2019-10-04

Libreria Parole nel Tempo- le iniziative di ottobre

Giovedì 10 ottobre, ore 18.00, presentazione in libreria del romanzo di Corrado Occhipinti ConfalonieriLa moglie del santo (Bologna, Minerva, 2019)

Lunedì 14 ottobre, ore 18.30, riunione del gruppo di lettura: continuazione dell’analisi del romanzo di Israel J. SingerI fratelli Ashkenazi (Torino, Bollati Boringhieri, 2011) 

Giovedì 17 ottobre, ore 21.00, il Prof. Marco Sampietro (Liceo Classico e Linguistico “A. Manzoni” di Lecco) terrà la conferenza: Il mistero delle prime Parole di Antonia Pozzi. Novità sulle vicende editoriali dell’edizione del 1939. L’attrice Beatrice Marzorati leggerà testi di Antonia Pozzi 


In un articolo apparso sul fascicolo 2019/1 degli “Archivi di Lecco”, Marco Sampietro ha esplorato, attraverso uno studio degli esemplari conservati, la storia editoriale della prima edizione della raccolta poetica Parole di Antonia Pozzi, pubblicata postuma - come è noto – a cura dei genitori, in una selezione – come è ugualmente noto - pesantemente rimaneggiata ad opera del padre con veri e propri tagli censorii. L’attrice Beatrice Marzorati darà lettura di un certo numero di liriche appartenenti alla raccolta, non solo alla prima edizione, restituendo alla pagina scritta una emozionalità femminile che la vicenda editoriale ha, in una certa misura, offuscato prima dell’edizione critica del 1998.  

Giovedì 24 ottobre, ore 18.00, presentazione in libreria del romanzo di Lorenzo Della FonteIl codice Debussy (Roma, Elliot, 2019)

Un romanzo quale Il codice Debussy, rappresenta - in una singolare commistione tra romanzo storico e romanzo giallo - gli ultimi mesi della lotta di liberazione dal nazifascismo lungo l’arco alpino, soprattutto tra Svizzera e Valtellina. La trama segue il filo dell’indagine condotta dal capitano dei carabinieri Giovanni Bassan, antifascista e nelle ultime azioni del libro, anche resistente,  sull’omicidio di una giovinetta ebrea, Giuditta. Assume ruolo di protagonista l’oggetto che era stato causa dell’omicidio, la valigia – poi scomparsa - contenente valori, o più verosimilmente, documenti, valigia affidata a Giuditta dalla famiglia Bier, ebrei croati riparati in Svizzera: saranno gli spostamenti, veri o presunti, della valigia a tracciare la concatenazione degli incontri e degli eventi. I personaggi vivono di un duplice piano di esistenza: in parte sono personaggi storici (Ettore Castiglioni, grande alpinista e sensibile musicista; il tenente colonnello dei Carabinieri Edmondo Alessi, partigiano con il nome di battaglia di Marcello, ucciso mentre contrastava i resti del Ridotto Alpino fascista), e tra di essi parenti della famiglia dell’autore e di sua moglie, e in parte sono frutto di invenzione, una invenzione tuttavia molto attenta alla verosimiglianza. Lorenzo Della Fonte è – oltre che narratore - musicista, direttore d’orchestra e compositore, docente presso il Conservatorio di Torino, partecipa di due universi espressivi, quello della parola e quello del suono. Così è possibile spiegare il titolo del romanzo: Il codice Debussy. I Preludi di Debussy fungono da codice nel senso di ‘chiave’ per disbrogliare un segreto, e sono anche una ‘mappa’ segreta che può condurre alla individuazione del luogo nel quale parrebbe occultata la valigia.



