2019-04-12

Mauritania, mai più schiavi

Esistono ancora gli schiavi nel terzo millennio? Ufficialmente no, ma in realtà si. Ce ne parla Maria Tatsos, giornalista e scrittrice comasca autrice del libro Mai più schiavi che sarà presentato sabato 13 aprile alle 18 in Sala Recchi a Como.
Con l’autrice ci sarà Chiara Ratti, vicepresidente del Centro Insubrico Ricerche Etnostoriche. Il focus è sulla Mauritania, un paese africano di cui si sente parlare assai poco: qui la schiavitù è stata abolita per legge nel 1981. Eppure gli schiavi esistono ancora. Sono per lo più neri, mentre i loro padroni sono arabo-berberi di pelle bianca. La servitù è subita soprattutto da donne, che lavorano quindici-venti ore al giorno. I bambini sono bollati come schiavi prima ancora che nascano. Gli uomini, se schiavi, in cambio della loro attività, ricevono a malapena di che sfamarsi. Entrambi, padroni e schiavi, sono musulmani. Tutto questo avviene con il tacito consenso delle autorità politiche e religiose. Nel libro Maria Tatsos racconta le vicende umane di Biram Dah Abeid, nero e nipote di una schiava ma nato libero che ha fondato l’Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista (IRA): dal 2008 lotta con metodi non violenti per la difesa dei diritti umani. Imprigionato più volte, è riuscito a portare la condizione del suo Paese sotto i riflettori degli osservatori internazionali. Nel 2013 è stato insignito del premio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Attualmente è impegnato in una campagna elettorale come candidato alle presidenziali che si terranno a giugno 2019. Biram Dah Abeid, non aveva alcuna esigenza di lottare per i più deboli: era un uomo libero. Eppure, spinto dal senso di giustizia, ha voluto mettersi in gioco per cambiare la situazione. Ha pagato con la tortura e la prigione il suo impegno per una società più giusta. 

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