La strada che porta a Villa del
Balbianello porterà il nome di “Via
Guido Monzino”. La cerimonia di intitolazione ufficiale da parte del comune
di Tremezzina (CO) si è svolta nella mattinata di ieri, anniversario
della nascita di Monzino, ultimo proprietario della villa che, alla sua
morte, donò la storica dimora al FAI – Fondo Ambiente Italiano.
Imprenditore, collezionista e appassionato
viaggiatore, il conte Guido Monzino (1928-1988)
dedicò gran parte della sua vita alle imprese alpinistiche e alle esplorazioni.
Fu il primo a portare la bandiera italiana al
Polo Nord e in cima all’Everest. Ha compiuto venti spedizioni in tutto il
mondo, tra cui si ricordano la traversata delle Grandes Murailles, il Cerro
Paine, la prima assoluta del Kanjut Sar.
Acquistò
Villa del Balbianello nel 1974 e ne fece il rifugio dove conservare con ordine
e gusto i ricordi di una vita avventurosa. Si dedicò a una completa opera di
ristrutturazione, che interessò lo splendido giardino e gli edifici. Qui decise
di collocare le sue numerose collezioni d'arte, l'importante biblioteca, i
cimeli delle spedizioni, in particolare quelle all'Everest del 1973 e al Polo
Nord, raggiunto nel 1971 con slitte trainate da cani.
Per sua volontà, alla morte nel 1988, il FAI prese in carico la rigorosa gestione della
villa, preservandone lo spirito che rivive nel meraviglioso giardino e
negli ambienti dove sono custoditi libri, mappe, strumenti di viaggio, arredi e
preziose quanto curiose collezioni di oggetti d’arte antica e primitiva e
l’affascinante Museo delle Spedizioni:
tutto è ancora allestito secondo il suo volere.
Durante la visita della è anche possibile
visionare il video Guido Monzino: l’ultimo esploratore di Simone Pera e Alberto
Saibene, prodotto dal FAI (durata 25 minuti) che rappresenta uno strumento per
comprendere chi fosse davvero questo personaggio e quali fossero i motivi
profondi che lo hanno spinto a essere un uomo fuori dal tempo, un “Duca degli
Abruzzi in pieno XX secolo”. Il documentario unisce le testimonianze di chi lo
ha conosciuto con le immagini delle spedizioni che lo stesso Monzino ebbe cura
di far filmare dai più grandi operatori dell’epoca.
SABATO 17
MARZO, UNA NUOVA STAGIONE A VILLA DEL BALBIANELLO. Superata la soglia dei
117.000 visitatori nel 2017, Villa del
Balbianello si appresta a riaprire, sabato
17 marzo, per una nuova stagione. Per il terzo anno consecutivo, la storica
dimora affacciata sul Lago di Como è stata il bene del FAI più visitato
d’Italia. Un apprezzamento da parte del pubblico che si è ripetuto anche nel
periodo invernale, grazie al prolungamento del calendario fino all’Epifania -
che verrà ripetuto anche quest’anno -
a conferma di una capacità di attrazione che supera le stagioni
Nel 2017, l’affluenza
ha fatto registrare un nuovo record con circa 117.800 visitatori, la stragrande maggioranza stranieri, con un
incremento di francesi, inglesi, americani e australiani. In aumento anche
cinesi, asiatici e arabi. Scenario
favoloso per nozze da sogno, nel 2017 Villa del Balbianello è stata scelta
come location per 140 matrimoni da coppie arrivate da ogni parte del mondo:
Gran Bretagna, Usa, Australia, Svezia, Germania, Svizzera, Italia, Emirati
Arabi, Francia, Olanda. Per il 2018 e il 2019, le prospettive sono altrettanto
positive. L’anno in corso è vicino al tutto esaurito con 96 date già prenotate.
Ad aprire la stagione degli eventi privati, una cena aziendale il 21 marzo,
mentre il primo “si” è fissato per il 15 aprile per una coppia russa, poi via via
un calendario sempre più fitto fino a novembre. E qualcuno con largo anticipo ha già prenotato la
cerimonia nuziale per il 2019. Talvolta si tratta di eventi decisamente poco
convenzionali, come le coppie travestite da personaggi di Guerre Stellari, a evocare il celebre ‘sì’ di Anakin Skywalker e Padmé Amidala in Star Wars Episodio II - La guerra dei cloni. Ma Villa
del Balbianello sembra ispirare momenti di romanticismo molto particolari. Ci
sono gli sposi che chiedono di essere accompagnati dal pontile alla Loggia
Durini da suonatori di chitarra e mandolino. O i fidanzati che organizzano, in
un angolo del parco, un gesto speciale per la loro dichiarazione d’amore.
Aumentano anche i servizi fotografici per gli sposi e i fotobook personali.
CALENDARIO
PIU’ LUNGO.
Più che positivo il bilancio
dell’apertura invernale, che verrà replicata
anche quest’anno fino all’Epifania 2019. Nei giorni festivi e nei ponti
dall’8 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018, sono stati 2.300 i visitatori che hanno
apprezzato le bellezze della villa e la duplice ambientazione della Natività a cura dall’associazione
Amici del presepe - sezione Tremezzina nella darsena e nella
Loggia Segrè.
