2018-03-26

Mandello. Addio Angelo Bonacina, fu pubblico amministratore e uomo di sport


di Claudio Bottagisi
Lutto a Mandello per la morte di Angelo Bonacina. Uomo di sport (fu tra i fondatori e in seguito tra i più attivi esponenti della locale Polisportiva), aveva 88 anni ed era conosciuto e stimato anche per il suo impegno politico e amministrativo.

Nel 2015 aveva tagliato con sua moglie Rosy il traguardo delle nozze di diamante e lo aveva festeggiato in una domenica d’agosto. Una domenica gioiosa, nel ricordo di un anniversario significativo, appunto i 60 anni di matrimonio. A celebrare la messa era stato monsignor Dante Lafranconi, mandellese, allora vescovo di Cremona.
Nato nel 1930, Angelo Bonacina aveva conosciuto Rosy a Milano nel dicembre del ’54. Lei, sua coetanea, nativa di un piccolo paese della provincia di Udine, era “tata” presso una benestante famiglia milanese. Lui, mandellese d’origine, stava prestando servizio di leva alla Vigilanza Aeronautica Militare.
Soltanto otto mesi di fidanzamento, poi la decisione di sposarsi. Il matrimonio venne celebrato il 13 agosto 1955.
Rosy e Angelo Bonacina si stabilirono a Mandello, dove lei ha sempre svolto l’attività di casalinga, mentre lui ha lavorato come operaio specializzato dapprima alla Moto Guzzi e in seguito presso la “Dbm”, azienda rilevata nei primi anni Novanta dal Gruppo Elbe.
Di Bonacina, cavaliere ufficiale della Repubblica, si ricorda come detto l’impegno politico e amministrativo. Eletto per più mandati in consiglio comunale, è stato per molti anni assessore.
Era anche un grande appassionato di sport, va ribadito, e ha ricoperto incarichi dirigenziali all’interno del Coni e dedicato tempo ed energie in particolare all’atletica leggera. Basti ricordare che Bonacina è stato per anni alla guida della sezione atletica della Polisportiva Mandello, costituita nel 1969 e una tra le prime a svolgere un’attività finalizzata all’avvicinamento dei giovani mandellesi alla pratica sportiva.
Proprio sotto la sua guida e sotto quella dell’indimenticato professor Gianfausto Balatti la sezione raggiunse importanti risultati e fu per anni anche la più numerosa.
C’era poi la passione per la poesia, che ha portato Angelo a scrivere numerose composizioni, in italiano e in dialetto.
Nella prefazione a una sua raccolta proprio di poesie dialettali data alle stampe qualche anno fa lui stesso spiegava: “Attraverso il dialetto laghée vorrei dar voce alla cultura e alle tradizioni del nostro territorio, rispettandone usi e costumi, in particolar modo quelli della terra mandellese”. “E con questa raccolta - aggiungeva Bonacina - provo a descrivere i momenti di gioia o di dolore che hanno caratterizzato il trascorrere del mio tempo, anche per dimostrare una volta di più il rispettoso legame che da sempre conservo nei confronti del mio paese e della sua gente”.

Oltre alla consorte, Angelo Bonacina lascia i figli Piergiacomo e Giordana, che sulla sua pagina Facebook ha postato nella giornata di lunedì 26 marzo questo significativo saluto: “Ciao papà, ti ritroverò in ogni goccia di pioggia. In ogni sospiro di vento, in ogni raggio di sole, in ogni onda del tuo amato lago e in ogni riflesso dorato della tua adorata Grigna”.

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