2020-04-27

CORONAVIRUS – Riapertura 1° giugno acconciatori e estetisti. Inaccettabili 3 mesi di stop. Perdiamo 1,1 mld. A rischio 49mila addetti

Incomprensibile e inaccettabile. Così il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli definisce la decisione del Governo di rinviare al 1° giugno la riapertura di acconciatori e centri estetici.

“Con senso di responsabilità – sostiene Fumagalli – abbiamo elaborato e presentato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale pulizia, sanificazione. Proposte che penalizzano fortemente le nostre possibilità di ricavo, ma siamo consapevoli della loro necessità. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E ora non accettiamo che le attenzioni del Governo siano rivolte ad altri settori e si limitino ad una incomprensibile dilazione per la ripresa nostre attività, con tutto il rispetto per i musei che non scappano, che non possono essere fruiti dagli stranieri e che non rischiano il fallimento. Del resto, al 1° giugno cosa potremo fare di più rispetto ad oggi in termini di sicurezza? Si può far stare fermi, con costi continui e ricavi azzerati per gli interi mesi di marzo, aprile, maggio? No, non ci stiamo. Finora siamo stati alle regole, ma la prospettiva di un altro mese e più di fermo obbligato non l’accettiamo”.
Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo.
Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 49mila addetti del settore.
Anche il Presidente della categoria Benessere di Confartigianato Lecco, Giuseppe Lacorte si dice indignato dalle dichiarazioni del premier Conte: “Abbiamo previsto misure di igiene e sicurezza che saranno garantite nelle nostre attività a tutela dei nostri clienti e dei nostri collaboratori, siamo in grado di ripartire prima del 1° giugno. In questo modo e col proseguire del fermo delle attività, il Governo agevola gli abusivi, come una sorta di legalizzazione del lavoro nero”.
Confartigianato è già al lavoro per esercitare un’azione di lobby a livello regionale e nazionale per far sì che nel prossimo DPCM la data di riapertura della categoria benessere sia rivista e anticipata. Va chiarito, infatti, che il Decreto varato ieri sera contiene solo le misure valide dal 4  al 17 maggio, mentre non v’è traccia di cosa succederà dal 18 maggio in avanti.

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