2018-11-07

Dallo skyrunning all’alpinismo. “Uomini e Sport” tra cronaca e ricordi

La rubrica “Ogni volta un nome da non dimenticare” racconta Andrea Oggioni, grande figura del mondo dell’arrampicata


(C.Bott.) E’ lo skyrunning la disciplina sportiva “regina” tra quelle affrontate nell’ultimo numero di Uomini e Sport, la rivista di Df Sport Specialist introdotta come di consueto dall’editoriale di Sergio Longoni.

Renato Frigerio, nello spazio dedicato allo “Sport a tutto campo”, ne parla dando voce ad alcuni protagonisti della corsa in montagna, a partire da Marino Giacometti, presidente e fondatore della Federation for sport at altitude, al quale si devono l’evoluzione e la programmazione proprio dello skyrunning, fino alla metà degli anni Novanta privo di un proprio calendario di attività.

Ecco poi le interviste a Fabio Meraldi, il talento più completo delle corse in montagna, originario di Valfurva, a Monica Casiraghi (classe 1969, residente a Missaglia, è stata nel 2003 campionessa mondiale 100 chilometri a Taiwan e per tre volte si è imposta alla Monza-Resegone, la più famosa corsa della Brianza e non solo) e a Marco Bonfiglio, nativo di Magenta, il più forte italiano e tra i migliori al mondo nelle ultra su strada.
Belle e da leggere le chiacchierate che mettono “a confronto” chi ha passato il testimone (è il caso di Fabio Meraldi) e chi è tuttora in corsa come Marco De Gasperi, quarantun anni da record, atleta valtellinese che si è dimostrato capace di stabilire primati storici non soltanto sulle montagne ma altresì in competizioni particolari quale quelle sui grattacieli.

Uomini e Sport nel numero di ottobre 2018 spiega poi il punto di vista Giancarlo Citterio e Luigi Spreafico, coppia di imprenditori che, oltre al grande impegno dedicato alle rispettive aziende, nutre una forte passione per il calcio (sono insieme da oltre un quarto di secolo nel Renate).
La rubrica “Ogni volta un nome da non dimenticare” racconta Andrea Oggioni, grande figura dell’alpinismo, stroncato quando, nel pieno della sua straordinaria ascesa, si trovava sul Pilone centrale del Monte Bianco per tentare l’agognata via verso la vetta.

“Accadeva nell’anno… 1969” riporta quindi un articolo di Roby Chiappa con la minuziosa relazione di uno dei quattro componenti della cordata che appunto nel ’69 si aggiudicò la prima invernale di una via dolomitica: la Nord-est del Crozzon di Brenta. Con Chiappa, a comporre quella stessa cordata erano anche Antonio Rusconi, Gianni Rusconi e Gianluigi Lanfranchi.

Completano la rivista di Df Sport Specialist l’angolo dei libri e il racconto delle serate di giugno e luglio “A tu per tu con i grandi dello sport”.

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