2018-01-14

Cascina don Guanella “coltiva” la speranza. E la condivisione

Il 23 marzo cena benefica a Lecco con Felice Gimondi, aspettando la “granfondo” del 27 maggio
di Claudio Bottagisi
Aspettando la cena benefica del 23 marzo a Lecco con Felice Gimondi - classe 1942, ciclista professionista dal 1965 al ’79, vincitore di tutti e tre i grandi Giri (tre Giri d’Italia, un Tour de France e una Vuelta di Spagna) e campione del mondo su strada nel 1973
- e mentre fervono i preparativi per l’organizzazione della seconda edizione della Gran fondo don Guanella, quest’anno in calendario per domenica 27 maggio, il progetto di agricoltura sociale “Cascina don Guanella” procede spedito in località Piazza Rossè a Valmadrera, dove appunto ha sede una cascina di 800 metri quadrati calpestabili, circondata da trentamila metri quadrati di terreno coltivabile.
In queste settimane procedono i lavori per la realizzazione dei laboratori (il caseificio e il laboratorio per il miele, quello per la preparazione e il confezionamento delle confetture e il “birrificio” e altro ancora) e degli spazi da destinare all’area ristorazione, con annesse cucine.
La finalità del progetto in atto è infatti quella di creare un agriturismo-agribike con attività dedicate in particolare proprio agli amanti della bicicletta e dello sport del pedale, sfruttando quel filone turistico fortunatamente in evoluzione anche nel territorio lecchese, favorito da percorsi e da luoghi di indubbio fascino e di grande suggestione.
L’obiettivo sociale è invece di “attrezzare” un luogo in cui praticare come detto agricoltura sociale per l’accoglienza e la cura, la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani a grave rischio di emarginazione.
“Ciò che ci riempie d’orgoglio - era stato scritto nei mesi scorsi sul periodico di  “Casa don Guanella” - è quel gruppo di ragazzi che quotidianamente prova a mettersi in gioco attraverso numerose attività. Non senza fatica, non senza ripensamenti, ma è davvero una bella scoperta vedere tanti giovani in cammino, impegnati nel tentativo di riscoprire un proprio sé, le proprie potenzialità, risorse, fatiche ed emozioni”.
Accoglienza e cura, insomma, perché i ritmi stessi della natura e dell’agricoltura, l’accudimento delle piante, degli orti, delle serre e degli animali, il lavoro di gruppo e le relazioni tra le persone si dimostrano particolarmente idonei all’idea e al concetto di benessere.
Un luogo, in definitiva, dove imparare ad apprendere. E un progetto da sostenere e valorizzare.

Nel servizio fotografico di Claudio Bottagisi, momenti di vita e di condivisione a Cascina don Guanella e una serie di immagini dei “lavori in corso” finalizzati alla concretizzazione del progetto di agricoltura sociale.

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