2019-03-13

ICONOGRAFIA DI UN CROCIFISSO MORTE DEL MINATORE DI TINO VAGLIERI

Riflessioni di Laura Polo D’Ambrosio 
Lunedì 18 marzo 2019
Ore 20.30 Visita guidata, Galleria Bellinzona, Lecco, via A. Visconti 12
Ore 21.00 Riflessioni, Sala conferenze Unione industriali Lecco, via Caprera 4
Collaborazione tra Centro Culturale A. Manzoni di Lecco e Galleria Bellinzona
 Ingresso libero


“Morte del Minatore”, realizzata in un solo giornonell’agosto del 1956, è una delle più straordinarieopere di Tino Vaglieri, ed è attualmente esposta presso la Galleria Bellinzona di Lecco, culmine della mostraTino Vaglieri. Dalla Sicilia a Marcinelle. Estate 1956”. È il grido disperato e doloroso, e insieme assetato di risposte, di un grande artista interrogato e provocato dalla tragedia immane della miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio, dove una esplosione di gas fa strage di minatori.
Il freddo resoconto finale parla di 262 vittime: tra loro ben 136 immigrati italiani, arrivati finlì per quel lavoro e quella paga sicura che l’accordo tra Stato italiano e Stato belga, siglatofin dal 1946, sembrava assicurare. Gli italiani, a Marcinelle, trovavano sì una paga sicura, ma pure condizioni lavorative estreme e pericolose, in un ambiente sociale e culturale ostile e certamente non accogliente.

Il giovane Vaglieri, in quell’estate del 1956 ha 27 anni, insieme all’amico Gianfranco Ferroniha appena visitato la Sicilia da dove provengono molti di quegli emigranti: “Da quella esperienza - scrive Elena Lissoni nel catalogo della mostra lecchese - nascono alcune delle opere più violente e straordinarie di Vaglieri: grandi teste drammatiche che urlano una protesta, scene di vita tribale e ancestrale dipinte con una accentuazione espressionistica assai evidenziata e con colorie materia quanto mai violenti... La Sicilia diventa un luogo senza tempo dove uomini e donne sonoumiliati dalla violenza e dalla fatica”. Poi Marcinelle...
L’urlo impietrito del minatore ucciso dal grisou nei cunicoli sotterranei di Marcinelle simaterializza sulla tela di Vaglieri nel Cristo Crocifisso della tradizione e della fede cristiana,che rivive nell’attuale momento liturgico della Quaresima, in vista della Settimana Santa edella Pasqua di Resurrezione. La storia di Vaglieri è un’altra, è vissuta di una cultura idealee politica diversa, affascinata dal richiamo del comunismo e poi delusa da un realismo, anche in pittura, che si ferma “alla rappresentazione epica e trionfalistica di un popolo in rivolta - scrive ancora Lissoni -, diventando spesso docile interprete delle istanze della politica”. Non può bastare, questa risposta, alle domande sul destino spesso doloroso dell’uomo che Vaglieri e altri giovani artisti come lui - protagonisti di quell’esperienza artistica poi definita “Realismo esistenziale” - continuano a porsi informando vitalmente e profondamente la loro opera.
Di questo si rifletterà, lunedì 18 marzo per iniziativa della Galleria Bellinzona e del Centro culturale Alessandro Manzoni, grazie in particolare al contributo della professoressa LauraPolo D’Ambrosio, docente al Liceo classico Manzoni di Lecco, studiosa di storia dell’arte ecritica apprezzata ben oltre i confini della nostra città, curiosa e attenta investigatrice delvalore comunicativo e del significato dell’opera d’arte e del mondo del suo autore. Sarà una riflessione a tutto campo, al centro quella “Morte del Minatore” che tanto deve alla “Crocifissione” cinquecentesca di Grunewald, oggi esposta nel Museo Unterlinden di Colmar, in Alsazia: una Crocifissione che ha segnato in profondità l’arte moderna econtemporanea, anche quella apparentemente lontana dai temi religiosi ma certamente appassionata all’uomo, al suo dolore, alla sofferenza, al loro significato in ogni singola esperienza umana. Davanti a tanto dolore, davanti all’orrore, “cosa può fare l’uomo -sottolinea Laura Polo D’Ambrosio - se non trovare un modo per permettere la rigenerazione dell’umano tra le ceneri? L’artista deve opporre resistenza all’idea che tanto così va il mondo... La salvezza - aggiunge la professoressa Polo citando Elias Canetti - consiste nel non voltare il capo” davanti a tutti gli orrori che incombono sull’umanità.

La mostra
TINO VAGLIERI. DALLA SICILIA A MARCINELLE. ESTATE 1956
resta aperta fino al 20 aprile 2019 Galleria Bellinzona, Via A. Visconti 12, Lecco
Orari:
martedì - sabato 14.30 - 19.00 sabato e domenica 10.00 - 12.30 altri orari su appuntamento
Contatti:
Tel. +39 0341365488 - Cell. +39 336341038 info@galleriabellinzona.it - www.galleriabellinzona.com

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