2019-04-03

UNA FILOSOFA IN CORSIA

Appuntamento in programma venerdì 5 aprile alle ore 17.30 presso gli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi di Lecco

La filosofia come cura nelle condizioni di fragilità. Se ne parlerà venerdì 5 aprile alle ore 17.30 presso gli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi di Lecco in occasione della presentazione ufficiale del volume "L'identità umana come sistema complesso" firmato dalla filosofa e bioeticista Magda Fontanella e pubblicato dall'Editoriale Documenta.

Chi è l’uomo? Cos’è il mondo? Domande oziose eppure decisive quando la vita personale incontra una condizione di disagio soprattutto nell’ambito dell’esperienza di cura: dal trattamento del dolore fisico alla gestione della crisi esistenziale, dalla comunicazione di una diagnosi infausta alla sua accettazione. Domande a cui la filosofa Magda Fontanella risponde presentando una visione sistemica e complessa dell’uomo, capace di offrire uno strumento di accompagnamento e sostegno per pazienti e rispettivi parenti in ambito clinico-sanitario e non solo.
Attualmente in servizio presso il nucleo stato vegetativo degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi, Magda Fontanella, sostiene, tra le pagine del volume, come «la salute dell’essere umano rimandi essa stessa ad un sistema complesso in cui il tutto è maggiore della somma delle parti, poiché piano fisico, psicologico, sociale e spirituale sono quasi inestricabilmente intrecciati e, spesso, per curare una malattia, soffermarsi soltanto su uno di questi piani è fuorviante».
Relatore della serata, insieme all'autrice del volume, Andrea Millul, direttore sanitario degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi e prefatore dell'opera, per il quale «il rapporto medico-paziente va rifondato partendo dalla consapevolezza che gli aspetti tecnici devono essere inseriti in un approccio multidisciplinare, in cui la componente umanistica diviene paritetica: fornire una cornice di senso non serve solo al paziente per quanto gli sta accadendo ma risulta utile anche all’operatore, affinché la proposta terapeutica risulti non solo appropriata tecnicamente, ma anche sostenibile per i vissuti del paziente».

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