Nella Loggia Segrè erano stati allestiti dieci diorami realizzati dai maggiori
maestri di queste produzioni, mentre nel porticciolo
reso celebre anche per essere stato scelto dal regista George Lucas come
location di alcune scene del film Guerre
Stellari - Episodio II “La guerra dei cloni” era stato ambientato un presepe in stile lacustre con una
trentina di statue ad altezza naturale.
La conferma delle aperture invernali è in linea
con l’incremento di presenze e arrivi nelle località del lago nei mesi di
dicembre e gennaio. Negli ultimi anni la stagione si è allungata, scivolando di
fatto fino alle festività natalizie, e Villa del Balbianello sarà in prima fila
nella promozione del turismo invernale, grazie anche alla collaborazione con “Lago
di Natale” di Como Città dei Balocchi, progetto per l’illuminazione di alcuni
dei luoghi più suggestivi del Lario.
SEMPRE PIU’
GREEN.
In linea con la sua vocazione di profondo rispetto dell’ambiente in cui è
inserita, e con la campagna
“#salvalacqua” lanciata durante il Convegno Nazionale dei Delegati e
Volontari FAI che si è tenuto a Palermo la scorsa settimana, Villa del
Balbianello ha installato quest’anno tutti gli accorgimenti necessari per il
risparmio energetico dell’acqua.
Inoltre sono partiti i lavori di messa in
sicurezza del versante del Dosso di Lavedo sopra il percorso pedonale con la
pulizia del sottobosco e la posa in opera di barriere antismottamento di legno.
E grazie alla Croce Rossa di Menaggio, è stato
posizionato un defibrillatore,
l’apparecchio salvavita utile per proteggere il più possibile un luogo così
tanto frequentato.
A livello di manutenzioni spiccano il restauro
della statua di San Francesco sul
piazzale della chiesetta con la ricostruzione del braccio mancante, il
rispristino del sistema di canalizzazione delle acque piovane con un
ampliamento dei canali e il primo “rinfresco” delle pareti della Loggia Segrè
dopo ben 5 anni.
IL LEGAME
CON IL TERRITORIO.
Sempre più proficue le sinergie con il territorio. Si sta incrementando la rete
di partner FAI in modo da collaborare in maniera più stretta con gli operatori
economici della zona. Inoltre, Villa del Balbianello ha intensificato i
rapporti con gli istituti superiori e quest’anno è stata inserita nei programmi
di alternanza scuola-lavoro a cui partecipano già 26 studenti divisi in
diversi periodi tra primavera ed estate.
GIORNATE
FAI DI PRIMAVERA.
Come ogni anno, i giardini di Villa del Balbianello saranno fra i beni
protagonisti delle Giornate FAI di Primavera, sabato 24 e domenica 25 marzo, insieme alla Torre del Soccorso a
Ossuccio e ad altre location aperte dalla Delegazione FAI di Como. Sabato 24 la
giornata sarà anche arricchita da un ‘evento nell’evento’ con un aperitivo
pomeridiano.
SERE FAI
D’ESTATE.
Come ogni anno, Villa Balbianello ospita una serie di eventi aperti al pubblico
che prende il titolo di Sere FAI d’Estate (negli anni scorsi il calendario andava
sotto il nome “Sete di cultura e peccati di gola”) Quest’anno il programma è decisamente molto più ricco: 17 e 24 giugno, 13 luglio, 9 e 17 agosto,
aperitivi con musica dal vivo. 5, 12 e
19 ottobre, tre serate con raffinate cene a tema, degustazioni delle
eccellenze gastronomiche con piatti della tradizione culinaria milanese, romana
e napoletana, visite al giardino e agli interni della villa e musica dal vivo.
*****
DAL CARDINAL DURINI ALL’ESPLORATORE DELL’ARTICO.
Fu il Cardinale Angelo
Maria Durini a edificare il complesso di Villa del Balbianello alla fine del
XVIII secolo, sui resti di un convento francescano, di cui oggi resta la
facciata dell’antica Chiesa. Alla morte del cardinale, la villa passò al nipote
Luigi Porro Lambertenghi, attivo patriota antiaustriaco che volle Silvio
Pellico come precettore per i propri figli. Balbianello è un luogo molto caro a
Pellico, che così lo evocò in una lettera: ‘Benedetto Balbianino! Vi passerei
volentieri la mia vita, tanto è romanzesco, poetico, magico questo soggiorno’.
Il complesso passò poi al marchese Giuseppe Arconati Visconti e successivamente
al generale americano Butler Ames, che lo sottopose a un attento restauro. Nel
1974 gli eredi la vendettero all’imprenditore Guido Monzino, appassionato
esploratore e alpinista. Esponente di una delle più solide famiglie della
borghesia milanese, egli si dedicò a una nuova opera di ristrutturazione, che
interessò non solo gli edifici ma anche lo splendido giardino, cui venne
conferito l’aspetto attuale, e riarredò completamente le stanze. Fu lo stesso
Monzino a decidere di lasciare la villa, insieme con gran parte del Dosso di
Lavedo, in eredità al FAI, che la gestisce dal 1988.
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