Venerdì 25 ottobre, ore 18.00, presentazione presso il CRAMS Lecco (Via Ai Poggi 14), del volume di Edgar Morin-Michelangelo PistolettoAttiviamoci. Dialogo per il secolo(Lecco, Polyhistor Edizioni-Como, New Press Edizioni, 2019)

Nell’autunno del 2015 vedeva la luce, in lingua francese, presso le edizioni Actes Sud di Arles, il volume Impliquons-nous. Dialogue pour le siècle, che poneva a confronto, l’uno di fronte all’altro, il filosofo Edgar Morin, voce e coscienza del tempo presente, e Michelangelo Pistoletto, uno degli artisti più creativi della nostra epoca: volume oggi riproposto nella traduzione italiana di Mario Porro, dalle edizioni New Press e Polyhistor nella collana Àrbelos, diretta da Franco Minonzio. Michelangelo Pistoletto ha legato la sua fama in ambito artistico, fin dagli anni Sessanta del secolo scorso, al suo impegno nell’arte povera di cui è stato uno dei fondatori: un movimento che ha preso vigorosamente le distanze dall’opulenza pletorica della società industrializzata del dopoguerra e che dunque, per l’esplicita indisponibilità ad assecondare un progresso onnipotente, può per più versi essere retrospettivamente considerato uno dei precursori dei concetti di “decrescita” e di sostenibilità”.  Ma Michelangelo Pistoletto è anche il creatore di Cittadellarte, un laboratorio del futuro – esteso su svariate decine di migliaia di metri quadrati - costituito, a partire da 1998, negli spazi di antiche manifatture in Biella, città natale dell'artista. E precisamente lo sforzo di tradurre nella realtà il suo progetto di un’arte capace di interazione con tutti i segmenti dell’attività umana che compongono la società ha ispirato il desiderio di Pistoletto di confrontare le proprie idee con quelle di Edgar Morin, di uno dei pensatori della nostra epoca più interessato dall’evoluzione attuale del mondo. Nella sua lunga, operosissima, leggendaria esistenza, Morin si è battuto, sul piano politico, per l’affermazione della libertà e della democrazia, e sul piano filosofico per una riforma del pensiero che educhi alla coscienza della complessità. pur continuando ad articolare la sua poderosa opera di filosofo – scrive i sei volumi del suo principale opusIl Metodo, dal 1977 al 2004 –, Edgar Morin si dedica con ostinazione a mettere in guardia sia gli intellettuali che l’opinione pubblica sui pericoli e i disastri potenziali che corre il pianeta. Si intende bene come, nelle rispettive ricerche, vi fossero molteplici presupposti per l’incontro tra le idee di Edgar Morin e quelle di Michelangelo Pistoletto testimoniato da questo libro. Ormai non è più tempo di indignarsi. Esistono alterative concrete e devono essere sviluppate. Il momento dell'attivarsi (Impliquons-nous) è giunto. Arbusto nascente di una saggezza nuova, ciò che Pistoletto designa come Terzo Paradiso, l’esistenza di  Cittadellarte, una non utopia perché indissolubilmente legata a un luogo, ricorda al mondo che un altro mondo, appunto, è non soltanto necessario, ma ancora possibile.


Mercoledì 30 ottobre, ore 17.30, Il Prof. Giorgio Motta (Liceo Classico e Linguistico “A. Manzoni” di Lecco) presenterà in libreria il suo volume La mia storia della Germania. Ricordi e riflessioni di un prof di tedesco (Torino, Loescher, 2019) 


E’ autore di diversi manuali per le Scuola Secondaria di Primo Grado (Wir, Magnet, Wir Zwei, Aktiv), di Secondo Grado ( Direkt, Exakt, DAS), di una grammatica (Grammatik direkt) , di una letteratura ( Meine Autoren) e di materiali integrativi (Exakt plus, Erzählungen). I suoi testi sono distribuiti a livello internazionale da Ernst Klett Sprachen, Stuttgart.
Il volume La mia storia della Germania. Ricordi e riflessioni di un prof di tedesco contiene una retrospettiva degli ultimi 50 anni, muovendo dai ricordi d’infanzia dell’autore, da una riviera romagnola divenuta, come l’intera riviera adriatica da Jesolo ad Ancona, meta preferita delle vacanze dei tedeschi. Il filtro memoriale è progressivamente affiancato dalla conoscenza storica e politica dell’evoluzione del ruolo della Germania nella costituzione dell’Europa unita. 


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