2019-12-24

I SINDACI DI OGGIONO DAL DOPOGUERRA AL 1980 / 6

Il decennio che va dal ’75 all’80 prese avvio con due programmazioni pluriennali  presentate all’inizio dei rispettivi mandati. Molteplici e su più fronti gli interventi attuati

di Claudio Redaelli - Le elezioni del 7 giugno 1970 e del 15 giugno 1975 portarono nuovamente in consiglio la maggioranza dei candidati dello scudocrociato. E quelle stesse assemblee elessero a sindaco, per due mandati consecutivi, il cavalier Felice Giudici.

Nato a Oggiono nel 1932, Giudici svolse ininterrottamente l’attività di impiegato tecnico presso la ditta Astesani. Prima che gli fosse affidata la responsabilità di guidare il Comune fu assessore supplente  nella giunta guidata da Angelo Ghirlandi e assessore effettivo nell’esecutivo del sindaco Gianluigi Magni.
Successivamente fu nominato presidente della casa di riposo  e della scuola materna “Sironi”, svolgendone le funzioni per due decenni. Come dire, una vita spesa al servizio della comunità oggionese.

Nei due mandati amministrativi 1970-1975 e 1975-1980 collaborarono con Giudici questi esecutivi: Assessori effettivi - Lorenzo Conti (in entrambe le giunte assessore anziano), Pasquale Frigerio, Egidio Negri, Ezio Tettamanti, Carlo Brambilla, Gaetano Giudici e Franco Negri; assessori supplenti - Ercole Redaelli, Pierantonio Meroni, Sebastiano Magon, Pasquale Redaelli.
Nel corso del mandato 1975-1980 l’assessore Carlo Brambilla fu surrogato da Elio Civillini.
Il decennio che va dal ’75 all’80 prese avvio con due programmazioni pluriennali  presentate all’inizio dei rispettivi periodi. Tuttavia gli eventi straordinari che si verificarono, le innovazioni legislative in campo finanziario, la nuova legislazione regionale e le trasformazioni sociali impegnarono l’amministrazione comunale a intervenire per esigenze impreviste, oppure di diversa dimensione e immediatezza.
Tra gli imprevisti vanno annoverati i problemi della ditta Carniti e della casa di cura “San Giuseppe”, tra le urgenze quelle dettate dall’incipiente nuovo Servizio sanitario nazionale e dall’istituzione in Oggiono di un polo di scuola media superiore.
Proprio nel non facile periodo di transizione dall’era mutualistica a quella del nuovo Sistema nazionale era indispensabile garantire i servizi esistenti alle persone e progettare quelli mancanti. Il primo passo fu quello di concretizzare il mantenimento “in loco” del poliambulatorio Inam con il suo trasferimento in via Lazzaretto già proposto dalla precedente Amministrazione.

Allo scopo fu acquistata la porzione di immobile divenuta poi sede dei servizi socio-assistenziali.
A sostegno dell’edilizia economico-popolare fu assegnata all’Iacp di Como l’area Ventrella, in zona Belin, sulla base delle localizzazioni effettuate ai sensi della legge 865 del 1971 e furono destinate al medesimo scopo le aree acquisiste in zona dalle cooperative edilizie Brodolini, Settembre 291, Edilfamiglia Oggiono e quelle di altre due cooperative in via delle Moje e del Pascolo e dall’Iacp in via per Annone.

Nel settore fognario, risolto il problema della depurazione e del tratto di condotta in galleria, fu possibile affrontare l’approvazione definitiva dei progetti generali del primo e secondo lotto e del primo e secondo stralcio esecutivo del primo lotto, dando inizio ai lavori.
Il decennio vide altresì il dispiegarsi dei decreti delegati sulla scuola e l’emanazione delle leggi regionali per la promozione del diritto allo studio e dei sistemi bibliotecari in Lombardia.
Alla luce di queste normative sorsero alcune novità quali l’istituzione di borse di studio comunali, l’adozione del piano annuale di assistenza scolastica, l’assunzione diretta del servizio trasporto alunni, l’acquisto di uno scuolabus per i ragazzi delle frazioni e l’istituzione della Biblioteca civica.


Notevoli furono altresì gli interventi per le strutture e numerose le opere pubbliche avviate e portate a compimento, senza contare che dal ’70 all’80 vennero organizzate manifestazioni e commemorazioni particolarmente significative, a partire dal conferimento delle croci di cavaliere di Vittorio Veneto ai combattenti della guerra mondiale 1915-1918.

1 commento:

  1. Come collega Amministratore prima, e come concittadino poi, una sola parola : Grazie.
    Gianluigi Magni

    RispondiElimina