2018-09-13

Quaranta partecipanti al secondo viaggio di studio e memoria del 2018 ai Lager di Auschwitz I, Birkenau e Monowitz, promosso dal Consorzio Brianteo Villa Greppi

Quaranta partecipanti per la seconda edizione del viaggio di studio e memoria al sistema di campi di sterminio di Auschwitz I, Birkenau e Monowitz. A tre mesi esatti dal primo viaggio, si è concluso martedì 11 settembre un nuovo tour guidato al sistema di campi di sterminio più grande realizzato dal Terzo Reich, luogo in cui durante la seconda guerra mondiale hanno perso la vita oltre un milione di persone. Promosso come sempre dal Consorzio Brianteo Villa Greppi nell’ambito della rassegna Percorsi nella memoria, il viaggio è stato riproposto in risposta al sempre crescente numero di iscritti e sta ancora una volta affiancando alla visita delle tre parti del complesso concentrazionario sorto nei pressi della cittadina polacca di Oswiecim un itinerario alla scoperta della città di Cracovia, dalla fine degli anni Settanta patrimonio UNESCO. 


Quattro giorni intensi che hanno visto la partecipazione, in rappresentanza dei comuni del Consorzio Villa Greppi, del vicesindaco di Sirtori Paolo Negri e che hanno preso il via lo scorso sabato 8 settembre: dopo un primo tour tra le vie di Kazimierz, storico quartiere di Cracovia che sino alla Shoah è stato centro della comunità ebraica, e la visita di domenica al campo di Auschwitz e alla mostra “The Labyrinths” (con oltre 300 fra disegni e istallazioni del deportato polacco Marian Kolodziej), lunedì 10 è stata la volta della visita al Lager di sterminio di Birkenau e al memoriale di Monowitz, quest’ultimo campo di lavoro in cui transitarono oltre 35.000 deportati. Infine, per il quarto e ultimo giorno, il gruppo ha intrapreso un itinerario alla scoperta della Città Vecchia di Cracovia. 

«Il viaggio della memoria – commenta Marta Comi, Presidente del Consorzio Villa Greppi – è un’occasione per riflettere sul presente. Ripensare a come l’odio tra gruppi di persone, o talvolta anche solo l’indifferenza generale, abbia  condotto allo sterminio di milioni di vite umane, ci aiuta, oggi, a riconoscere l’importanza del rispetto della vita, della libertà di espressione e di movimento di ogni persona e a impegnarci con determinazione nella difesa dei diritti di ogni essere umano».

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