2019-11-09

Il valore delle immagini stampate nell’era di internet.



Ogni giorno si calcola che vengono immesse in rete qualcosa come un miliardo di immagini.
La possibilità offerta dai nuovi mezzi digitali, media, social e della comunicazione consentono una maggiore circolazione delle immagini come mai prima d’ora.
La grandezza di questi dati è talmente elevata che a breve bisognerà decretare cosa conservare e cosa destinare all’eliminazione.
Chi dovrà assolvere e in che modo a tale compito?
In questo scenario di modernità ci si pone l’interrogativo sul valore delle immagini digitali e il valore di quella stampata su carta.
E quale può essere la necessità di produrre un libro?
Oggi, grazie appunto ai big data e alla facile indicizzazione, è possibile trovare di tutto e di più in rete.
Ma il vero motivo per me è un altro. E’ di origine materiale. Le immagini “virtuali” in realtà hanno una vita breve.
Sia per la quantità, sia per la qualità. Nessuno decreta quale sia migliore o utile o rilevante un’ immagine prima di pubblicarla.
Un po’ come affidare a una bottiglia di vetro gettata in mare, un messaggio scritto: forse arriverà da qualche parte e forse qualcuno lo leggerà o forse si perderà.
L’aspetto materiale delle immagini stampate invece resiste. Anzi, in presenza di una proliferazione di immagini scattate con smartphone e tablet, il confronto diventa ancora più schiacciante.
Questo perché, anche per il solo aspetto del costo materiale di una stampa, è necessario prendere una decisione prima di mettere in stampa un immagine. Questo freno economico ci porta a riflettere di più sul reale valore di quell’immagine.
In quel caso subentra un criterio di scelta obbligatorio, di attitudine al messaggio da veicolare alla forma, al contesto al significato, al colore o ad altri aspetti.
Quindi il produttore di immagini deve decidere che cosa fare di quella singola immagine. E se si tratta di una serie, comecomporle , e quali sequenze e quale grandezze. Insomma un lavoro che rende l’immagine ancora più importante.


Nel frattempo l’evoluzione digitale ha investito anche i settori di stampa, che ne hanno decisamente beneficiato.
La qualità è aumentata notevolmente e le nuove fotocamere digitali consentono, a differenza della pellicola, di poter registrare più dati relativi alla luce e al colore e altri parametri qualitativi.
In questo modo la registrazione risulta più fedele e qualitativamente elevata. In conseguenza la stampa di un immagine ha potuto trasformare sulla carta una precisione e un dettaglio che a fatica i monitor moderni possono ottenere.
E lo stesso vale per i libri fotografici che risultano qualitativamente migliori come stampa e qualità dei colori e della carta.
Certamente rimane aperto il dibattito sulla possibilità di manipolazione e di intervento del fotografo che potrebbe alterare il contenuto. Ma nella fotografia di paesaggio è sufficiente conoscere o visitare i luoghi descritti dalle immagini e ci si rende subito conto di quanto di vero ci sia. D’altro canto proprio i mezzi digitali consento al fotografo di valorizzare appieno le condizioni e le situazioni che possono fare la differenza nel raccontare un luogo, una città ,un territorio.


Il mio lavoro, ComoLake, nasce con l’intento personale di tentare di trasformare quelle sensazioni, quelle visioni in qualcosa che potesse costituire una sorta di collegamento tra l’espressione tipica di un luogo e la mia memoria.
In parole più semplici vivendo sempre nella stessa città , spesso non ci si rende conto di come sia realmente e oggettivamente quel luogo, lo reputiamo migliore o peggiore rispetto altri paesi magari senza conoscere o vedere i territori vicini e al tempo stesso diversi.

Di conseguenza, per me abitando a Lecco, la sfida era indirizzata nel cercare l’elemento distintivo, quel qualcosa di magnetico, attraente e unico che contraddistingue questo territorio.

Un paesaggio variegato che progressivamente passa dalla pianura alle alpi caratterizzato da splendide montagne da cui nasce l’Adda, dall’acqua e dal cielo.
Le montagne, nel paesaggio da me ripreso, hanno più aspetti. Non solo profili che variano l’orizzonte circostante e i colori di ciò che delimitano o racchiudono, ma anche come fonte di materiale per le costruzioni che in epoche precedenti sono state utilizzate per edificare cattedrali, abbazie e castelli. L’aspetto storico va preso in considerazione per le presenze che hanno reso importante il luogo, sia dal punto di vista di accadimenti storici sia di personaggi che vi hanno vissuto.


Tra questi vanno assolutamente menzionati: Leonardo da Vinci, Alessandro Volta e Alessandro Manzoni.
Per ciascuno il lago è stato fonte di diversi e importanti riferimenti. Senza considerare i primi viaggiatori europei cheattraversavano l’Europa per conoscere dal vivo quanto descritto da Goethe delle particolari attrattive paesaggistiche italiane.
L’acqua che prende forma da contesti diversi è l’elemento che contraddistingue di più questo territorio. Non solo il lago, ma anche fiumi, torrenti ,nebbie e nuvole sono particolari come i venti di questi luoghi. Non possiamo considerare un solo punto come esclusivo, ma al contrario la possibilità di disporre di paesaggi così interessanti e diversi, ne fa una notevole particolarità.
Nel mio lavoro l’aspetto più caratterizzante è stato quello di raccontare il lago dal lago proprio in mezzo ad esso, da dove spostandosi di poco, quel mix di acqua terra e roccia e cielo cambiano di continuo.

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