Dopo un 2016
che aveva fatto segnare una performance positiva, con una crescita pari a +5,1%
rispetto all’anno precedente, la rilevazione di CRIF relativa all’intero 2017
mostra un ripiegamento del numero di richieste di valutazione e rivalutazione
dei crediti presentate dalle imprese italiane, che fanno complessivamente
segnare un -2,5% rispetto al 2016.
Nello
specifico, è proseguito anche nell’ultimo trimestre dell’anno il trend negativo
già rilevato nei precedenti periodi di osservazione, con una contrazione in
egual misura sia per il comparto delle società di capitali (-5,0%) sia per
quello delle imprese individuali (-4,7%).
Questa la
principale evidenza contenuta che emerge dall’ultima analisi effettuata da CRIF
sulla base del patrimonio informativo di EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie,
che raccoglie i dati relativi a oltre 85 milioni di posizioni creditizie, di
cui oltre 9 milioni riconducibili a imprese.
La
situazione in Lombardia
Per quanto riguarda la Lombardia, nel 2017 il
numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti da parte delle imprese ha subito
una flessione pari al -10,5% rispetto
al 2016, ben più marcata rispetto al trend rilevato a livello nazionale.
A livello provinciale si osserva un calo generalizzato, con
la flessione più importante nella provincia di Cremona (-17,1%).
Seguono Mantova e Varese, dove si registra rispettivamente
una flessione del -13,2% e -13,1%, mentre a Milano la contrazione rilevata è del -12,4%. Nella provincia di Sondrio,
invece, il calo più contenuto (-1,1%).
La dinamica in atto va però interpretata tenendo conto della
significativa contrazione delle richieste di rivalutazione dei vecchi rapporti
di credito mentre, nel complesso, si registra una buona tenuta dei nuovi
crediti richiesti dalle imprese seppur con differenze non trascurabili tra i
diversi territori e settori.
Province
|
Variazione % interrogazioni
(2017 vs 2016)
|
|
BERGAMO
|
-9,0%
|
|
BRESCIA
|
-2,6%
|
|
COMO
|
-8,0%
|
|
CREMONA
|
-17,1%
|
|
LECCO
|
-9,8%
|
|
LODI
|
-10,9%
|
|
MANTOVA
|
-13,2%
|
|
MILANO
|
-12,4%
|
|
MONZA E BRIANZA
|
-10,5%
|
|
PAVIA
|
-6,7%
|
|
SONDRIO
|
-1,1%
|
|
VARESE
|
-13,1%
|
|
TOT. LOMBARDIA
|
-10,5%
|
|
TOT.
ITALIA
|
-2,5%
|
Fonte:
EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Analizzando l’importo
medio richiesto dalle imprese, si individua un decremento rispetto al 2016
anche se, con 85.605 Euro richiesti,
la Lombardia si colloca ben al di sopra
della media nazionale.
Le singole province mostrano valori alquanto eterogenei.
Lodi registra l’importo medio più modesto, con un valore di poco
superiore ai 48.012 Euro mentre all’estremo opposto della classifica
regionale si posiziona Brescia con 132.298 Euro mediamente
richiesti, seguita da Mantova (97.539 Euro). Per le imprese della
provincia di Milano l’importo medio risulta invece pari a 89.297 Euro.
Questo disomogeneità
potrebbe derivare, oltre che dalla particolare struttura del tessuto
imprenditoriale dei singoli territori, anche dall’accentuazione della tendenza
a frazionare maggiormente le richieste di credito. Nel complesso, le dinamiche
rilevate a livello di singoli territori potrebbero essere influenzate da molteplici
fattori, che non sono stati oggetto di approfondimento nello studio.
Province
|
Importo Medio (in
euro)
2017
|
|
BERGAMO
|
74.228
|
|
BRESCIA
|
132.298
|
|
COMO
|
59.231
|
|
CREMONA
|
70.815
|
|
LECCO
|
80.371
|
|
LODI
|
48.012
|
|
MANTOVA
|
97.539
|
|
MILANO
|
89.297
|
|
MONZA E BRIANZA
|
85.605
|
|
PAVIA
|
48.541
|
|
SONDRIO
|
55.444
|
|
VARESE
|
64.902
|
|
TOT. LOMBARDIA
|
85.605
|
|
TOT.
ITALIA
|
72.737
|
Fonte:
EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
“Il 2017 si è chiuso con una performance
inferiore alle aspettative relativamente alle richieste di credito da parte
delle imprese, nonostante gli stimoli introdotti per rafforzare il tessuto
imprenditoriale del Paese e gli incentivi previsti dal Piano Nazionale
Industria 4.0. Va però segnalato come, da analisi qualitative che abbiamo
condotto, il risultato sembra essere influenzato prevalentemente dal
ridimensionamento delle richieste di rivalutazione, non completamente
compensate dalla maggiore vivacità delle richieste di nuovo credito - commenta Simone
Capecchi, Executive Director di CRIF. – Per l’anno corrente riteniamo
che il progressivo consolidamento del quadro macro-economico, che si sta
riflettendo positivamente anche sul miglioramento degli indicatori di
rischiosità delle imprese, possa dare ulteriore slancio all’intero comparto”.
“Nel complesso il canale
bancario resta centrale nelle politiche di finanziamento del sistema
industriale italiano. Per sostenere
le esigenze del mercato, oggi le aziende di credito possono sfruttare il
patrimonio informativo disponibile su imprese e territori per sviluppare
indicatori predittivi e benchmark settoriali sempre più performanti,
integrandoli all’interno dei propri sistemi di valutazione per mettere a punto
offerte mirate” – conclude Capecchi.
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