2019-11-07

I SINDACI DI OGGIONO DAL DOPOGUERRA AL 2004 / 3

Dante Donadeo e quel decennio con un grande cantiere di opere pubbliche
Il proposito era quello di risolvere innanzitutto i problemi della viabilità e dei servizi connessi. Importanti furono altresì le attenzioni e gli aiuti riservati all’edilizia economico-popolare


di Claudio Redaelli
Una pubblicazione e un pensiero riconoscente ai sindaci che si sono succeduti alla guida amministrativa di Oggiono dalla Liberazione fino al 2004. A darla alle stampe fu l’amministrazione pubblica del popoloso centro brianzolo in occasione dei 350 anni del Comune.

L’elenco comprendeva Mosè Mosacci, Luigi Davide Grassi, Dante Donadeo, Angelo Ghirlandi, Gianluigi Magni, Felice Giudici, Ercole Redaelli e Luigi Pirovano, cui è succeduto Raffaele Straniero, in carica nell’anno del 350.mo di fondazione del Comune, costituito nel 1654.
Era stato proprio Straniero, nelle pagine introduttive di quella pubblicazione, a scrivere che “i sindaci del dopoguerra, in rappresentanza delle rispettive amministrazioni, incarnano sia la storia di questa comunità sia il frutto dell’acquisita libertà e autonomia comunale”.
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A guidare il Comune di Oggiono a partire dal 1951 e fino al 1960 fu Dante Donadeo, eletto una prima volta appunto alle votazioni del maggio 1951 e riconfermato dopo il voto del maggio 1956.
Nato a Mariano Comense il 12 marzo 1919, Dante Donadeo era un industriale, contitolare del Copertificio F.Donadeo, con sede a Oggiono in via Leopardi, e della ditta “Cardofil”, a sua volta con sede in Oggiono in via Roma.
Appassionato di automobilismo, aveva partecipato a varie competizioni alla guida di vetture da corsa della categoria “Sport”.
Una volta concluso il duplice mandato di sindaco, continuò a interessarsi della cosa pubblica oggionese in qualità di componente della Commissione edilizia e quale membro del consiglio di amministrazione delle fondazioni riunite Casa di riposo e scuola materna “Dottor Luigi e Regina Sironi”.
Nel periodo che va dal ’64 al ’70 tornò in consiglio comunale, eletto nella lista cittadina “Stemma comunale”.

Nei due mandati amministrativi fu supportato da giunte formate da Angelo Ghirlandi, Silvio Limonta, Paolo Crippa, Luciano Fumagalli, Giovanni Aldeghi e Carlo Muttoni (maggio 1951-maggio 1956) e da Angelo Ghirlandi, Silvio Limonta, Angelo Magni, Giovanni Claudio Giani, Carissimo Colombo e Giovanni Aldeghi (giugno 1956-novembre 1960).
Assessore anziano di entrambi gli esecutivi fu Angelo Ghirlandi, che in seguito sarebbe succeduto a Donadeo alla guida del Comune.
Il decennio amministrativo che va dal 1951 al 1960 ha rappresentato un cantiere continuo di opere pubbliche mirate a risolvere innanzitutto i problemi della viabilità e dei servizi connessi.
Le strade interne presentava quasi tutte una pavimentazione in acciottolato vetusto e quelle esterne erano molto polverose e piene di buche, in quanto non asfaltate.
La loro manutenzione diventava dunq ue problematica e inefficace per l’usura a cui le carreggiate venivano sottoposte dal traffico pesante e pertanto gli interventi comunali riguardarono la costruzione ex novo delle tombinature, la modifica di alcuni tracciati e la pavimentazione con cubetti di porfido delle strade interni agli abitati, oltre all’allargamento, alla rettifica e alla pavimentazione con l’asfalto di quelle esterne e delle piazze.
Accanto agli interventi stradali è da segnalare l’estensione del servizio di pubblica illuminazione alle frazioni Bressanella, Bosolasco, La Rossa, La Piana, Baravico, Molinatto e Bagnolo, alle via Cassina, Montello, per Annone, piazza Stazione e piazza Manzoni.
Per la soluzione di alcuni importanti problemi affrontati a livello di studio dalla precedente Amministrazione Grassi fu riservata grande attenzione , con particolare riferimento al rifornimento idrico con il compimento dell’acquedotto a gravitazione, la costruzione di due serbatoi affiancati a Bosisolo, la sistemazione della rete nel vecchio centro di Imberido, la sostituzione delle tubazioni di via Vittorio Veneto e piazza Garibaldi e l’estensione della rete lungo la strada provinciale fino al Ceppo di Corno e a Peslago.
Importanti furono altresì le attenzioni e gli aiuti riservati all’edilizia economico-popolare quale doverosa e naturale continuazione della pregevole iniziativa avviata dall’avvocato Grassi, tesa al superamento della disagiata situazione abitativa dell’epoca.
Essa poneva non poche difficoltà alle aspirazioni delle giovani generazioni di poter coronare il loro sogno d’amore e di formare una loro famiglia, vivendo in una casa decorosa. Gli interventi dell’amministrazione comunale guidata da Dante Donadeo furono indirizzati sia ai piani diretti delle istituzioni preposte sia a quelli delle cooperative dei lavoratori.

Furono inoltre attribuiti concorsi nelle spese per le opere di allacciamento dei villaggi alla reti idriche e a quelle elettriche e fognarie.

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