2018-07-06

“MANOLO – ERAVAMO IMMORTALI” di Maurizio Zanolla

Le caratteristiche:
414 pagine – copertina a 2 ante – foto b/n – formato cm. 14x21,5 – prezzo 20,00 Euro – 
Fabbri Editori


di Renato Frigerio Manolo è il mitico appellativo con cui veniva indicato, e che ancora continua ad essere chiamato Maurizio Zanolla, l’alpinista trentino che negli anni settanta e ottanta si è posto sulla cresta dell’onda dell’arrampicata, divenendo il caposcuola e il simbolo di un nuovo stile che ha praticamente estremizzato le già spericolate acrobazie degli arrampicatori di ogni tempo. Giunto ora alla soglia dei sessant’anni, viene finalmente convinto a scrivere per la prima volta qualcosa di sé. Non lo fa, come forse lo si sarebbe aspettato, presentando buona parte delle sue incredibili conquiste storiche di pareti di impressionanti 

difficoltà, ma scegliendo di limitarsi a parlare della parte più lontana e nascosta della sua vita, iniziando dagli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, per fermarsi al punto in cui, poco più che ventenne, aveva ormai raggiunto la piena maturità nell’”arte” di arrampicare, allo stesso modo dello stile di vita come era stato da lui inteso e praticato. Questo suo duplice atteggiamento, cui si è rigidamente attenuto senza indulgere a compromessi, traspare nitidamente nel suo racconto autobiografico, pure se qui è contemplato un breve tratto della sua vita. Chi poi lo ha potuto seguire nella sua lunga e sbalorditiva attività successiva non avrà difficoltà a riconoscere che il suo percorso umano e alpinistico non si è più discostato dall’indirizzo così bene descritto nel suo libro. 
“Eravamo immortali” indica qui l’espressione con la quale Manolo si riferisce alla convinzione con cui lui e i suoi amici di cordata in quel periodo affrontavano ogni repulsiva parete senza ricorrere alle protezioni con cui gli altri alpinisti si assicuravano. Lui certamente, a differenza di alcuni di questi amici, grazie anche alle sue eccezionali doti congenite, è riuscito a sopravvivere, “immortale”, nonostante la morte beffarda gli si sia affacciata ripetutamente e molto da vicino, anche quando era ancora nel fiore degli anni. Tutto ciò è incluso nel volume, che comunque afferra sempre e trascina, capitolo per capitolo, per la spontaneità e la scorrevolezza di un’accurata descrizione degli ambienti di avvincente bellezza da lui frequentati e dei personaggi che ci rende presenti e interessanti, 
per averli conosciuti ed accolti nel suo animo sincero e generoso. 



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