrospettiva in svolgimento alle Gallerie dell’Accademie a Venezia. L’esposizione veneziana, a cura di Kosme de Barañano,  ripercorre tutti i periodi e gli snodi cruciali dei sessant’anni di straordinaria carriera dell’artista tedesco attraverso dipinti, disegni, grafiche e sculture.
Un particolare non da poco va messo in rilievo: Baselitz è il primo artista vivente ad esporre alle gallerie dell’Accademia di Venezia. La mostra lecchese vuol ribadire la grande importanza che la grafica ha per l'arte in generale e per Baselitz in particolare. «La realizzazione dell’esposizione – scrive Oreste Bellinzona – è stata resa possibile dalla cortese disponibilità dei nostri “collezionisti attenti” che, nel corso degli anni, hanno apprezzato l’arte del Maestro tedesco e sono lieti di condividerla con tutti gli amici della galleria». Georg Baselitz è certamente uno dei più grandi astisti del nostro tempo. Nato nel 1938 nel borgo di Deutschbaselitz durante l'ultimo periodo della Germania Est, l’artista è stato profondamente influenzato dall’espressionismo astratto americano; nel suo percorso artistico ha sempre cercato alternative all’arte del realismo socialista. «Nel 1958, nella scuola d' arte che frequentavo – ha dichiarato Baselitz - ci fu una grande mostra sull'espressionismo astratto americano.
L'esposizione mi impressionò enormemente e fu estremamente importante per me. Vidi per la prima volta quasi tutta l' opera di Jackson Pollock, de Kooning, Philip Guston. Questo evento ebbe un' enorme influenza sui tempi successivi». Nel 1969 inizia a dipingere le proprie opere con il soggetto capovolto, arrivando a mettere sottosopra il punto naturale di vista delle opere: la figura capovolta è, infatti, divenuta uno dei segni più caratteristici delle sue opere. «Quando sono arrivato alla decisione di capovolgere le immagini – ha sottolineato lo stesso artista - cioè di dipingere alla rovescia, mi sono sentito sereno per la prima volta. Mi sono detto: adesso posso fare tutto».  
 Baselitz ha fortemente influenzato la generazione degli artisti dei primi anni '80. I suoi lavori sono legati alle problematiche del dopoguerra tedesco, anche se nel corso della sua carriera ha sempre cercato di rompere stilisticamente con ciò che aveva realizzato in passato: «Importante è avere una chance, un' opportunità di cosa e come fare quadri. La mia virulenza nel corso degli anni non è diminuita, anzi sono stato sempre interessato a fare qualcosa di diverso e di nuovo nell'ambito delle mie possibilità, anche perché mi sono convinto che non esiste una linea generale da seguire. Emilio Vedova, che conoscevo bene, invece credeva a questa possibilità, ai collettivi di artisti. Io penso che ci siano singole figure artistiche con un singolo dipinto. Questi "upside down", rovesciati, sottosopra, sono naturalmente assurdi, ma costituivano una chance per fare quadri nuovi».
Oltre alla pittura e alla scultura, Baselitz lavora con numerose altre tecniche, come la xilografia l’incisione in linoleum, con libri illustrati, acqueforti, disegni, acquarelli, e si è cimentato altresì come scenografo.
A completamento di questa mostra lecchese, la Galleria Bellinzona organizzerà per la fine di agosto una visita alla retrospettiva di Georg Baselitz alle Gallerie dell’Accademia a Venezia. La visita sarà guidata dal lecchese Michele Tavola, conservatore proprio alle Gallerie dell’Accademia. La mostra “Estate con Baselitz. Incisioni 1964-2015”, resterà aperta sino a sabato 7 settembre con il seguente orario: da martedì a sabato 14.30-19; sabato e domenica 9-12.30; altri orari su appuntamento.

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