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2019-10-15

MASBEDO Perché le frontiere cambiano A cura di Alberto Salvadori

ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti prosegue la propria programmazione con un nuovo progetto espositivo inedito, la personale di Masbedo, duo artistico formato da Nicolò Massazza (1973) e Iacopo Bedogni (1970).
Perché le frontiere cambiano è il titolo della mostra, a cura di Alberto Salvadori, che da sabato 12 ottobre a domenica 10 novembre 2019, occuperà i due piani della Fondazione.
 
Focus del progetto è una riflessione sulla storia passata e presente della Sicilia, da sempre terra di tutti e di nessuno, luogo mitopoietico per eccellenza. La mostra raccoglie lavori preesistenti, riedizioni e opere inedite, tutti generatisi in territorio siciliano e legati alla sua complessità culturale e sociale.
Si fondono tra loro elementi della storia siciliana, come la vicenda della casa di produzione Panaria Film e la testimonianza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, celebri riferimenti alla cinematografiadei registi Vittorio De Seta, Ugo Gregoretti, Francesco Rosi e Luchino Visconti, e le questioni legate alla comunità Tamil di Palermo.
La mostra diventa anche l’occasione per presentare i temi più cari agli artisti: la storia del cinema e il suo legame con la performance, l’immagine come strumento di riflessione e divulgazione della memoria, l’importanza dell’azione culturale e al tempo stesso la sua dimensione performativa.
 
Il percorso espositivo inizia al piano terra di ICA, dove sarà collocato il Videomobile, un vecchio furgone merci OM degli anni Settanta trasformato dagli artisti in un dispositivo narrativo composto da molteplici schermi. Mostrato per la prima volta in occasione di Manifesta 12 a Palermo nel 2018, il Videomobile presenterà ora inediti contributi video che svelano nuove performance realizzate dai Masbedo in terra siciliana.
Tra i nuovi contributi spiccano quelli dedicati a Vittoria Alliata, figlia di Francesco Alliata, fondatore a metà degli anni Quaranta della leggendaria casa di produzione siciliana Panaria Film, e Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. Tutti i nuovi video sono accompagnati da materiali d’archivio quali un tributo a Vittorio De Seta, alcune scene del film La Sicilia del Gattopardo di Ugo Gregoretti, una sequenza tratta dalla pellicola Salvatore Giuliano di Francesco Rosi.
Attraverso il linguaggio multimediale del Videomobile gli artisti intendono ripercorrere i luoghi del cinema del passato e indagare la società siciliana, con particolare attenzione al territorio di Palermo e alle storie non ancora svelate.
Le sperimentali e visionarie testimonianze relative alla Panaria Film proseguono negli spazi al primo piano di ICA. Qui, la video intervista a Vittoria Alliata che racconta generosamente l’esperienza della Panaria, creando un prezioso e unico elemento archivistico sonoro-visivo.
Proseguendo nel percorso espositivo si incontra Blind Mirrors, installazione inedita le cui riprese sono state girate all’interno di Palazzo Gangi a Palermo, celebre per le indimenticabili scene del ballo ne ll Gattopardo di Luchino Visconti del 1963. Nella sontuosa e barocca sala del palazzo, i Masbedo hanno invitato alcune rappresentanti della comunità Tamil di Palermo - la più ampia in Europa - a esibirsi nella caratteristica danza Bharatanatyam.
La loro presenza, esulando da qualsiasi richiamo orientalista, apre una riflessione sul ruolo di Palermo, luogo eletto storicamente all’accoglienza e da sempre marcato da un forte sincretismo.
Tema centrale dell’installazione è l’ambiguità, intesa come ricerca della fonte visiva e culturale dell’identità. Emerge, infatti, l’intenzione di far luce su una cultura, quella Tamil, conosciuta ai più solo per le azioni di guerriglia condotte dai gruppi militanti nazionalisti e comunisti in Sri Lanka. Questo territorio è stato teatro dal 1970 al 2009 di una violenta campagna secessionista antigovernativa allo scopo di creare uno stato sovrano socialista. Quella Tamil è invece una cultura antica e preservata al di là del preconcetto di minoranza, nel quale in particolare oggi si tende a relegare o leggere la complessità della storia.
Con una simile operazione, i Masbedo da un lato attivano un simbolico riposizionamento del potere e dei potenti, e dall’altro interpretano attraverso la danza l’espressione di una cosiddetta minoranza contraddistinta da una storia delicata e problematica. Il tutto riportato al centro di quel mondo barocco, definito da sempre il teatro del mondo, nel quale lo spettacolo di fronte alla storia oggi, un tempo di fronte a Dio, è quello degli uomini che rappresentano la propria esistenza.
 
Un’altra nuova produzione presentata a ICA è Azione, un’articolata installazione visivo-sonora composta da molteplici monitor che delineano un sentiero nello spazio espositivo, conducendo lo spettatore attraverso visioni e narrazioni differenti. L’opera prende le mosse dalla riscoperta in Liguria dello stabilimento di pellicole cinematografiche Ferrania, che versa oggi in uno stato di abbandono e decadenza.
 
Attraverso un percorso narrativo storico e culturale del tutto italiano, i Masbedo svelano la creazione di un sogno, quello cinematografico, riportato in vita negli spazi di ICA. Gli artisti attivano così un ragionamento sul cinema del passato, conducendo una riflessione sull’immagine deportata nella memoria e sulla sua capacità di influenzare le azioni culturali e performative.
 
Perché le frontiere cambiano è una mostra co-prodotta da ICA Milano con In Between Art Film e Stone Island.
La co-produzione esecutiva è affidata a A.C. AreaVideo.

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