2018-12-16

Il 29 e 30 dicembre il cantautore “laghée” sarà al Cenacolo francescano


Se Como ha risposto alla grande con la richiesta di un bis (tutto esaurito la data del 22 marzo 2019, si replicherà al Teatro Sociale il 16 aprile), anche il ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno non si è fatto trovare impreparato.

Annunciata da tempo, è infatti “tutto esaurito” anche per la tappa del 29 dicembre al Cenacolo francescano di Lecco, che ha così aggiunto un secondo appuntamento con “Tour de nocc”, il nuovo viaggio teatrale di Davide Van De Sfroos, che replicherà sullo stesso palco il 30 dicembre.
“Voglio celebrare il mio passato nascosto - racconta il cantautore lariano - proponendo ballate dimenticate sotto i lampioni e dare uno sguardo al futuro attraverso un percorso notturno alla ricerca dei brani dimenticati nei cassetti. Una musica che cercherà di ritracciare ombre familiari con tinte nuove”.
De Sfroos darà così vita a un grande e unico spettacolo in grado di ricreare una suggestiva atmosfera con sfumature swing e jazz.
Per l’occasione, Davide Van De Sfroos sarà accompagnato sul palco dai musicisti Angapiemage Persico (violino, tamburello, cori), Riccardo Luppi (sax tenore e soprano e flauto traverso), Paolo Cazzaniga (chitarra elettrica e acustica, cori) e Francesco D’Auria (batteria, percussioni, tamburi a cornice, hang).
Al momento Van De Sfroos, il cui ritorno sulle scene sta riscuotendo un notevole successo, ha pronte le bozze di alcune nuove canzoni ma per annunciare anche un nuovo album è ancora presto (difficilmente se ne parlerà prima di un anno).
Alcuni provini Davide li pubblica puntualmente sulla sua pagina Facebook, come la recentissima Ballata dello spettatore stupito che guarda la partita di rugby “dedicata a un ragazzo che conosco che ha giocato un tempo di partita con il naso rotto e a tutti coloro che hanno questa passione”, ha scritto Davide Van De Sfroos.

Il suo ultimo lavoro di inediti - Goga e Magoga - era arrivato nel 2014 a tre anni di distanza dal fortunato Yanez, il disco che dava il titolo al brano presentato nel 2011 al Festival di Sanremo e giunto al quarto posto.

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