2018-03-25

Gimondi a Casa don Guanella: “La mia vittoria più importante? La famiglia”

L’ex campione ciclista ospite per una sera della comunità educativa lecchese. Con lui, la figlia Norma


di Claudio Bottagisi
“L’abbiamo inseguito a lungo, ma ce l’abbiamo fatta a portarlo qui a Casa don Guanella, con noi e con i nostri ragazzi. E’ bello poter parlare a Felice delle nostre attività e di quello che stiamo facendo alla cascina. Tante volte ripetiamo a noi stessi che abbiamo iniziato dal niente, eppure il progetto che stiamo attuando continua a fare passi avanti e ora stiamo costruendo i laboratori, che speriamo di poter inaugurare il prossimo 24 ottobre in concomitanza con la festa di san Luigi Guanella”.

Così don Agostino Frasson ha presentato venerdì 23 marzo Felice Gimondi ai numerosi intervenuti alla cena benefica organizzata a Casa don Guanella proprio a sostegno del progetto di agricoltura sociale in fase di avanzata realizzazione a Valmadrera e a cui il mondo dello sport e in particolare il ciclismo sta dando un grande aiuto. E parlare di ciclismo vuol dire parlare di Felice Gimondi, classe 1942, ex campione professionista capace di vincere in salita, a cronometro e pure in volata e uno dei pochi corridori ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri - il Giro d’Italia per tre volte (nel 1967, nel ‘69 e nel ‘76), il Tour de France nel 1965 e la Vuelta di España nel 1968 - oltre a essersi aggiudicato un Mondiale su strada nel 1973, una Parigi-Roubaix, una Milano-Sanremo, due Giri di Lombardia e due Giri dell’Appennino. Suo è anche il record di podi al Giro d’Italia: ben 9.
Una grande carriera, insomma, tra l’altro coincisa (e il dettaglio non è trascurabile) con quella di Eddy Merckx , non a caso soprannominato “il cannibale”, rispetto al quale Gimondi ha avuto peraltro una maggiore longevità ad alti livelli avendo iniziato a vincere prima - al Tour del ’65 - e terminato dopo, con il successo al Giro d’Italia del 1976.
Una grande carriera, appunto, ma soprattutto un uomo con ideali profondi, a iniziare dalla famiglia. “Mia moglie Tiziana mi ha sempre dato il coraggio per superare ogni difficoltà e guardare avanti - ha detto l’altra sera Gimondi, che aveva al suo fianco la figlia Norma, a chi lo ascoltava a Casa don Guanella - e lei è sempre stata al mio fianco fin da quando, giovanissima, l’ho portata a vivere dalla Liguria, dove l’avevo conosciuta, in Val Brembana”.
“Lei c’era sempre - ha aggiunto - e mi tranquillizzava non appena c’era qualche problema. Il 50 per cento delle mie vittorie è merito suo, perciò voglio dedicare a lei 50 dei miei più grandi successi. Poi ci sono le mie figlie Norma e Federica. Sì, devo dire che la famiglia è la mia vittoria più importante”.
Ha parlato anche del progetto di Cascina don Guanella, Gimondi. E ha detto che “è bello trovare persone come don Agostino e come i suoi educatori che dedicano il loro tempo a ragazzi che altrimenti rischierebbero di essere emarginati”. “Qui trovano il loro equilibrio - ha aggiunto l’ex campione originario di Sedrina - e una seconda famiglia e del resto Casa don Guanella è nata per accogliere orfani di guerra, dunque ragazzi in difficoltà”.
Gimondi ha parlato anche della sua carriera ciclistica, nella sua “tappa” lecchese. E della rivalità con Merckx. “Era fortissimo - ha affermato con un sorriso - e abbiamo lottato con il coltello tra i denti, ma lui non si accontentava mai e voleva vincere sempre, compresi i circuiti. Ci siamo sempre rispettati e per me è stato ed è tuttora un grande amico. L’ho ammirato per la sua tenacia, il suo coraggio e il suo temperamento”.
In precedenza Felice Gimondi aveva guardato il simpaticissimo filmato realizzato da Dario Santorelli, educatore della comunità educativa di via Amendola, in cui erano riassunte vita e carriera del grande campione bergamasco e, a seguire, il video di presentazione della “Granfondo don Guanella” del prossimo 27 maggio destinata a dare ulteriore linfa al progetto di agricoltura sociale.
Quindi la cena, con i prodotti, il vino e la birra della cascina. E l’omaggio a Gimondi del bel ritratto realizzato dall’artista Afran. Poi, prima del congedo, la promessa strappata all’ex campione da don Agostino di parlare a Merckx del “Don Guanella”. E, se possibile, di portarlo un giorno a Lecco a conoscere di persona i progetti della Casa.

Nel servizio fotografico di Claudio Bottagisi le immagini della serata a Casa don Guanella di Lecco con Felice Gimondi.

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