2018-10-12

Sabato 13 ottobre la finale del Premio Romanzo Storico 2018

E' in programma sabato 13 ottobre la serata finale della quattordicesima edizione del Premio Letterario Manzoni – Città di Lecco al Romanzo Storico, organizzato dall’Associazione 50&Più, in collaborazione con Assocultura Confcommercio Lecco, il Centro Nazionale di Studi Manzoniani e il Comune di Lecco, con il contributo della Camera di Commercio di Lecco e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia e della Provincia di Lecco (main sponsor ACEL Energie). 

L'appuntamento è alle ore 21 presso l'Auditorium Casa dell'Economia di via Tonale a Lecco. A contendersi la vittoria saranno Maria Attanasio con "La ragazza di Marsiglia" (Sellerio), Rosella Postorino con "Le assaggiatrici" (Feltrinelli) e Matteo Righetto con "L’ultima patria" (Mondadori). Le tre opere sono state selezionate dalla Giuria Tecnica del Premio, composta da Ermanno Paccagnini (presidente), Alberto Cadioli, Gian Luigi Daccò, Gianmarco Gaspari, Luigi Mascheroni, Stefano Motta, Mauro Novelli, Giovanna Rosa (coordinatore Vittorio Colombo). Proprio due membri della Giuria, il presidente Paccagnini e Motta, saranno sul palco insieme ai tre finalisti e avranno il compito di dialogare con loro. Lo spoglio delle schede dei 100 votanti della Giuria Popolare - individuati grazie alla collaborazione delle librerie Cattaneo di Lecco e Oggiono, Ibs-Libraccio di Lecco, Libreria Volante di Lecco, Parole nel Tempo di Lecco, Mascari5 di Lecco, Perego Libri di Barzanò, La Torre di Merate e delle biblioteche di Valmadrera-Civate e di Costa Masnaga - avverrà durante la serata e sarà "monitorato" dal notaio Federica Croce.
Sempre nel corso della cerimonia ci sarà spazio per il riconoscimento speciale, dal titolo "Storie di lago", che la Giuria Tecnica ha voluto assegnare allo scrittore lecchese Mattia Conti (vincitore nel 2011 del Premio Campiello Giovani).
Ma la serata all'Auditorium vivrà anche un momento dedicato ai lettori e agli scrittori più giovani. Infatti ci sarà la premiazione del contest “Scrivere la felicità” ideato dai ragazzi di una IV dell'istituto Bertacchi, prendendo spunto dal tema proposto per la  IX edizione di Leggermente, “Esercizi di felicità”. Il progetto, che richiedeva di comporre un testo narrativo in cui esprimere la felicità e che era rivolto a tutti gli studenti della secondaria di I e II grado coinvolti durante Leggermente, ha visto la partecipazione di oltre 80 studenti. I tre finalisti sia della secondaria di I che di II grado, sono stati scelti dai ragazzi e "confermati" anche dal Coordinamento di Leggermente. I finalisti per le scuole medie sono Martina Dell'Oro (II A Caterina Cittadini di Calolzio) con "La felicità", Noemi Di Genova (III D Giosuè Carducci di Olginate) con "Amici per essere felici" e Andrea Carolina Spagnolo II B (Alessandro Volta di Mandello) con  "La felicità". Per le superiori i tre migliori testi sono stati quelli di Angelica Abitante (III FSA G. B. Grassi di Lecco) con "Miro in cielo arder le stelle", Davide Corti (III BLS Vittorio Bachelet  di Oggiono) con "Il vestito di felicità" e Marta Mapelli (I EL A. Manzoni di Lecco) con "Il giorno prima della felicità". I vincitori, dal primo al terzo posto, riceveranno un buono spendibile presso una libreria della zona.


I FINALISTI DEL PREMIO MANZONI ROMANZO STORICO 2018

- "La ragazza di Marsiglia", Maria Attanasio
Per vent’anni Rosalia Montmasson fu moglie di Francesco Crispi, che seguì in tutti gli esili, condividendone azione e utopia, senza paura e senza riserve, facendosi cospiratrice e patriota al servizio della causa mazziniana. Si erano incontrati a Marsiglia: lui esule in fuga dalla Sicilia borbonica, lei lavandaia stiratrice che si era lasciata alle spalle l’asfittico paesino d’origine dell’Alta Savoia. Diventata mazziniana anche lei, entrò a poco a poco nella vita di riunioni e di azioni clandestine di lui, perfino le più rischiose. Avvincente romanzo storico, restituisce voce e identità, recuperando anche una sommersa e avventurosa coralità di oscuri eroi, con un ritmo narrativo di inchiesta letteraria su una vicenda nascosta del Risorgimento. 

- "Le assaggiatrici", Rosella Postorino
Ispirata alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf),ecco la vicenda di Rosa Sauer, 26enne berlinese sposata da un anno con Gregor. Lui è partito per il fronte, la madre è rimasta uccisa sotto i bombardamenti della capitale tedesca, non le resta che scappare in campagna dai suoceri. Sarà lì che Rosa entrerà a far parte, con altre ragazze e donne, della squadra di assaggiatrici di Hitler, ogni giorno condotte in caserma per sedersi alla mensa e assaggiare i pasti potenzialmente letali destinati al Führer. Una condizione ambigua e spaventosa: la possibilità di mangiare mentre, intorno, si muore di fame per la guerra. Eppure anche la possibilità di morire a ogni boccone. Lavicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della storia, forte dei desideri della giovinezza.

- "L'ultima patria", Matteo Righetto
È il 1898, un freddo mese di novembre. Sulle arcigne montagne tra l'altopiano di Asiago e la val Brenta, a Nevada, gli abitanti sono ormai quasi del tutto scomparsi: la maggior parte di loro, oppressa da una spaventosa povertà, ha abbandonato i luoghi d'origine per emigrare in America in cerca di fortuna. Jole ha compiuto vent'anni e cresce sempre più bella mentre la sua giovane sorella Antonia ha seguito la vocazione religiosa e ha deciso di farsi monaca; il fratellino Sergio è preda di strani tremori dovuti a una causa misteriosa e viene affidato alle cure della "Santa", la guaritrice di un paese vicino. La momentanea apparente quiete della zona viene sconvolta quando entrano in azione due banditi. Western epico e realistico, che trasmette emozioni e racconta il confine tra ragione e violenza.


SEGNALAZIONE "STORIE DI LAGO"

- "Di sangue e di ghiaccio", Mattia Conti
Quando Ranocchia viene ripescato dall'acqua gelida del fiume, più morto che vivo, ciò che il paese sospettava da tempo diventa certezza: è impazzito. Già non è mai stato molto brillante, con il suo fare svagato e il fisico gracile, inabile al lavoro nei campi. Da quando poi se n'è andato di casa per calcare le assi del palcoscenico... Inevitabile che la sua mente, già debole, cedesse. Il ragazzo viene internato nel manicomio di Como e tutti pensano di aver risolto il problema, senza considerare che nello stesso istituto è entrata da pochi mesi anche Bianca, la Maestrina, la ragazza che ha insegnato a Ranocchia a leggere, amare e soffrire. Un romanzo che unisce la Lecco contadina di fine Ottocento, legata alla memoria manzoniana, e il manicomio, che confonde follia e realtà.

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