2018-01-30

NEL 2017 IN LOMBARDIA DIMINUISCONO LE RICHIESTE DI CREDITO PRESENTATE DALLE IMPRESE: -10,5%


Dopo un 2016 che aveva fatto segnare una performance positiva, con una crescita pari a +5,1% rispetto all’anno precedente, la rilevazione di CRIF relativa all’intero 2017 mostra un ripiegamento del numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane, che fanno complessivamente segnare un -2,5% rispetto al 2016.

Nello specifico, è proseguito anche nell’ultimo trimestre dell’anno il trend negativo già rilevato nei precedenti periodi di osservazione, con una contrazione in egual misura sia per il comparto delle società di capitali (-5,0%) sia per quello delle imprese individuali (-4,7%).
Questa la principale evidenza contenuta che emerge dall’ultima analisi effettuata da CRIF sulla base del patrimonio informativo di EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie, che raccoglie i dati relativi a oltre 85 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre 9 milioni riconducibili a imprese.
La situazione in Lombardia
Per quanto riguarda la Lombardia, nel 2017 il numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti da parte delle imprese ha subito una flessione pari al -10,5% rispetto al 2016, ben più marcata rispetto al trend rilevato a livello nazionale.
A livello provinciale si osserva un calo generalizzato, con la flessione più importante nella provincia di Cremona (-17,1%). Seguono Mantova e Varese, dove si registra rispettivamente una flessione del -13,2% e -13,1%, mentre a Milano la contrazione rilevata è del -12,4%. Nella provincia di Sondrio, invece, il calo più contenuto (-1,1%).
La dinamica in atto va però interpretata tenendo conto della significativa contrazione delle richieste di rivalutazione dei vecchi rapporti di credito mentre, nel complesso, si registra una buona tenuta dei nuovi crediti richiesti dalle imprese seppur con differenze non trascurabili tra i diversi territori e settori.
Province
Variazione % interrogazioni
(2017 vs 2016)
BERGAMO
-9,0%
BRESCIA
-2,6%
COMO
-8,0%
CREMONA
-17,1%
LECCO
-9,8%
LODI
-10,9%
MANTOVA
-13,2%
MILANO
-12,4%
MONZA E BRIANZA
-10,5%
PAVIA
-6,7%
SONDRIO
-1,1%
VARESE
-13,1%
TOT. LOMBARDIA
-10,5%
TOT. ITALIA
-2,5%
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Analizzando l’importo medio richiesto dalle imprese, si individua un decremento rispetto al 2016 anche se, con 85.605 Euro richiesti, la Lombardia si colloca ben al di sopra della media nazionale.
Le singole province mostrano valori alquanto eterogenei. Lodi registra l’importo medio più modesto, con un valore di poco superiore ai 48.012 Euro mentre all’estremo opposto della classifica regionale si posiziona Brescia con 132.298 Euro mediamente richiesti, seguita da Mantova (97.539 Euro). Per le imprese della provincia di Milano l’importo medio risulta invece pari a 89.297 Euro.
Questo disomogeneità potrebbe derivare, oltre che dalla particolare struttura del tessuto imprenditoriale dei singoli territori, anche dall’accentuazione della tendenza a frazionare maggiormente le richieste di credito. Nel complesso, le dinamiche rilevate a livello di singoli territori potrebbero essere influenzate da molteplici fattori, che non sono stati oggetto di approfondimento nello studio.
Province
Importo Medio (in euro)
2017
BERGAMO
74.228
BRESCIA
132.298
COMO
59.231
CREMONA
70.815
LECCO
80.371
LODI
48.012
MANTOVA
97.539
MILANO
89.297
MONZA E BRIANZA
85.605
PAVIA
48.541
SONDRIO
55.444
VARESE
64.902
TOT. LOMBARDIA
85.605
TOT. ITALIA
72.737
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

“Il 2017 si è chiuso con una performance inferiore alle aspettative relativamente alle richieste di credito da parte delle imprese, nonostante gli stimoli introdotti per rafforzare il tessuto imprenditoriale del Paese e gli incentivi previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0. Va però segnalato come, da analisi qualitative che abbiamo condotto, il risultato sembra essere influenzato prevalentemente dal ridimensionamento delle richieste di rivalutazione, non completamente compensate dalla maggiore vivacità delle richieste di nuovo credito - commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. – Per l’anno corrente riteniamo che il progressivo consolidamento del quadro macro-economico, che si sta riflettendo positivamente anche sul miglioramento degli indicatori di rischiosità delle imprese, possa dare ulteriore slancio all’intero comparto”.
“Nel complesso il canale bancario resta centrale nelle politiche di finanziamento del sistema industriale italiano. Per sostenere le esigenze del mercato, oggi le aziende di credito possono sfruttare il patrimonio informativo disponibile su imprese e territori per sviluppare indicatori predittivi e benchmark settoriali sempre più performanti, integrandoli all’interno dei propri sistemi di valutazione per mettere a punto offerte mirate” – conclude Capecchi.


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