2018-02-14

CRISI METALMECCANICA, IN 2 ANNI LICENZIATI 7MILA ADETTI IN LOMBARDIA

DONEGA':  LE ISTITUZIONI E LE FORZE POLITICHE SI ADOPERINO PER COSTRUIRE UN CONTESTO FAVOREVOLE PER FARE IMPRESA, PER RILANCIARE L’OCCUPAZIONE

In netto calo il ricorso agli ammortizzatori sociali nelle aziende metalmeccaniche lombarde, ma la ripresa stenta a decollare. E' quanto emerge dai dati del 44esimo rapporto Fim Cisl Lombardia sulle aziende in crisi, relativo al 2° semestre 2017, presentato oggi a Milano.
 Dal report emerge una forte contrazione delle imprese coinvolte da situazioni di crisi: 323, in calo del 36,54% rispetto allo scorso semestre e del 47,22% rispetto allo stesso periodo del 2016. 

Diminuisce, in modo significativo, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria che coinvolge 263 aziende (-35,85% sul semestre precedente) e 6.847 lavoratori ( -41,2%). Meno evidente, invece, la frenata della cassa integrazione straordinaria utilizzata in 42 aziende (-19,2%) per un totale di 1.961 lavoratori coinvolti (-6,17%). Più che dimezzato il ricorso alla mobilità che scende a quota 22 aziende (47 nel semestre precedente) con una conseguente riduzione anche del numero di licenziamenti che si attestano a 393 (1.010 nel semestre precedente). Questi derivano in buona misura da crisi aziendali con riduzione del personale (43 aziende, il 91% delle unità aziendali e 871 licenziamenti) e per una piccola quota da cessazioni di attività o fallimenti (6 aziende chiuse per un totale di 107 persone licenziate). Complessivamente, però, il numero di lavoratori licenziati negli ultimi 2 anni tocca quota 7.000 circa.
“La congiuntura non consente, ancora, di riassorbire i troppi lavoratori che hanno perso il loro posto in questi anni - afferma Andrea Donegà, segretario generale Fim Cisl Lombardia - e la desertificazione industriale determinatasi rappresenta un'ulteriore difficoltà in questa direzione”.  “Riteniamo necessario e urgente che le istituzioni e le forze politiche si adoperino per costruire un contesto favorevole per fare impresa, per rilanciare l’occupazione e agganciare l’evoluzione tecnologica - aggiunge -. In particolare, è fondamentale allineare la formazione in funzione delle professionalità che verranno richieste dal mercato e rafforzare le infrastrutture tecnologiche, ovvero la rete di telecomunicazioni e la banda larga in modo da consentire alle imprese di digitalizzarsi e agganciare l’innovazione. I dati produttivi in crescita ci rendono ottimisti e ci vedono impegnati, con la contrattazione aziendale, a sfidare le aziende sul terreno della produttività per rilanciare i salari, consolidare l'occupazione, consentire alle imprese di non perdere il treno dell'evoluzione tecnologica e cogliere, dai cambiamenti in atto, opportunità per tutti”. 
I territori maggiormente coinvolti nel semestre sono quelli di Milano (34,10%), Brescia (15,03%) e Varese (13,05%). Seguono Brianza, Lecco e Cremona con, rispettivamente, il 9,75%, 8,78% e 5,05%. Da segnalare il drastico calo registrato a Bergamo che passa dal 18,96% dello scorso semestre al 4,70% di quello attuale. Quanto alla tipologia di ammortizzatori sociali utilizzati, la cassa integrazione straordinaria è particolarmente accentuata nel territorio di Brescia (943 addetti su un totale di 1.961) dove, comunque, si riduce l’utilizzo di cassa integrazione ordinaria (411 contro i 1.433 del primo semestre 2017).                        
I contratti di solidarietà interessano in particolare il territorio di Brescia, Varese, Milano e Lecco. La cassa in deroga viene utilizzata quasi esclusivamente a Cremona. Le cessazioni di attività colpiscono in modo preponderante i lavoratori di Milano, Brescia e Brianza. 
“La nuova giunta regionale – conclude Donegà - dovrà intervenire con decisione per il rilancio del settore manifatturiero, con il coinvolgimento di sindacati, imprese, università, sistema creditizio. Vanno attuate strategie di sviluppo e di dotazione infrastrutturale, per rafforzare i settori tecnologici, garantire l'accesso al credito per gli investimenti industriali e incentivare la sostenibilità”.

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