2019-11-10

ALLA TORRE VISCONTEA DI LECCO LA MOSTRA DI ARTURO BONANOMI



Di Enrico Magni Giovedì trentuno ottobre presso la Torre Viscontea si è inaugurata la mostra ‘Tra Lago e Monti’ a cura di Giorgio Pedrazzini promossa dall’Associazione SestoSenso per il Benessere Mentale con sede a Bellano.

SestoSenso da anni promuove mostre e istallazioni in luoghi dismessi: Cotonificio Cantoni, chiesa di San Nicolao e istallazioni in ospedali come ‘Liberi dal Manicomio’ (Lecco, Bellano) e altre performance. 

Gli ultimi interventi  riguardano la disposizione permanente di quadri, che si collocano nel settore dell’arte pittorica primitiva o art brut o outsider, nelle tre stazioni ferroviarie Perledo-Varenna, Bellano e Colico: sono a disposizione dei passanti, dei viandanti.
Per SestoSenso, l’atto espressivo di chi sta vivendo un momento di disagio psichico assume delle valenze simboliche ed emozionali forti che rompono lo spazio-tempo e sollecitano in chi le guarda sensazioni primitive che smuovono determinati percepiti riguardanti l’arte classica, rinascimentale, figurativa. Quest’atto si avvicina di più all’arte contemporanea, concettuale, simbolica e alla Street art; passando nelle tre sale d’attesa delle stazioni ci si accorge come la presenza di quelle opere riordinano gli spazi ambientali e contengano comportamenti disadattavi: la questione dell’art brut è complessa e meriterebbe maggior attenzione. 
L’Associazione SestoSenso si è interessata a Arturo Bonanomi per due motivi. Il primo per l’attenzione che l’artista aveva nei confronti delle stazioni come luogo d’incontro: c’è un richiamo a un certo post futurismo e a un neopaesaggismo; la stazione per l’artista è un luogo importante per le comunità. 
SestoSenso coglie in questi quadri lo stesso presupposto che l’ha indotto a postare all’interno delle tre stazioni – Colico, Bellano, Perledo-Varenna - i quadri di art brut prodotti all’interno dei laboratori di pittura e scultura dell’Associazione: la stazione è uno spazio urbano significante per l’incontro e l’incerto.
Il secondo motivo per la storia personale di Arturo Bonanomi. Bonanomi non è un accademico, non ha frequentato Brera, è quello che, oggi, in termini inglesi, si chiamerebbe outsider. Quello che ha spinto l’Associazione SestoSenso a presentarlo al Comune di Lecco, per accedere alla Torre Viscontea, è stata la sua storia di marginalità del novecento: la marginalità si fa creativa e trasforma il pane insipido in un pane profumato e colorato. 
Arturo Bonanomi è un esempio di come la marginalità si trasforma in risorsa creativa. E’ un lungo discorso. Certo, Bonanomi ha avuto la fortuna di incontrare artisti come Donato Frisa, Frigerio, Vitali, Sora che l’hanno sollecitato a coltivare quella vocazione inconscia che si trascinava.
La mostra è da vedere. 
L’Associazione SestoSenso è soddisfatta della mostra, ma è attonita per quanto riguarda la censura alla quale è stata sottoposta. Nei comunicati stampa emessi del Comune di Lecco, non si fa accenno mai a SestoSenso. Il soggetto promotore scompare, non è mai citato nei comunicati. 
L’evento è collocato dentro la cornice della rassegna ‘Lecco Città dei Promessi Sposi’ come se fosse stato promosso dal Comune di Lecco. Qualcosa non ha funzionato. 
L’ambito espositivo della Torre Viscontea è riservato, su delibera comunale, alle Associazioni, al non profit. Lo scopo dell’Associazione SestoSenso non era inserire la mostra sotto il cappello della rassegna ‘ Lecco Città dei Promessi Sposi’: l’obiettivo culturale era di altra natura. 
I rappresentanti dell’Associazione, a parte il curatore, silenziosamente non hanno partecipato all’inaugurazione perché si sono sentiti esautorati.  



Qualcosa o qualcuno ha fatto in modo che le cose andassero in questo modo. L’Associazione non intende addossare responsabilità a qualche funzionario. I politici dovrebbero stare più attenti. Il Consigliere, Bruno Biagi, al momento della presentazione ha evidenziato il ruolo di SestoSenso.  


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