2018-03-19

TOM RANDALL E IL QUARANTENNALE DEL GRUPPO GAMMA

È SEMPRE PIÙ VICINA LA SERATA ATTESA DAGLI APPASSIONATI
CON ANSIOSA IMPAZIENZA




Nell’annunciare poche settimane or sono la programmazione di una particolare serata alpinistica, quella appunto che si svolgerà martedì 10 aprile alle ore 21 presso il Cinema Teatro Palladium con tema “Fessure gigantesche: alla ricerca delle vie trad più dure al mondo”, non abbiamo volutamente abbondato nel fornire informazioni riguardo al protagonista che verrà ad intrattenerci.
Si riteneva che un personaggio del valore di Tom Randall facesse scoop già con la semplice citazione del suo nome, ma avevamo pure in mente di dedicare a lui un ulteriore comunicato che servisse pure come promemoria della sua imminente serata, che viene sponsorizzata da DF Sport Specialist, CAMP, Rock Experience con RAB, vinicola Mauri, ICAM, Carozzi, Ferranti.
Alpinisti e climbers del Regno Unito costituiscono un capitolo fondamentale nella storia dell’alpinismo mondiale, e nel confronto della loro storia gloriosa che non ha avuto interruzioni, il gruppo Gamma ha sempre riservato un’attenzione e un’ammirazione speciale. Anche per questo importante riferimento storico, i protagonisti britannici del nostro tempo hanno goduto di una presenza privilegiata nelle serate alpinistiche del gruppo, succedendosi così numerosamente, a partire dal 1998 fino al 2015: Lindsay Griffin, Roger Payne, Ken Wilson, Mick Fowler, Steve McClure, Ben Heason, Ian Parnell, Leo Houlding, Paul Pritchard, Andy Cave, Tim Emmet, Jerry Moffat, Ron Fawcett, Simon Yates.
Ci sembrava logico proseguire in questa particolare tradizione anche per la serata che dava l’avvio alle manifestazioni per il quarantennale del nostro gruppo, soprattutto perché Tom Randall, climber di spicco nella culla dell’arrampicata “trad”, nel cuore del Regno Unito, era il personaggio più indicato per presentare il nuovo stile di arrampicata che si sta diffondendo appassionatamente tra i più giovani: uno stile moderno, ma che si richiama fortemente a quello della tradizione che più piace, appunto “trad”.
Tom Randall è un eccellente scalatore, che ha arrampicato molto anche fuori della Gran Bretagna, in particolare negli Stati Uniti. In Inghilterra ha messo a segno una serie di difficoltà ‘E’, esprimendosi sempre ai massimi livelli. È diventato famoso per il suo modo di scalare, rapido ed elegante, e con Jerry Moffat, Ron Fawcett, Michael Peter Livesey, Pat Littlejohn, è uno tra i più importanti rocciatori britannici recenti ed attuali.
Nato in Sudafrica trentasette anni fa, è cresciuto in Gran Bretagna, dove ha lavorato per parecchio tempo dopo gli studi nel mondo della finanza. A scuola aveva conosciuto l’arrampicata, che da subito l’aveva affascinato e che era diventata poi il suo hobby da curare parallelamente alla sua vita professionale. Col passare del tempo, però, viste le sue capacità di atleta e di allenatore, è arrivato a dover decidere tra carriera professionale in finanza o dedicarsi all’arrampicata a tempo pieno e diventare climber professionista. Quest’ultima è stata la sua opzione.
Tom ha iniziato a scalare per riuscire a venire a capo della sua paura dell’altitudine. Ben presto, come spesso capita, quell’esercizio è diventato un piacere in sé e per sé, sfruttando sistemi e regimi di allenamento mutuati da altri sport. L’area da lui maggiormente frequentata per le scalate è quella attorno a Sheffield, nota per la sua roccia particolare, il gritstone. Su queste falesie Tom ha messo la firma su numerosissime vie nuove, difficili e oltremodo ardite, del Peak District. (Si tratta, di una zona della contea dell’Inghilterra centrale, che abbraccia i limiti meridionali della Catena Pennina. Storicamente il Peak District è stato la culla dell’arrampicata inglese, in quanto lì si sono sviluppate nuove tecniche, aiutate dall’ottima aderenza permessa dall’arenaria. Qui, personaggi leggendari come Joe Brown, classe 1930, nome che richiama la fessura Brown alla Blaitiere nelle Aiguilles de Chamonix, e Donald Desbrou Whillans, classe 1933, per lui un’ impresa tra tutte, la prima al Pilone Centrale sul Monte Bianco, tra i migliori alpinisti del dopoguerra, hanno giocato un ruolo significativo nella crescita dei livelli dell’arrampicata britannica).
Quel suo amore per le prime ascensioni lo ha portato a viaggiare per tutto il Regno.Unito e poi per tutto il mondo. È così che è andato a salire vie dure in stile trad in Valle dell’Orco, a Cadarese e sullo Utah White Rim, tanto per citarne solo alcune. Dotato di uno strano desiderio di andare a soffrire, di un ottimo senso dello humour e di un entusiasmo sconfinato, Tom ha deciso di andare al di là dei limiti e di alzare l’asticella, il tutto vicino a casa, mettendo assieme una serie di sfide piuttosto creative, a volte dure, a volte strambe, ma il più delle volte sia dure che strambe.
Tom ha inoltre spinto l’arrampicata verso direzioni davvero insolite. Dopo aver subito un incidente a causa del quale doveva evitare di scalare su tacche e tacchette, Tom si è concentrato sullo sviluppo delle proprie capacità di scalata in fessura, fino a far diventare il tutto una vera ossessione per le fessure offwidth, fuori misura. Dopo essere riuscito a salire praticamente tutto lo scalabile nel Regno Unito e dopo aver salito alcune delle vie più difficili d’Europa gli rimaneva solo un posto dove andare a far visita. Fu così che un viaggio nel Sudovest degli Stati Uniti, cioè nella capitale mondiale delle fessure offwidth, lo vide riuscire nella prima salita della Century Crack (5.14b) - la più dura del suo genere. Risolta la più larga delle fessure, la sfida doveva chiaramente essere rivolta a quella più stretta. Dopo mesi passati nel suo ormai famoso scantinato per gli allenamenti, un viaggio a Squamish gli ha permesso di portarsi a casa una ripetizione della Cobra Crack (5.14b).
Dopo aver ripetuto un gran numero delle linee in fessura più dure al mondo e dopo aver nel contempo anche aperto una cospicua quantità di vie nuove, Tom adesso è concentrato con il suo compagno di scalate, Pete Whittaker, a rompere la barriera del 5.15 nelle scalate trad. La coppia sta lavorando al progetto chiamato The Crucifix Project nello Utah, che diventerà la scalata tradizionale ed in fessura di gran lunga più dura al mondo.
Tra le sue numerose ascensioni ed imprese di rilievo, che ha realizzato aggiudicandosi importanti record di velocità, ci azzardiamo a segnalarne una che avrebbe dell’incredibile e dell’inverosimile se non fosse che gli è stata ufficialmente riconosciuta e si tratta del record mondiale per la quantità di vie salite in solitaria nello stesso giorno, e sono state la bellezza di 550! Serve altro per far restare tutti a bocca aperta? Può anche darsi che incontrandolo scopriremo che non c’era motivo di dubitare nemmeno di questo suo exploit, tanto saremo stati persuasi dell’insieme delle sue capacità, che evidentemente appartengono soltanto a chi è stato privilegiato dalla natura e le ha poi valorizzate con una volontà determinante e indefessa.



            Renato Frigerio


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